------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Piero Intonti Subject: Re: IMLI: Posizione del server Buondi', At 01.08 23/04/98 +0200, you wrote: >>ai fini della *visibilita'* nel mondo, quanto e' importante la posizione >>fisica del server sul quale e' stato realizzato il nostro sito? > >personalmente ritengo che NON abbia nessuna rilevanza ai fini della >visibilita'. La differenza e' una efficacie azione promozionale dentro e >fuori la Rete, a seconda della tipologia del sito IMHO la penso praticamente al contrario. La "visibilita'" non e' soltanto data dalla probabilita' di raggiungere un sito, ma anche (e forse soprattutto) da "come" lo si raggiunge. In questo senso, anche fattori come la velocita' diventano rilevanti. Ovviamente sono d'accordo con te sull'efficacia di un'azione promozionale accurata; pero' non dovremmo dimenticarci che tale azione ha i suoi obiettivi, che potrebbero essere quelli di moltiplicare i visitatori del sito (dico "potrebbero" perche' anche operazioni "pochi ma buoni" hanno la loro valenza). Bene, nel caso in cui noi davvero fossimo stati cosi' bravi da stimolare la curiosita' e l'interesse da parte di centinaia di navigatori avremmo qualche amara sorpresa. Se infatti il sito in questione e' ospitato presso un provider con linea da 64 kbit/secondo (che costituisce lo standard della maggior parte dei punti di accesso in Italia) e lo traduciamo in byte per capirci meglio (64.000 bit al secondo sono 8.000 byte al secondo) ne consegue che se avremo dieci visitatori contemporaneamente su quel sito ad ognuno spettera' circa 0,8 byte al secondo. Tutti dicono che una pagina web non dovrebbe superare le dimensioni di 50 kbyte. Pur ammettendo questa regola (che tuttavia non condivido pienamente) la matematica ci dice che per visitare 5 pagine ciascuno dei dieci visitatori impieghera' 5 minuti e mezzo. Se andassimo a pieno regime di dieci visitatori contemporaneamente per tutta la giornata (notte compresa) avremmo circa 115 visitatori all'ora, quindi 3600 al giorno. Certo non sono pochi, ma vanno dette alcune cose: - che visitare un sito a 0,8 byte al secondo e' ai limiti della tollerabilita' anche per chi naviga gratis - che un sito non ha mai dieci visitatori contemporaneamente per 24 ore della giornata, ma ha ore di picco e ore in cui non ci viene nessuno - che la trasmissione dei file trasmessi (in byte) non e' mai pari alla dimensione reale dei file stessi (il protocco tcp/ip infatti provvede ad aggiungere ai pacchetti spediti delle informazioni di controllo) e che quindi circa un altro 20% se lo pappano i protocolli per queste informazioni aggiunte - che il provider non campa solo dal sito in questione. Ha ovviamente altri utenti, ospita altri siti, gestisce altri servizi (come posta elettronica, etc.) e talvolta naviga (persino!). In soldoni, sono pronto a scommettere che se promuovete un sito per piu' di 1000 visitatori al giorno su una linea da 64 k/bit mandate di sicuro in palla il provider e avrete almeno 50 mail al giorno di persone che si lamenteranno della lentezza di navigazione del sito. Altre mail "carine ed entusiaste" le ricevera' di sicuro il provider da parte di altri suoi utenti per il calo prestazionale rilevato. Ovviamente ho semplificato un po' il discorso perche' ci sono anche diversi altri fattori minori che incidono sul tutto, ma la sostanza e' quella. In America, dove una linea da 1 Megabit al secondo costa circa dieci volte meno di una 64 kbit al secondo in Italia, il punto di "palla" (alle volte mi vengono certi termini...) e' 15 volte superiore, e cioe' di 15000 visitatori al giorno. Lungi dai miei pensieri il sostenere che "in America e' tutto migliore". Quel mercato e' diverso dal nostro, in tutti i sensi e l'errore da non commettere e' quello di accomunare i ritmi e i numeri di quel Paese al nostro, e ragionare con dati di fatto. Fra queste considerazioni, quindi, ci metto anche la speranza che mamma Telecom abbassi le tariffe in modo da favorire quello sviluppo del settore (e dell'economia correlata) che tutti vorremmo nel nostro stivale. >>Altra domanda: avendo necessita' di trasmettere in "RealVideo" ed essendo >>le linee telefoniche italiane non propriamente velocissime, e' il caso di >>pensare di realizzare il sito all'estero o no, e se si dove??? > >dipende dai destinatari del sito. In genere, se il tuo target e' >internazionale gli utenti ottengono prestazioni migliori se i web e' negli >USA. Chiaramente esistomo ottimi provider in Italia e pessimi negli USA, >per cui comunque il consiglio e' "testare" per un cento periodo le >prestazioni di piu' provider prima di scegliere le linee telefoniche sono pur sempre "linee telefoniche" e sono le PSTN (a doppino telefonico, per intenderci) o ISDN (o digitali) e quindi almeno finche' non approdiamo a sistemi su fibre ottiche o satellitari (che non mi risulta siano all'ordine del giorno in USA) la sostanza e' la stessa. La differenza e' invece sull'ampiezza di banda digitale del provider, visto che ce ne vuole davvero parecchia per gestire bene il real video. E' ovvio che tale provider deve avere il server real video relativo, che non e' ne' uno standard comune ne' tantomeno gratuito. Buon lavoro a tutti voi. :) Piero Intonti Web design srl |Piero Intonti Via De Napoli 2/a |intonti@webdes.com 70121 - Bari |infodesk@webdes.com tel. 080/5576911 | ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: "Franco Valentini" Subject: R: IMLI: comunicazione sensibile >Qualcuno ha un prodotto, vuole venderlo e il modo piu' economico per far >sapere che c'e' e' fare pubblicita', cioe' usare un mezzo di >comunicazione per parlare del proprio prodotto. Il mezzo di comunicazione >in questo modo, riesce a comunicare anche notizie utili o divertenti, >lasciando dello spazio o del tempo a disposizione del venditore. >Chiaramente deve garantire al venditore che molte persone vedranno il suo >annuncio, e, possibilmente, persone che siano potenziali clienti. Nel pieno rispetto del tuo punto di vista posso consigliarti di studiare più approfonditamente il marketing per capire che il marketing è una filosofia, o come dice Kotler "una strategia atta ad agevolare lo scambio di beni e servizi". Pertanto con certi mezzi, e con questo Internet, cambia la filosofia con la quale devi affrontare un mercato. L'interattività cambia le strategie volte ad agevolare gli scambi. >Cosi' funzionano i giornali e la tv, cosi' funziona anche Internet. >Certo, Internet e' diversa dalla tv o dai giornali perche': >a) raggiunge un numero minore di persone (tutte quelle senza un computer >sono escluse) >b) puo' segmentare molto meglio il target, fino ad arrivare a un >messaggio specifico per ogni persona (a costi ragionevoli) >c) puo' trasmettere un messaggio molto piu' ricco di informazioni e di >"motivazioni d'acquisto", che permette un'interazione che gli altri mezzi >non offrono, fino ad arrivare a distribuire materialmente il prodotto Internet non è come un giornale o la TV. Internet è un mezzo multimediale. Nessun giornale potrebbe fare quello che stiamo facendo io e te. Dialogare on line, scambiarci opinioni, oppure fornire consigli al venditore o all'azienda. Non esiste molto feedback in un media tradizionale. >Pero' anche un sito Internet, come un giornale, come la tv, si finanzia >fornendo "contatti" agli investitori pubblicitari. Saranno contatti >selezionati, pieni di informazioni, interattivi, ma sempre contatti sono. > >Non confondiamo la forma (Internet permette di comunicare in modo >effettivamente nuovo) con la sostanza (Internet viene usata per vendere >prodotti come qualsiasi altro mezzo di comunicazione). Non confondiamo la forma con la sostanza. Ma la sostanza non è un risultato. La reale sostanza di Internet è l'intero mondo dei cybernauti. Certo Internet viene usata per vendere, ma anche per mantenere la clientela attuale, per rafforzare rapporti, per ricevere informazioni come quelle che tu stati ricevendo da mè e io ho ricevuto da tè. Saluti cordiali ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: "Luciano Somma" Subject: R: IMLI: incompetenze altrui. Che il commercio italiano in internet non possa assolutamente competere,per il momento,con quello americano mi sembra fuori da ogni ragionevole dubbio. I motivi sono tanti,innanzitutto l'utenza americana e' macrosopica rispetto a quella nostra e poi c'e' una presenza attiva da alcuni anni.Non si puo' pretendere di ottenere risultati in 2/3 anni contro i 12 o piu' degli americani.Del resto anche coi supermercati ci hanno anticipato per un buon decennio,non solo,ma geograficamente la stessa Italia ha delle sperequazioni Nord-Sud. In Campania,ad esempio,la clientela era abituata ad acquistare qualsiasi genere dal negoziante di fiducia sotto casa.Non era solo una questione di praticita',anzi,ma affettiva. Col negoziante c'era un feeling,un po' come dal barbiere o dal parrucchiere,si creava una confidenza e dei rapporti umani sicuramente ineguagliabili coi supermercati,freddi ed anonimi. Poi si e' capito che il vantaggio di poter acquistare di tutto un po',anche a prezzi diciamolo pure piu' convenienti,e con dinamismo,guadagnando moltissimo tempo,ha fatto cadere qualsasi barriera affettiva, ed il piccolo commerciante e' stato costretto a chiudere. Ora su internet e' ancora piu' comodo.Per andare a comprare nel magazzino bisogna uscire,parcheggiare o camminare,in alcune citta' col rischio anche di essere rapinati.Attraverso la rete uno sceglie,acquista con la carta di credito,un'altra barriera da abbattere,ed e' cosa fatta. Ci vorra' tempo,certamente,ma anche noi italiani arriveremo ad attivare un florido commercio in rete. E' questione solo di tempo! Luciano Somma http://www.intecs.it/businet/somma/it_home.htm http://www.club.it/autori/luciano.somma ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Marco Parmigiani Subject: Re: IMLI: comunicazione sensibile > From: Marco Deveglia > > Rete o non rete, le logiche del marketing o, meglio ancora, del mercato, > sono sempre quelle: basta navigare su Internet per rendersene conto. Scusa ma non puoi portare ad esempio quello che gia' e' stato fatto in Internet per affermare che cosi' deve andare il web marketing: e' proprio questo modo di fare marketing che si vuole impostare in modo diverso. > Qualcuno ha un prodotto, vuole venderlo e il modo piu' economico per far > sapere che c'e' e' fare pubblicita', cioe' usare un mezzo di > comunicazione per parlare del proprio prodotto. Il mezzo di comunicazione > in questo modo, riesce a comunicare anche notizie utili o divertenti, > lasciando dello spazio o del tempo a disposizione del venditore. > Chiaramente deve garantire al venditore che molte persone vedranno il suo > annuncio, e, possibilmente, persone che siano potenziali clienti. > > Cosi' funzionano i giornali e la tv, cosi' funziona anche Internet. Spero proprio di non trovare mai degli in rete; sarebbe un verofallimento per tutti, con tutti i nostri buoni propositi... :-( Certo e' piu' facile adottare le stesse strategie marketing degli altri media, ed e' quello che piu' o meno ho visto fare da chi si occupa di pubblicita'; c'e' un solo particolare: in rete la pubblicita' *non* funziona! E perche' non funziona? Perche' l'utente Internet e' un utente *attivo* e non vuole subire gli standard imposti dal mercato. > Certo, Internet e' diversa dalla tv o dai giornali perche': > a) raggiunge un numero minore di persone (tutte quelle senza un computer > sono escluse) > b) puo' segmentare molto meglio il target, fino ad arrivare a un > messaggio specifico per ogni persona (a costi ragionevoli) > c) puo' trasmettere un messaggio molto piu' ricco di informazioni e di > "motivazioni d'acquisto", che permette un'interazione che gli altri mezzi > non offrono, fino ad arrivare a distribuire materialmente il prodotto > > Pero' anche un sito Internet, come un giornale, come la tv, si finanzia > fornendo "contatti" agli investitori pubblicitari. Saranno contatti > selezionati, pieni di informazioni, interattivi, ma sempre contatti sono. Un sito Internet ha ragione d'essere se fornisce *informazioni ad utenti intelligenti* e non se acquisisce *contatti di utenti passivi*; la logica tradizionale *deve* essere rovesciata altrimenti rischiamo di far morire la rete, soffocata da migliaia di prive di contenuto reale. Mentre il problema della di un sito si risolve in altro modo, ad esempio facendolo *funzionare* come si deve; certo che questo costa tempo e fatica (e non basta investire denaro in per risolvere il problema). > Non confondiamo la forma (Internet permette di comunicare in modo > effettivamente nuovo) con la sostanza (Internet viene usata per vendere > prodotti come qualsiasi altro mezzo di comunicazione). Guarda che il rischio e' proprio quello di confondere la forma con la sostanza, e a me sembra che cio' che hai definito come sia la e viceversa. Non c'e' niente di piu' reale di decine di milioni di utenti che si scambiano informazioni grazie alla rete e che quindi *comunicano in modo nuovo*. Si sente spesso parlare di Internet come comunita' virtuale, nulla di piu' vero se pero' leviamo l'aggettivo , altrimenti si perde di vista il *valore umano* che la rete esprime nella sua totalita' e ci limitiamo a considerarla come un *qualsiasi altro mezzo di comunicazione* commettendo un errore imperdonabile. Buon lavoro a tutti! -- Marco Parmigiani (Direttore Commerciale) tel 0331/480636-504185 fax 0331/480636 e-mail: promo@interweb.it ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Pier Paolo Petrella Subject: Costi per un buon servizio di Marketing on line Gentili lettori, sono pochi giorni che sono iscritto a questa ML e questo sara' il secondo intervento. L'obiettivo della ML e' quella di dare un concreto contributo allo sviluppo del marketing on line in favore dei clienti ma non solo, ed e' per questo motivo che volevo chiedere a voi, (sicuramente piu' informati circa i strumenti per eseguire una corretta pubblicita' su internet) dopo che l'utente spende una cifra per la creazione di un sito, quali sono i costi da sostenere per una efficace azione di marketing ? Esiste qualcosa per rendere visibile il sito ? Se si', quanto potrebbe costare all'utente finale ? Esiste qualcuno che fa' servizi del genere ? Potete indicarmi qualche indirizzo per poter chiedere delle informazioni ? E, in ultimo, credete che l'azienda riesca ad apprezzare e capire questi tipi di servizi ? Aspetto con impazienza qualsiasi aiuto vogliate darmi. Buon Lavoro -------------------------------------------------------- Pier Paolo Petrella -------------> pier@connect.it -------------------------------------------------------- ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: "Luciano Larcher" Subject: R: IMLI: comunicazione uno-a-uno... >"Grande Fratello"? No, piuttosto, basta con la pubblicita' irrilevante, >indesiderata, invadente. Io credo che >tra quindici anni ci sembrera' strano vedere pubblicita' che non ci >interessano. Perche' tra quindici anni, sono un po' troppi. Le stime parlano di cinque anni. Credo che in tempi cosi' brevi il mercato in internet avra' raggiunto un equilibrio oggi insperato, l'ago della bilancia sara' il mercato stesso. Se offri prodotti interessanti e in modo giusto l'utente ti segue, altrimenti ti abbandona. Lo vediamo gia' nella TV: l'America, che da sempre precorre quello che inevitabilmente sara' il nostro destino, arranca e brancola nel buio: TV commerciali chiudono o cambiano target, la gente non ne vuole piu' sapere di affollamento pubblicitario e se la comunicazione e' il risultato, questo risultato non si raggiunge piu' perche' l'utente cambia canale o si rivolge a media diversi: radio, internet. E' qui che si giocano le partite future, se internet si dimostrera' all'altezza la pubblicita' non potra' essere che informazione e non intrusione, dovra' essere richiesta e non spam. Luciano Larcher lux-lar@pemail.net http://www.mywebpages.com/lux-lar ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: "mario iesari" Subject: che fare del marketing in rete Ho letto con molto interesse la discussione fra i due litiganti marco e = fabio circa la natura che il marketing in rete dovrebbe assumere. Una = breve presentazione : io non sono un professionista della rete mentre = sono un "vecchio" (si f=E0 per dire) , tradizionale responsabile = marketing di una azienda di produzione .=20 Ma torniamo a noi ; dunque il problema al fine =E8 : la rete =E8 un = media con le sue specificit=E0 ma in cui le regole del gioco sono poi = sempre le stesse ; oppure =E8 qualcosa di radicalmente nuovo che impone = comportamenti del tutto diversi ? Di certo , e lo dico da osservatore ancora poco scafato, =E8 un mondo = affascinante con un concentrato talmente evidente di novit=E0 da aver = risvegliato finalmente un"bello addormentato" come il marketing che da = un pezzo non produceva pi=F9 novit=E0 degne di nota. Di certo non =E8 solo un media ma anche un "ambiente", un mondo appunto = di comunicazione in cui si possono e si intrecciano comunicazione di = tipo diverso : one to many , one to one , many to many etc Allora penso che , salomonicamente, c'=E8 o ci sar=E0 spazio sia per = marco che per fabio intendendo cio=E8 il loro modo di vedere il = marketing in rete (che poi alla fine non =E8 poi neanche tanto diverso). = Per quanto mi riguarda io continuer=F2 a fare della bella pubblicit=E0 = tradizionale per affascinare il mio pubblico potenziale mentro = utilizzer=F2 la rete per dare servizi (valore) a chi gi=E0 lavora per i = miei prodotti o =E8 interessato ad acquistarli. Saluti e mi raccomando lungimiranza e piedi per terra siamo solo agl = inizi. ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Riccardo Monteleone Subject: Banche online Mi riferisco ad un articolo apparso ieri sul Sole 24 Ore: "Apre in Italia= la banca online". Il contenuto dell'articolo riferisce di un' indagine condotta da McKinsey sull'attuale situazione della banca telematica in Italia. Premesso che l= avoro in banca (un piccolo istituto di mediocredito, recentemente acquisito da privati) e ritengo il settore uno dei pi=F9 retrogradi nel gi=E0 sconsola= nte panorama italiano, vorrei fare alcune considerazioni che spero possano ap= rire un dibattito nella lista. L'offerta di servizi su Internet =E8 estremamente povera, in genere non s= i va molto pi=F9 in l=E0 della consultazione dell'estratto conto e della possi= bilit=E0 di effettuare bonifici bancari. Questo =E8 dovuto a mio parere ad una sorta = di terrore atavico da parte delle banche nel dare accesso ai propri dati (e = forse dar modo cos=EC ai clienti di capire a quali e quante vessazioni sono sottoposti). Probabilmente gli addetti alla sicurezza hanno visto "Wargam= es" e ne sono rimasti scioccati, d'altronde l'episodio riferito qualche giorno = fa su questa lista riguardo l'intervento televisivo dell'ABI sul temea della sicurezza delle carte di credito spese online =E8 significativo. Eppure i= l numero di furti informatici =E8 di gran lunga inferiore a quelli tradizionali, i= n fondo =E8 ancora molto pi=F9 semplice entrare in un'agenzia con un fucile a pom= pa che tentare di forzare gli archivi informatici di una banca. Ci=F2 nonostante= si pone ancora molta enfasi sul tema della sicurezza che penso ormai abbia raggiu= nto livelli pi=F9 che accettabili. Altro punto dolens =E8 il possibile target di utenti fortemente telematiz= zati. E' vero, in Italia sono ancora pochi ma la crescita nei prossimi anni dovre= bbe essere esponenziale, =E8 probabile che chi si sar=E0 affacciato sul merca= to per primo e meglio avr=E0 qualche vantaggio. Inoltre se =E8 vero che gli uten= ti in grado di utilizzare un accesso Internet alla propria banca in Italia sono= oggi pochi, =E8 pur vero che hanno un livello di istruzione medio alto e (fatt= o ancor pi=F9 interessante per le banche) redditi medio alti. Da ultimo una parola sui servizi "alternativi" all'online su Internet. In Italia si parla di telephone banking di carte ATM evolute ecc. Benissimo,= ma questi non sono canali alternativi ad Internet, la potenzialit=E0 e la du= ttilit=E0 di una pagina Web non =E8 paragonabile ad un accesso telefonico che ti pe= rmette solo di avere scarse informazioni sul tuo conto o dare limitate disposizi= oni sul proprio c/c, per non parlare poi della privacy e della sicurezza di operazioni compiute in mezzo alla strada con il proprio bancomat. Infine una richiesta, sto stilando una relazione sull'argomento (quando l= 'avr=F2 finita potrei metterla a disposizione degli eventuali interessati) nella speranza di spingere l'istituto in cui lavoro ad aprire una finestra sul = Web, ho bisogno di tutto il materiale possibile, di indirizzi www utili, esper= ienze maturate da altri nella lista (uh, uh c'=E8 qualche bancario in linea :-)= !) e quant'altro possiate ritenere utile alla bisogna. Un grazie anticipato a tutti. Rimonte ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- Subject: Re: IMLI: comunicazione sensibile From: Davide Dellacasa Salve, sono Davide Dellacasa ed =E8 la prima volta che intervengo in questa lista. Fabio Metitieri: >E anche su questo concordo in pieno, se eliminiamo dalla tua frase >il "temo", e se specifichiamo, ad esempio, che gli sconti sono la >principale ragione del successo di Amazon. Ho spesso sentito dire che il successo di Amazon nasce principalmente dallo sconto, alcuni sostenevano anche che la guerra dei prezzi tra Amazon e Barns&Noble avrebbe fatto fallire miseramente entrambe le avventure e non mi sembra che sia andata cos=EC, almeno una guerra vera non c'=E8 stata. Cos=EC come ho letto proprio in questa mailing list che per il commercio online l'unica vera cosa che conta =E8 il prezzo: scontato!!! Per chi come me ha cominciato ad acquistare su Amazon fin dagli albori lo sconto =E8 stato solo una molla: mi ha convinto a fare il primo acquisto perch=E9 era competitivo con il comprare un libro in lingua in una libreria italiana. Ed era imparagonabilmente meglio rispetto al "cercare" un libro in lingua in una libreria italiana. Poi ho cominciato ad apprezzare altri fattori. E ho concluso che Amazon ha successo perch=E9 =E8 riuscita a creare una via alternativa al girare tr= agli scaffali di una libreria, bisogno quasi irrinunciabile per chi ama leggere. Ed ha integrato tutto ci=F2 con una politica di prezzo in grado di compensare le spese di spedizione e con un servizio impeccabile. Mi pare strano che proprio nel momento in cui si sostiene la differenza tra Internet e il telecomando si continui a cadere in errore nell'individuare nel prezzo la ragione di un successo. Lavorare sul prezzo, grazie alle economie di distribuzione permesse dalla rete, permette non di vincere, ma semplicemente di non partire svantaggiati rispetto al negozio sotto l'angolo. Poi bisogna essere in grado di trovare un modello competitivo rispetto alle forme tradizionali di vendita e promozione, diventare una valida alternativa. E una volta che hai acchiappato un cliente quello che conta per tenerlo fedele =E8 il servizio: rispediscigli gratis i libri fermi in dogana a Fiumicino da due mesi; regalagli quelli che gli hai spedito per sbaglio e rispediscigli senza spese quelli che ha ordinato; rimandagli gratis quello arrivato con le pagine incollate... fra un po' non lo fa nemmeno il libraio vero. Credete davvero che ora sarei disposto a rischiare con Barns&Noble anche se mi facesse il 10% di sconto in pi=F9? saluti Davide Dellacasa xmedia idee e tecnologie per la comunicazione interattiva d'impresa ------------------------------------------------------------ Davide Dellacasa mailto:dellacasa@xmedia.net Project Manager http://www.xmedia.net ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Fabio Metitieri Subject: Re: IMLI: comunicazione uno a uno Ciao a tutti, Simone Giaretta: >con Internet, attraverso l'analisi dei log file, e' >possibile raccogliere numerose informazioni sul pubblico utente anche >senza la sua collaborazione consapevole. > >Ulteriori possibilita' sono rese disponibili dall'impiego di sistemi di >tracking che utilizzano i cookie Bravo. Prima di te ci hanno provato Microsoft, che controllava alcuni dati al momento del collegamento con MSNet, e, appunto, Netscape, che aveva rilasciato il giochetto dei cookies senza dire nulla... in entrambi i casi gli utenti se ne erano accorti presto, cookies e MSNet erano finiti sui giornali, e lo scivolone era stato pagato pesantemente da entrambe le corporation in termini di immagine. MSNet, tra l'altro, era fallita miseramente. Tu credi di far di poter far di meglio? E cosa e, soprattutto, perche'? Prosegue Simone: >forse non ha piu' senso chiedersi se all'utente conviene >fornire i propri dati in cambio di qualcosa di vantaggioso, dal momento >che numerose informazioni sul suo conto sono raccolte ugualmente e, >nella maggior parte dei casi, a sua insaputa. No comment.... ma non mi pare un'impostazione molto lungimirante. L'unico suo risultato sarebbe il favorire la diffusione dei fake in rete, o la compilazione di questionari falsi al supermercato. Quindi Simone corregge: >Questi sistemi "non intrusivi" di raccolta delle informazioni, inoltre, >non consentono di associare una serie di dati ad una persona con una >precisa identita', il che, per molti versi, porta a conseguenze positive >sul piano della tutela della privacy. Un po' contorto, come ragionamento. Raccogli dati di nascosto, ma non cerchi di collegarli a delle identita' reali. E' poco credibile.... Il problema, comunque, non cambia. Io non ti do' i miei dati non solo perche' non voglio essere schedato (schedato personalmente, intendo). Il fatto e' che io so che tu hai bisogno di quei dati, che anche se anonimi ti forniscono informazioni che hanno un valore economico. Aperta parentesi. E alzi la mano chi non ha mai mentito ad un exit poll o ad un'intervista telefonica, e per semplice fastidio o per puro divertimento... Chiusa parentesi. I cookies si disattivano, le identita' si falsificano, e tutto quello che ti resta sono gli "hits" sulle pagine Web. Un po' poco, per lavorare, non credi? Ma se vuoi altre informazioni, devi cedere un po' di valore economico (degli sconti, un servizio, quel che ti pare) agli utenti. Rassegnati.... Marco Deveglia, sul push: >Opinione personale: richiede un collegamento fisso alla rete (non va >bene per gli utenti via modem) Scusa, ma non mi risulta. Io Pointcast lo uso da parecchio, e rigorosamente via modem, come la maggior parte degli utenti dei servizi di push. Prosegue Deveglia: >In Italia probabilmente non siamo particolarmente indietro sull'Internet >marketing, siamo indietro in generale sul marketing e la pubblicita' e in >particolare sul direct marketing. Anche e soprattutto su Internet, forse, avete le idee un po' confuse.... ;-) Ciao a tutti, Fabio. -- Fabio Metitieri Email: yukali@tin.it "Incontri virtuali": http://space.tin.it/computer/fmetitie