logo_muji.gifApprendo da Affari & Finanza di Repubblica che Muji, una delle catene di oggettistica/arredamento/abbigliamento più importanti e diffuse nel mercato inglese e giapponese, sta per sbarcare in Italia.

Sono curioso di vedere quale sarà la reazione del pubblico italiano. Per me Muji rappresenta un punto vendita molto speciale, dove trovare prodotti di design monomarca a prezzi che possono anche essere convenienti, ma che spesso hanno margini da negozio di lusso. Soprattutto alcuni oggetti di bassissimo valore intrinseco sono venduti a prezzi da atelier del temperino, per intenderci.

Come segnala giustamente l’articolo, l’acquisto di impulso all’interno di Muji è impossibile da evitare. Anche l’oggetto più insignificante come una limetta delle unghie è disegnata e fatta percepire come una vera e propria opera d’arte del minimalismo.

A Londra i negozi di Muji si trovano in qualsiasi strada rappresenti un crocevia dello shopping: Kensington, Oxford Street, Tottenham Court Road, … Ma alcuni prodotti si possono anche acquistare online, un’esperienza che ancora devo sperimentare.

La scelta di aprire il primo punto vendita in Corso Buenos Aires a Milano mi lascia un po’ perplesso se penso a ciò che Muji dovrebbe rappresentare anche per il pubblico italiano. Forse corso Vercelli, corso Como o addirittura Brera sarebbero state location più indicate per il lancio della mia catena di oggettistica preferita.

Condividi:
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • Technorati
  • LinkedIn
  • Digg
  • StumbleUpon
  • Tumblr
  • email
  • Print
  • FriendFeed
  • Twitter

Nessun post simile.