Domini .eu
Sono ormai due anni che si parla in varie salse dei domini .eu prossimi venturi. Eh sì, pare che dopo la scelta del gestore per il TLD (top level domain), caduta su Eurid - consorzio fondato da Italia, Belgio e Svezia - finalmente si stia avvicinando l’inizio del cosiddetto “sunrise period”. Questo periodo di pre-registrazione serve a, detto senza mezzi termini, favorire soprattutto gli attori economici (industriali ed imprenditoriali) quindi chi possiede diritti quali marchi registrati, e in una seconda fase chi possiede dei non meglio precisati “diritti preesistenti”. Il periodo di sunrise sarà di quattro mesi, i primi due riservati ai detentori di marchi registrati, i due seguenti ai detentori di altri diritti preesistenti.
Le ultime notizie, ufficiose, danno come possibile l’inizio del periodo di sunrise per il prossimo mese di Novembre. La regola di assegnazione durante il periodo di sunrise è un inappellabile “first come, first served”. Naturalmente, terminato il “sunrise period”, le registrazioni saranno ufficialmente aperte a tutti, con il solo requisito della cittadinanza in uno dei 25 paesi dell’Unione Europea.
Mi posso immaginare il dilemma degli attori economici, che peraltro io stesso mi pongo: registrare il dominio .eu solo nel caso in cui il proprio mercato di riferimento (on-line od off-line) sia il mercato europeo, oppure registrarlo anche nel caso in cui la propria realtà sia limitata al suolo italiano (ma comunque nazione europea)?
Sia per la prima che per la seconda ipotesi prevedo problemi per i titolari di marchi registrati, perché suppongo che molte attività presenti in diverse nazioni europee hanno lo stesso nome; chiaramente solo una di queste potrà controllare il corrispondente dominio .eu, e questo obbligherà molti a “ripiegare” sul dominio nazionale (.it, .fr, .de) diminuendo notevolmente l’utilità ed anche la visibilità, direi il “prestigio” dei domini .eu.
Insomma, il dominio .eu potrebbe presto partire (salvo ulteriori posticipazioni), ma decollerà davvero? O sarà un TLD come tanti?
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30 agosto 2004 @ 15:01
Visto che come si dice, “sono nel ramo”, ecco come vedo l’evoluzione di questo dominio:
- non credo che entrerà in vigore col il sunrise prima di un anno. Del resto la loro “tentative timetable” http://www.eurid.org/Information/timetable.html dice che dal momento del contratto con la UE (non ancora firmato) passeranno almeno 8/9 mesi. Ottimisti…
- nel periodo di sunrise, le aziende con marchi registrati proveranno comunque a registrare l’eu, “per sicurezza” (con quel poco che costa un dominio, ne vale la pena)
- nel periodo post sunrise, verranno occupati tutti i domini generici nelle varie lingue nazionali (sex.eu ecc… ;-)
Nessuno proverà cmq ad “rubare” domini tipo cocacola.eu o nike.eu o simili. Ormai, vista la giuriprudenza corrente, il gioco dura poco e non ci si guadagna quasi mai.
- dopo un anno, l’eu non sara’ altro che un altro dominio di backup, come i cc, ws, to, tv, biz, info (ci sono almeno un centinaio di domini, registrabili liberamente, al mondo), utile per qualcuno che ha trovato l’estensione nazionale o il .com gia’ occupato.
Non credo potrà mai essere la prima scelta, insomma. L’esperienza abbastanza fallimentare dei nuovi domini alla .biz e .info non fa supporre che i tradizionali (per l’Italia) .it e .com possano essere soppiantati dai newbies .eu.
3 settembre 2004 @ 18:09
Subscribe Gianluca, nemmeno io vedo ampie prospettive quanto piuttosto un ulteriore costo per le imprese, che dovranno registrare tutti i domini relativi ai brand, alle subsidiary etcetera etcetera…
29 settembre 2004 @ 18:21
ConcordO con chi pensa che l’abbondanza delle estensioni sia solo un spesa inutile per le aziende e non rappresentano un opportunità per chi è arrivato tardi, si può tranquillamente usare la fantasia e inventarsi un nome similare o comunque attinente al core business.
I domini .eu forse possono avere molto più senso dei .biz o i .chessoio ma arrivano tardi.
Insomma, lo trovo solo un’altro motivo per dover spendere soldi e difendere il marchio.
Ciao e grazie.
Sandro Mostarda