Cosa resta della New Economy?
Alla vigilia di una nuova ed importantissima IPO (Google) e a quattro anni dalla caduta delle utopie della Net-revolution cosa abbiamo imparato dagli errori del passato? Se lo chiede Jennifer Reingold in un articolo apparso sull’edizione di Marzo di Fast Company che mette sotto esame caso per caso i classici “miti” della New Economy.
Internet ha davvero dato un nuovo ed illimitato potere ai clienti? Il cambiamento epocale da più parti profetizzato si è poi effettivamente realizzato? Dove hanno sbagliato quelle aziende che da promettenti dot.com si sono tramutate in dot.gones?
C’è chi sostiene che Internet abbia rappresentato solo la nascita di un nuovo modello di distribuzione (di idee, prodotti, servizi, etc) e neanche valido per tutte le tipologie di imprese, ma è proprio tutto qui?
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8 marzo 2004 @ 13:05
@Alberto, sono daccordo con te, la regola che “guida” un economia è sempre e solo la capacità di generare profitti.
Diversi possono essere i metodi per raggiungere questo obiettivo e di sicuro l’incremento di strumenti offerto dalle nuove tecnologie rappresenta una opportunità che va conosciuta, valutata ed eventualmente sfruttata.
Che questo “fraintendimento” (new economy come “modello olistico” di business invece che come semplice “strumento” di business) sia alla base della bolla speculativa è un fatto; tuttavia i pregiudizi sono duri a morire.
@Alex, così mi commuovi! Ad ogni modo; Pixmania è sicuramente un caso molto interessante, ma ci sono anche tante realtà italiane, per esempio nel campo dei serivizi (basti pensare alla qualità del lavoro degli amici di AdMaiora) che lavorano da anni con serietà e con risultati davvero validi.
Saluti
g
14 maggio 2005 @ 01:02
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