Stando ad un indagine rilasciata della Tower Group, i micropagamenti (intesi come transazioni sotto i 5$) cresceranno nei prossimi anni con tassi intorno al 23% fino a raggiungere nel 2009 ricavi per 11.5 miliardi di dollari.

Saliti agli onori delle cronache dopo i primi fallimenti dot-com e la conseguente crisi del modello basato sulla vendita di pubblicità online, i micropagamenti rappresentano per molti editori l’unica possibile soluzione per gestire adeguatamente contenuti ad alto valore aggiunto.

Il problema di oggi, come anche l’indagine della Tower Group sottolinea, sta però nella incompatibilità tra le divere tipologie di pagamento; se è infatti indubbio che maggiori opzioni di pagamento semplificano il processo d’acquisto è altrettanto vero che gli elevati costi di gestione dell’infrastruttura rischiano di vanificare il già basso valore per singola transazione.

In Italia negli ultimi due anni si è assistito ad una forte spinta verso i value-added services (VAS) via cellulare con offerte anche molto diversificate; tuttavia non sfugge come al momento si tratti di un ottimo business solo per i carrier viste le percentuali “bulgare” di revenue share (per gli editori, mediamente, si parla infatti di un range tra il 15-25% di ricavi…).

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