Fineco: New Bank, Old Story?
Il conto corrente Fineco, come più di recente il conto Arancio, rappresenta per tipologia di offerta, ma ancora di più per target di riferimento, uno tra i fenomeni più rappresentativi dell’Internet italiana.
Con una comunicazione che raggiunge oggi la quasi totalità dei suoi correntisti, Fineco ha però deciso un netto cambio di strategia commerciale rispetto al passato.
Difatti, a partire dal 1° giugno 2004, verrà introdotto un costo mensile di 5,95€ che, come riporta la comunicazione, secondo una logica “tutto compreso” darà diritto all’uso di tutti i servizi di banking online, prelievi Bancomat da tutti gli sportelli senza commissioni, carte VISA, Bancomat, Pagobancomat ed interessi attivi lordi fino all’1,75%.
Non male come incremento costi; da 0,00€ a 5,95€. Va detto che per chi ha sottoscritto contratti per altri prodotti Fineco (ad esempio fondi pensione, etc.) le vecchie condizioni contrattuali restano valide ed in più per chi apre un conto ora è previsto un premio mensile pari all’importo di 5,95€ fino a gennaio 2005.
Ai correntisti “delusi” da questo repentino cambio di rotta, Fineco offre però la possibilità di guadagnare credito fino a ripagare i 5,95€ di costo del conto; come?
1€ ogni 300€ spesi con VISA e/o Pagobancomat
1€ con accredito stipendio o versamenti mensili superiori a 400€
1€ ogni 2.000€ di compravendita titoli.
1€ ogni 10.000€ di titoli + liquidità (asset complessivi)
In pratica, dicono da Fineco, il conto dovrebbe restare gratuito a patto di usarlo in modo intensivo e quindi ad esempio accreditando lo stipendio, pagando con carta di credito, etc.
In conclusione l’iniziativa mi sembra decisamente interessante; anche l’idea di utilizzare un pò di “basso” CRM per premiare i correntisti che generano maggiore valore è decisamente valida; resta da vedere se quelli di Fineco riusciranno a far percepire questo passaggio “a pagamento” come qualcosa di diverso da una semplice tassa.
In fondo non viene offerto un upgrade di servizio ed anzi si chiede al correntista di sborsare più di 71 euro l’anno per un servizio che già aveva … gratuitamente.
Nessun post simile.
31 marzo 2004 @ 16:13
passare alle poste! ;-)
31 marzo 2004 @ 16:26
Non direi :) Di sicuro il livello di servizio BancoPosta online ha ancora parecchia strada da fare per essere all’altezza di Fineco.
Al di la delle battute, credo sarà decisamente interessante vedere come imposteranno le prossime campagne di comunicazione; staremo a vedere.
3 aprile 2004 @ 11:39
Ciao Roberto; purtroppo non conosco statistiche comparative o ricerche di usability che confrontano i diversi servizi di online banking. Quella che posso portare qui è solo la mia esperienza; io utilizzo due conti corrente personali (un fineco ed un intesa) più mi trovo, per lavoro, ad avere a che fare con il conto presso Poste.
Devo dire senza ombra di dubbio che tra i tre quello di Fineco risulta nettamente il migliore; affidabile in termini di tempi di risposta e con un call center più che preparato a qualsiasi domanda. Ad un livello intermedio vedo il servizio di Intesa anche se con grandi limiti (ad esempio non è possibile verificare in linea in modo analitico le spese di bancomat e carta, come mai?)
BancoPosta mi ha dato davvero molte grane e di diverso tipo; senza andare troppo nel dettaglio la sensazione è che ancora nn ci sia una consolidata cultura del mezzo. Poi ci sono i commenti degli utenti che nei vari newsgroup (e per la verità anche qui in un post di qualche tempo fa) lamentano inefficenza nel call center, servizi malgestiti, etc.
Ma come detto sono solo le mie impressioni; credo sarebbe invece decisamente interessante fare una analisi più approfondita a partire dall’usabilità dei servizi per finire valutando la soddisfazione dei clienti.
10 agosto 2004 @ 18:58
Ho un conto FINECO da ormai 4 anni e mi trovo benissimo. La facilità d’uso è strepitosa e riesco ad effettuare ogni operazione bancaria da casa. Per chi non lo sapesse sembra che da settembre 2004 sara’ possibile pagare bollettini postali, MAV, RAV, ici, tassa rifiuti direttamente dal conto.
Per quanto riguarda i 5,95 € ho risolto subito la cosa, ho sottoscritto un fondo monetario che mi ha dato un rendimento del 2-2,5% netto ogni anno e quindi ho guadagnato più che tenere i soldi sul conto, inoltre con soli 500 € di questo fondo tenuti sempre evito il costo del conto e guadagno di più.
Ottima trovata probabilmente non avessero messo le spese sul conto non sarei diventato così furbo.
Per chi non ha FINECO peggio per lui, continui a pagarsi i costi del conto che sono presenti anche sul Bancoposta e continui ad affidarsi a persone che non se ne intendono affatto di investimenti. Anzi provate a chiedere agli sportellisti del Bancoposta informazioni specifiche sui prodotti e vedrete quello che effettivamente capiscono.
Provare per credere
11 agosto 2004 @ 11:23
Oddio…per la cronaca Fineco è parte del Gruppo Capitalia, ovvero il gruppo bancario più esposto sui casi Cirio e Parmalat. Sempre per la cronaca questo gruppo, come altri, rivendeva obbligazioni spazzatura(sapendo che erano tali)ad investitori privati.
Forse quelli di Bancoposta saranno ignoranti in fatto di investimenti finanziari, ma quelli di Capitalia hanno dimostrato di essere peggio…cioè in malafede nel momento in cui hanno rifilato spazzatura ai risparmiatori.
25 marzo 2005 @ 13:01
Sono cliente fineco da 4 anni e da 2 anche con il banking. Sono molto soddisfatto della scelta sotto vari aspetti, dalla praticità alla economicità della gestione del conto. Lo consiglio a tutti
25 marzo 2005 @ 18:45
Ciao luigi; detto così sembri un dipendente Fineco :) Scherzi a parte, credo anche io che si tratti di un ottimo servizio (in particolar modo guardando al panorama italiano…)
28 marzo 2005 @ 15:01
Salve a tutti. Francamente la qualità dei servizi online BancoPosta è cresciuta molto. La procedura di utilizzo sul web la trovo ancora particolarmente confusionaria e inutilmente lunga -per arrivare alla gestione del conto servono almeno 4 passaggi dopo avere inserito ID e password…!-, ma ciò che continua ad impressionarmi positivamente è la completa integrazione online/offline, motivo per cui decisi più di un anno fa di aprire il conto: se ci pensate un attimo, le Poste Italiane hanno uffici praticamente ovunque, i titolari BancoPosta hanno “file” privilegiate in tutti gli uffici postali italiani, e in più l’online, con tutti i limiti che, comunque, sta col tempo superando, ha tutto sommato un livello di qualità ed usabilità accettabile.
Concordo sui limiti sui servizi e le consulenze finanziarie evidenziati da Massimo ad agosto, che mi sembra siano tuttora tali, tuttavia sarei fiducioso per l’immediato futuro… ed in più vorrei far notare che il modello di sviluppo dei servizi adottato da Poste Italiane è quello della “gemella” fancese “La Poste”, che ho avuto modo di sperimentare per tutto il 2002 a Parigi con enormi soddisfazioni: se Poste Italiane raggiungessero quella varietà e qualità di servizi online e offline, a mio avviso non c’è Fineco che tenga…
14 maggio 2005 @ 01:01
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