Alice nel paese della musica
Leggo che anche qualcun altro è rimasto perplesso dopo aver letto l’intervista ad Andrea Casalini, CEO di Buongiorno Vitaminic. Certo Turani (il giornalista autore dell’intervista) non si è mai dimostrato tenero con le web company, se non con quelle che gravitano attorno al gruppo Espresso. Casalini presenta l’accordo con Telecom Italia per portare brani musicali a pagamento sul nuovo portale RossoAlice, in cui gli utenti trovano contenuti multimediali da scaricare a pagamento.
Sono d’accordo con quanto scritto da Mantellini circa l’utilità dell’accordo Telecom Italia - Buongiorno/Vitaminic. Non capisco il motivo per cui Telecom Italia debba allungare la catena distributiva, anzichè cercare di accorciarla. Mi pare sia ormai chiaro per tutti che per vendere su internet con prezzi competitivi si devono eliminare tutti gli intermediari inutili alla costruzione dell’offerta. Buongiorno Vitaminic avrà pure i migliori agganci nel mercato della musica, ma non credo che Telecom Italia avesse bisogno di un partner per stringere accordi con le major discografiche.
Mi sono anche sorpreso di una considerazione di Casalini, molto new economy, per giustificare la capacità del management di gestire il nuovo accordo:
Non sapevo che l’aver organizzato una festa MP3 cinque anni fa, mi desse una tale qualifica :-)
Non sono invece d’accordo circa la validità dell’operazione RossoAlice. La ritengo una iniziativa da tenere d’occhio, le premesse ci sono tutte: contenuti, traffico/visibilità, banda e sitema di pagamento.
Considerando che Telecom sta puntando ad esportare la propria offerta, il progetto potrebbe diventare un ottimo sistema di distruzione di contenuti. Gli accordi diretti con i fornitori di contenuti potranno essere utilizzati in tutti i mercati in cui l’offerta di Telecom Italia sarà presente. Senza scordare che i pagamenti dei clienti di Alice avvengono attraverso la bolletta del telefono, nessun bisogno di carte di credito o carte prepagate, un bel passo in avanti.
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23 marzo 2004 @ 23:26
secondo me il pagamento e la relazione di billing è l’unica cosa di valore che rimane alle telco. sulla vendita dei ‘contenuti’ francamente mi viene da ridere…
24 marzo 2004 @ 09:37
perchè ti viene da ridere Massimo?
24 marzo 2004 @ 14:46
perchè penso che sarà un flop. e anche fosse un successo, non ripagheranno mai tutta la campagna pubblicitaria che stanno facendo. iTunes non è esattamente eBay…
24 marzo 2004 @ 14:47
Forse Massimo sa qualcosa che noi non sappiamo….
24 marzo 2004 @ 15:17
no, non so assolutamente nulla. ho conosciuto via email una persona che ci sta lavorando e che è molto ottimista. io non ci credo, tutto qui. tutti questi tentativi di rendere Internet “veloce”, “televisivo” nonchè un “canale” di distribuzione di “contenuti” non mi convincono. per nulla. d’altronde AOL Time Warner nonchè Vivendi/Vizzavi sono stati dei successi, no? TDCRC. Titanic Desk Chair Rearrangement Corporation. non sono che tentativi di tenere in vita ciò che è morto, cioè Big Media.
24 marzo 2004 @ 15:27
Massimo quelle da te citate sono iniziative morte per motivi che poco hanno a che vedere con Rosso Alice. E’ vero l’investimento che hanno realizzato non e’ da poco, ma c’e’ l’indotto che dovrebbe essere generato dai nuovi abbonamenti all’adsl di Alice a giustificarlo. Dire che l’iniziativa sarà un successo, non me la sento. Dovrei poter avere davanti un po’ di numeri per ragionare concretamente, ma le premesse ci sono come scrivevo e penso. Certo se non si muovono a sistemare alcune funzionalità allora ci sarà veramente poco su cui ragionare :)
24 marzo 2004 @ 15:55
Credo che alcuni servizi di RossoAlice potranno avere un buon successo (canzoni e videogiochi per PC) anche se molto dipende dalla variabile prezzo
Nutro molti dubbi sul canale film, non credo che il computer sia lo strumento adatto per vedersi film e partite
Gianmarco
24 marzo 2004 @ 16:05
io (forse) vedo bene solo i videogiochi. penso infatti che chi gioca ai videogiochi abbia seri problemi mentali, tali da portarli addirittura ad acquistare roba su un portale adls… Quanto alle differenze fra RossoAlice e AOL-TW… quali sarebbero queste differenze, Max? Sono sicuro che ce ne siano, ma: (a)mi farebbe piacere parlarne e (b)penso che vi siano più somiglianze che non differenze.
24 marzo 2004 @ 16:24
Due su tutti. TW/AOL grossissimi problemi manageriali interni seguenti la fusione, banalizzando le cd lotte di potere; in Telecom non esistono a così alto livello in questo momento. TW/AOL grossissimi problemi di cash flow che hanno impedito investimenti su attività a rischio. Telecom produce 10.000 milioni di cash flow positivo.
24 marzo 2004 @ 17:14
due differenze molto grosse, su questo non c’è dubbio. al tempo stesso, non so se spiegano davvero tutto. conosco un po’ meglio la situazione francese di Vivendi. Jean Marie Messier (agli inizi) era idolatrato. è caduto in disgrazia troppo presto e non gli hanno lasciato fare tutto quello che avrebbe voluto fare? Forse. Ma tutto quello che HA fatto è… vendere suonerie via Internet. Giuro. Tutta lì la mitica e strombazzata convergenza dei nuovi e vecchi media…
24 marzo 2004 @ 18:42
Mi pare di capire che oltre ad avere problemi di cash flow, Vivendi abbia anche avuto problemi manageriali :-)
25 marzo 2004 @ 14:37
c possible. Ma a mio avviso il vero problema è un altro, e cioè che tutte le cose interessanti che uno può fare sul web, le può fare anche in “narrowband” - o “slowband”, per i fan di Eric Clapton. Email, IM, i forum, i newsgroup, google, ebay, paypal, il dating, i blog, l’e-commerce… tutto tranne scaricare musica a scrocco via P2P (l’unico vero driver dell’adsl). O credi davvero che stia per arrivare la rEEvolution ? http://www.reevolution.tv :-)