La biblioteca di Babilonia
Secondo la notiza riportata da Repubblica “entro sei mesi i gestori di tutti i siti Web italiani dovranno comunicarne i contenuti alle biblioteche centrali di Roma e Firenze, pena una multa massima di 1.500 euro”.
Ma cosa si intende per “comunicare i contenuti”? Sono quelli generici, ovvero l’argomento del sito (sport, news, musica ecc.), oppure è necessario scendere nello spcifico?
E dovranno farlo tutti i siti web, ma proprio tutti? Compresi i blog?
A questi ed altri interrogativi non è possibile dare una risposta per il momento, perchè ancora non è stato rilasciato il decreto attuativo, che dovrà chiarire tutti i dettagli.
L’impressione, come spesso accade, è che chi fa queste leggi su argomenti specifici abbia poca o per nulla conoscenza dell’argomento stesso. Se i “responsabili” avessero avuto anche solo una più vaga idea del numero di siti esistenti in Italia e del lavoro che comporterebbe catalogarli tutti (e tenere aggiornato l’archivio), non avrebbero nemmeno preso in considerazione l’idea.
Il web, essendo relativamente giovane e probabilmente più difficile da assimilare rispetto ad altri mezzi di comunicazione, è il mass medium che più risente di questo gap di conoscenza che esiste nella pubblica amministrazione italiana.
Wittgenstein diceva: “Di ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere”. Sagge parole.
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12 maggio 2004 @ 21:49
Il web sarà anche giovane (ma nemmeno così tanto, ormai) ma ciò non significa che sia una cosa oscura per chiunque (forse per il ministro lo è), e ciò non giustifica chi legifera in campi nei quali non ha competenze a sufficienza. Se andiamo avanti così, ne vedremo sempre di più belle…decreto attuativo a parte, vorre capire cosa giustifica l’esistenza di una legge di questo genere…e fin dove costoro hanno intenzione di spingersi, peraltro a spese nostre.
31 gennaio 2005 @ 03:54
Mi sembra che l’Italia stia abbandonando sempre di più il cammino che doveva portare la Nazione verso equità sociale e libertà personali. Stiamo diventando una “falsa” democrazia fondata sulle corporation e sulla base del profitto economico dei pochi. Il controllo dei canali comunicativi, soprattutto internet(ultimo baluardo di libertà individuale non corrotto e obbiettivo) permette a queste organizzazioni di aumentare la loro possibilità di potere. La politica non dovrebbe permettere che gli interessi economici personali subentrino al suo posto. L’etica politica si dovrebbe imporre e arrestare questo processo così pericoloso di allontanamento dalla retta via democratica.