Napster, ITunes & co.: tra competizioni sul prezzo e minacce future.
Napster UK ha deciso, per competere con l’omologo servizio di ITunes, di abbattere il prezzo medio per canzone scaricata da £1 a £0.79. Il prezzo, sempre su Napster UK, relativo al download di album interi ammonta in media a £7.95.
La mia modesta opinione è che finchè l’offerta dei siti di e-commerce di musica digitale non verrà efficacemente segmentata, con l’introduzione di sistemi “intelligenti” per influenzare l’acquisto, analoghi a quelli visibili su Amazon, e con lo studio di innovazioni per rendere più appetibili i micropagamenti, il p2p continuerà a costituire il principale concorrente…ben lungi dal diventare una pratica di nicchia, diciamo “da smanettoni”. Competere sul prezzo non è certo una soluzione logica.
Apple di sicuro ha un forte vantaggio in Ipod, con il quale dopo aver “incassato” interessanti fasce dei cosiddetti trend setters, si sta muovendo per ampliare il mercato disponibile introducendo nuovi modelli (ad esempio “Ipod shuffle” a $99). Nonostante ciò ne Apple, ne Napster, possono dormire sonni tranquilli: il player MP3 come lo conosciamo oggi, che sia Ipod o qualche altro modello, non è detto che sia il terminale definitivo per la memorizzazione e l’ascolto di musica digitale.
Una minaccia potenziale arriva dall’integrazione, in corso d’opera, tra player MP3 e telefono cellulare: con questo nuovo terminale sarà possibile acquistare canzoni in formato digitale scaricandole tramite rete 3G o Wi-Fi, ed utilizzando come mezzo di pagamento il credito telefonico.
Questa evoluzione ha il pregio di ampliare il mercato servibile con la vendita di musica digitale, grazie all’ulteriore semplificazione del processo d’acquisto: in particolare si abolisce un passaggio, quello che prevede il download sul PC ed il trasferimento delle canzoni sul player MP3 (rendendo possibile l’acquisto in ogni luogo), e il problema dei micropagamenti viene semplicemente eliminato grazie all’utilizzo del credito telefonico.
Da notare che questa evoluzione di scenario potrebbe coinvolgere gli operatori mobili (Vodafone, TIM, ecc…) non solo come intermediari di “scambi di moneta” tra acquirenti e venditori, ma come fornitori diretti di servizi di vendita di musica digitale…magari in collaborazione con Itunes, Napster, o chi altro sarà abbastanza lungimirante da proporsi a loro in questo ruolo.
Apple in particolare sembra aver compreso questa possibile evoluzione del mercato: pare infatti che stia lavorando con Motorola per inserire una versione light del software ITunes all’interno di futuri modelli del produttore (il quale tra l’altro deve riguadagnare la seconda posizione che Samsung gli ha soffiato nella classifica dei produttori mondiali…e magari anche ritornare leader di mercato).
Le possibili scelte strategiche potrebbero quindi riguardare:
- come sta facendo Apple, l’ingresso (seppure per “interposto partner”) nel mercato dei produttori di telefonia cellulare, fornendo ad un produttore la piattaforma software per l’organizzazione, l’acquisto ed il download di musica digitale;
- la fornitura, in esclusiva ad un importante operatore di di telefonia mobile (penso a Vodafone, il più presente a livello globale tra quelli che conosco), di una piattaforma di vendita dedicata per i suoi clienti.
Insomma…come al solito, chi vivrà vedrà!
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14 maggio 2005 @ 00:50
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