La ricerca “I misteri dei mestieri” svolta dall’ISIMM (Istituto per l’innovazione nei media e per la multimedialità) per conto del Cnel ha confermato, con la certificazione del dato statistico, una tendenza che ormai da tempo era percepibile nel mercato del lavoro dell’ICT .

La domanda di professioni legate al settore delle nuove tecnologie, in crescita tra il 1995 ed il 2000, dal 2001 è infatti in calo costante; se a questo si aggiunge che la domanda esistente è orientata prevalentemente verso professionalità a limitata qualificazione lo scenario si delinea con chiarezza in modo ancora più preoccupante.

Sono gli operatori di call center la figure più richiesta (+79%) mentre gli esperti del web (sia tecnici sia commerciali) crescono solo per un misero +4%. Alta è invece la mobilità; il 76% dei professionisti di settore ha cambiato lavoro negli ultimi anni e nel 31% dei casi a questo cambiamento è corrisposto anche un cambio di tipologia di attività svolta.

Finiti i tempi dello skill shortage dunque e lo scenario previsto per i prossimi anni non è meno “allarmante”; il 54,5% delle imprese che non operano nell’ICT pensa di mantenere lo stesso livello di personale informatico anche nei prossimi anni, mentre per il 18,2%, sempre nei prossimi 24 mesi, sarà necessario un qualche tipo di ridimensionamento della forza lavoro in questa area.

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