…devo constatare che la comunicazione politica italiana è ad un livello inferiore sia rispetto a quella estera, sia rispetto alla comunicazione in generale. Detto in altri termini: abbassa la media.
Intendiamoci, si sa che la comunicazione politica è una specie a sé, ma di mezzo c’è sempre un target (più d’uno in verità) che fa capo a delle esigenze, anche molto spicciole.


Facciamo un esempio: l’election day comporta che l’elettore sia chiamato a votare per diverse elezioni (amministrative, locali, per il sindaco, europee), nello stesso momento. La confusione sui simboli quindi può essere tanta.
Non ho visto alcun partito che, sul web, avesse chiarito con quale simbolo si presenta alle elezioni europee, e mi riferisco in particolare a quei partiti piccoli, che non hanno potuto fare grandi campagne di affissione.
Per di più, come è successo in Campania, una lista di centro destra si è presentata con il nome di Verdi-Verdi, giusto per confondere le idee all’elettore…e magari sottrarre qualche voto all’avversario.

Per il resto…quale grande comunicazione politica si è potuta vedere?
Vogliamo parlare dei comizi (illegali) fuori dai seggi?
Vogliamo parlare del tono di alcuni manifesti visti in seguito alla liberazione degli ostaggi italiani in Iraq?
Penso che la comunicazione oggi sia lo specchio del livello culturale di un paese…e l’Italia sarà pure stata una culla della cultura…ma appunto, nel passato.

Anche sul fronte politico-istituzionale, in questi giorni ho capito che c’è poca sensibilità verso le esigenze dell’elettore, e se permettete, che c’è anche poca intelligenza di tipo “strategico”.
Mi riferisco al messaggio SMS di invito al voto: un inutile e pleonastico avviso rispetto ad un fatto che tutti sapevano già sarebbe accaduto in questo week-end.
Si può quindi facilmente smascherare il vero significato di questo messaggio SMS agli elettori. E’ un modo per il governo di poter dire che le istituzioni comunicano ai cittadini per mezzo delle tecnologie, salvo il fatto che di queste tecnologie ne è stato fatto un cattivo uso.
Ma un uso intelligente sarebbe stato possibile.

In questi giorni è emerso che un numero significativo di elettori non ricordavano più che quando si vota bisogna usare la tessera elettorale personale (quella con i “bollini”, tipo raccolta punti). Questa tessera elettorale ha l’utilità di far risparmiare allo Stato del “denaro sonante”, che in passato veniva speso per l’invio, ad ogni consultazione elettorale, del certificato elettorale.
Ieri è successo che molte persone, all’atto di recarsi al voto, non hanno più trovato la loro tessera elettorale: perché quindi non usare il messaggio SMS per ricordare, con qualche giorno di anticipo, di cercare la propria tessera?
Questa è quella che io chiamo mancanza di intelligenza nella comunicazione.
E potrei continuare ancora…

Buona “votata” a tutti.

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