Follie del marketing: dopo aver passato anni a seppellire il simpatico brand Infostrada, quello per intenderci del cagnolino che faceva pipí nella cabina telefonica della Telecom (e un po’ inconsciamente sul suo canone), a impaludare fino a renderlo indigeribile un portale innovativo e storico quale il primo Libero, ed a cancellare il verde arioso con l’arancio del padrone, ora Wind, il figlio telefonico del buro-operatore post-elettrico, cerca di resuscitarlo con uno strano spot in simil-plastica, e appena un po’ più arancio nel logo.

Insomma, lo strano e sospetto ripensamento di Wind ha fatto uscire dal baccello solo l’ultracorpo di Infostrada: a prima vista sembra uguale, ma a guardarlo bene, si sente che è diverso.
Anche i brand hanno un’anima, non si comunicano in un soffio. O no?

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