Caro vecchio telefono…
Se il telefono ti allunga la vita, come diceva un famoso spot, allora come mai non siamo bicentenari?
Nonostante il diffondersi di nuove forme di comunicazione istantanea (e-mail, instant messaging, ma anche il buon vecchio sms da 160 caratteri), sembra che la classica telefonata non soffra affatto, anzi si telefona di più perché per farlo non è più indispensabile il doppino di rame; questo ovviamente già da diverso tempo, a partire dall’introduzione delle reti prima DECT poi GSM. Oggi con il VoIP (Voice over IP) utilizzabile sia su connessione tradizionali a banda larga (ADSL e simili), sia su reti Wi-Fi (Wlan, protocollo 802.11).
Chiedo perdono per l’inizio frivolo ed il successivo abuso di sigle tecniche…ma come mai qualcuno sta cercando nuove tecnologie per fare vecchie cose?
Lo scenario
Credo che tutto abbia avuto inizio qualche anno fa, con la trasformazione del servizio “telefonia” da commodity (prodotto quasi del tutto indifferenziato) offerto in regime di monopolio, a servizio liberalizzato.
Il tutto ha anche a che fare con le “mezze liberalizzazioni”, le quali hanno lasciato in mano all’ex-monopolista di turno la rete ex-pubblica, mettendo automaticamente tutti gli altri aspiranti competitors in una posizione di svantaggio e di dipendenza dall’operatore incumbent.
Come può quindi un’aspirante operatore di telecomunicazioni trovare segmenti di mercato nei quali operare, cercando di scavalcare il problema del vantaggio detenuto dall’ex-monopolista?
Semplice (più o meno): utilizzando nuove reti di trasmissione digitale, spesso nate per altri scopi (tipo il Wi-Fi o la rete per la tv digitale terrestre), per offrire il proprio servizio di telecomunicazioni.
Problemi? Ce ne sono, e sono prima di tutto normativi.
Lo Stato ha l’abitudine di muoversi in ritardo quando si tratta di regolamentare l’impiego delle nuove tecnologie. Nel caso del Wi-Fi, ad esempio, il legislatore italiano è arrivato in ritardo e purtroppo senza fare la miglior normativa possibile. Ma per fortuna…almeno è arrivato e ora le aziende possono fare qualcosa con “’sto benedetto” Wireless Fidelity.
Naturalmente anche la posizione dominante degli altri operatori di telecomunicazioni, come l’ex-monopolista oppure gli specialisti in telefonia mobile, costituisce una minaccia per via del potere finanziario e contrattuale di cui dispongono, il quale permetterebbe loro di entrare in un nuovo segmento di mercato tentando di schiacciare (o al limite acquisire, o entrambe le cose) i nuovi operatori, spesso anche dimensionalmente molto più piccoli di loro.
Una possibilità?
Una possibilità, (l’unica?), è quella di servire segmenti specifici di mercato con servizi specifici. Naturalmente sto pensando prevalentemente ad un segmento “business”.
Oggi esiste già la possibilità di telefonare tramite Internet, per esempio utilizzando Skype. Nelle aree coperte dal segnale Wi-Fi (aeroporti, hotel) è già possibile telefonare appoggiandosi ad una rete diversa da quella GSM, utilizzando il proprio notebook o pocket pc.
Qual è il problema?
Nel caso di Skype ad esempio, se si chiama un altro utente di Skype la chiamata è gratuita (si paga solo il costo del servizio Wi-Fi, il quale va in tasca all’operatore che gestisce l’hot-spot al quale si è collegati), ma se si deve chiamare un numero qualsiasi si finisce per pagare due volte: prima il servizio per accedere alla rete Wi-Fi e poi la telefonata vera e propria eseguita tramite SkypeOut (questo il nome del servizio, che utilizza la formula ricaricabile/prepagata).
Ma non è detta l’ultima parola; è infatti possibile, tramite terminali come il Motorola CN620 od un telefono cellulare/pocket pc dotato di scheda Wi-Fi (come il palmare Qtek 9090), agganciarsi alla rete Wi-Fi come se fosse una rete GSM ed effettuare la propria telefonata, pagando solo quest’ultima. Questo è possibile grazie ad un particolare upgrade alla rete Wi-Fi, il quale permette all’utente di farsi riconoscere dalla rete ed effettuare telefonate verso qualsiasi numero fisso o mobile.
Problemi?
Il terminale Motorola CN620 costa 100 € circa, funziona sia come cellulare GSM sia come terminale mobile su reti Wlan, il Qtek 9090 invece è un palmare completo e ricco di funzioni, si aggancia sia alle reti GSM sia, con scheda aggiuntiva alle reti Wi-FI, ma è piuttosto costoso (circa 780 €).
Il problema è quindi che bisogna dare ai clienti un terminale apposito, a meno che non dispongano già del costoso palmare Qtek 9090 od altro modello dotato di scheda Wi-Fi. Credo che la formula più auspicabile per fornire questo terminale sia il comodato d’uso, gratuito od a basso costo (come ad esempio i 19 € di H3g), ma comunque ci potrebbero essere delle resistenze da parte dei professionisti nel cambiare cellulare o da parte delle aziende nel rinnovare il parco cellulari fornito ai propri dipendenti.
Insomma, le possibilità per un business del genere passano atraverso due fattori:
1- la maggior capillarizzazione degli hot-spot sul territorio. Penso che se io dovessi cambiare cellulare per poterlo usare su rete Wi-Fi solo nella hall dell’albergo ed in aeroporto, semplicemente continuerei ad utilizzare il mio GSM.
2- l’offerta di vantaggi specifici ai clienti, tali da abbattere le resistenze ad adottare un nuovo terminale in sostituzione del proprio GSM; offrire vantaggi specifici e di valore per il cliente, è possibile solo analizzando le sue abitudini.
Uno di questi vantaggi specifici, per rimanere a livello di prezzo, è la possibilità di effettuare chiamate gratuite, o con tariffa “calmierata”, tra dipendenti di una stessa azienda; naturalmente andrebbe verificata la sostenibilità economica. Magari si scopre che il maggior introito per la compagnia telefonica deriva dalle chiamate che i lavoratori fuori sede fanno verso i proprio colleghi in sede.
Per quelle aziende (in genere grandi) che hanno una rete Wlan interna, un modo per ridurre le resistenze al rinnovo del parco cellulari può essere quello di proporre un terminale unico, utilizzabile dai dipendenti sia in sede sia fuori sede, naturalmente con un numero di telefono unico. Considerando che i terminali come il Motorola CN620 offrono anche funzioni di segreteria telefonica centrale (ovvero accesso alla segreteria telefonica aziendale), di trasmissione dati e di accesso alla rete privata aziendale (Virtual Private Network - VPN), avere un terminale unico può offrire la possibilità di accedere da ogni luogo ad una serie di applicazioni altrimenti accessibili solo in azienda (ad es. per citare le più basilari, sincronizzazione remota dell’agenda appuntamenti di Outlook, dei tasks, ecc…).
Ci sono anche possibilità, a mio parere, di lavorare “pacchettizzando” l’offerta insieme a servizi collaterali. Il viaggiatore d’affari, oltre a telefonare, cosa fa? Va in taxi, mangia al ristorante, pernotta in hotel, viaggia in aereo, compra il regalino alla moglie (o all’amante), la sera guarda la pay-tv o va in Internet, e così via.
E’ tutto evidentemente ancora “aperto”, e per questo stimolante. E’ altrettanto evidente che non si tratta solo di utilizzare tecnologie nuove per consentire azioni già oggi possibili su tecnologie già esistenti (telefonata su linea fissa Vs telefonata su rete GSM Vs telefonata su reti Wi-Fi), ma di individuare con abilità…e magari anche con un pò di creatività, il modo di utilizzare alcune tecnologie per inventare nuovi mercati.
In Italia, tanto per fare nomi, il servizio VoIP su reti Wi-Fi viene offerto da NoCable.
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