cow.jpgA quasi un anno di distanza dalla pubblicazione in lingua originale, è uscito a febbraio anche in Italia La Mucca Viola, ultimo libro di Seth Godin, il padre di concetti chiave per il marketing relazionale come Permission Marketing, l’economia dell’attenzione ed il concetto di ideavirus.

L’analisi di Godin parte anche questa volta dalla comprensione delle cause della fine di quello che lui definisce il “complesso industriale-televisivo“. Il circolo virtuoso che questo complesso descriveva segue un principio molto semplice; una azienda acquista spazi pubblicitari e, grazie alla visibilità ottenuta, aumenta la sua capacità di distribuzione, ma conseguentemente anche le vendite e quindi i profitti. Se questi profitti vengono reinvestiti in pubblicità allora l’azienda può aspettarsi di continuare a crescere.


Questo circolo, che ha permesso negli ultimi 50 anni ad aziende come la Procter & Gamble una crescita senza precedenti, entra in crisi quando l’azienda si rende conto che, sia i privati, sia le imprese verso le quali si rivolge, non hanno più “attenzione” da dedicare ai loro messaggi.

Se in Permission Marketing proprio la consapevolezza di questo limite di attenzione aveva portato a identificare come centrale l’esigenza di rivedere dalle fondamenta la relazione con il cliente, con La Mucca Viola l’autore cerca invece di analizzare quali strumenti e quali tecniche permettono oggi ad una azienda di farsi notare e, possibilmente, di avere successo.

Anche se personalmente non amo molto i libri che propongono “soluzioni miracolose” e buone per tutti, qui inizia, a mio modo di vedere, la parte più interessante del libro; Godin trova infatti nella personalità da mucca viola, ovvero nella capacità si essere straordinari ed unici, la chiave di volta per uscire dal blocco dell’attenzione.

Estremizzando il discorso, l’autore arriva a dire in una frase del libro: “In un mercato affollato, seguire le regole significa fallire, non emergere equivale a essere invisibili“.

Per chiarire il concetto vengono presentati una ventina di case study, da Motorola a MacDonald’s fino al mitico macellaio toscano di Panzano che serve bistecche citando Dante; la costante dei casi di successo presentati sembra essere proprio la straordinarietà dell’offerta capace di attirare i cosiddetti adottatori precoci, vero centro di interesse di una campagna di marketing post-complesso industriale-televisivo.

In conclusione, un libro decisamente interessante, anche solo per le innumerevoli citazioni di casi particolari (si parla anche di Las Ketchup, Pearl Jam e delle penne Bic) che aiutano a rendere davvero concreti gli spunti di riflessione dell’autore.

Come di consueto Seth Godin ha messo a disposizione anche un sito internet per “maggiori informazioni” sulla Mucca Viola (www.apurplecow.com); tra i contenuti, due capitoli nuovi rispetto a quelli contenuti nel libro, un abstract pubblicato sul magazine Fastcompany e la procedura per l’iscrizione al prossimo Workshop di Godin, ma prima di pianificare il volo vi consiglio di dare un occhio ai costi del corso :).

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