WAP: ma esiste davvero?
Secondo me non si può dire che il WAP sia morto, semplicemente perchè non è mai nato!
Purtroppo non ho dati attendibili sul numero di utilizzatori nè sul volume di affari generato, ma mi permetto di essere pessimista in proposito.
Eppure la TIM pubblicizza negli spot in TV l’accesso WAP ai propri servizi, e leggo sul blog di Mauro Lupi che la Vodafone ha concluso un accordo con Ouverture per la pubblicità nei portali WAP.
Ma sono servizi per qualcuno o solo per far vedere agli investitori e agli azionisti che ci si muove e si fa qualcosa? Ha senso “sprecare” risorse umane e finanziarie per dei servizi che verranno utilizzati da un numero irrilevante di persone?
Forse sono io che sbaglio e non mi rendo conto, ma mi pare che stiano tenendo in vita la tecnologia WAP solo con i macchinari e che l’encefalogramma sia piatto da un po’: accanimento terapeutico insomma.
Ora del decesso?
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16 aprile 2004 @ 16:29
io sono per il suicidio assistito, figurati per il diritto all’eutanasia… povero wap!
16 aprile 2004 @ 18:52
Posto che per poter morire, una tecnologia dovrebbe prima riuscire a nascere … certo è che il caso wap è stato davvero emblematico. Per certi versi l’Imode di oggi (non il suo potenziale, ma quello che effettivamente viene offerto) rischia forse di fare la stessa fine; riusciranno i nostri eroi a trovare la killer app?
16 aprile 2004 @ 22:19
ultimamente mi telefonano ogni settimana per meetic… ma io ho i miei bei dubbi…
19 aprile 2004 @ 17:03
Probabilmente chi ha lanciato I-Mode ritiene che il primo motivo del “fallimento” wap in Italia sia la mancanza di contenuti interessanti (ed interattivi) e dunque hanno speso moltissime energie per definire accordi con Secondamano, Splinder, Pagine Gialle …
Non c’è dubbio che lo strumento abbia potenzialità notevoli sia per ampiezza sia per tipologia di mercato, ma quello che manca non è la somma dei contenuti.
Manca un servizio, unico, chiaramente identificabile e complementare al media telefonino, in grado di rendere “necessaria”, per un numero sempre maggiore di cliente, l’adozione di questa nuova tecnologia.
Fino ad allora temo si tratti solo di fiato sprecato.