Sono oramai oltre quattro anni che mi occupo di tv digitale, qualcuno direbbe da tempi non sospetti. Come avevo già visto ai tempi della new economy, ultimamente vedo entrare sul nuovissimo mercato della tv digitale applicazioni di ogni tipo, per votare, giocare, acquistare… Tutte killer application?

L’esperienza inglese, spagnola, sudafricana, svedese, finlandese ci insegnano che quello che la gente vuole è il miglioramento della propria esperienza di fruizione dei programmi televisivi. Che ce ne facciamo di 500 canali in cui votare, giocare, acquistare se questi sono tutti uguali?

Justin Judd di Granada Tv è forse uno tra i maggiori esperti internazionali di tv digitale; circa tre anni fa ha dichiarato al Miptv di Cannes:

“l’interattività non deve essere considerata per i broadcaster un business nuovo, ma unicamente uno incrementale a quello esistente, tenendo bene a mente che lo scopo è di fare una buona televisione. E’ necessario pertanto essere molto focalizzati sull’utente e fare qualcosa per lo spettatore e con lo spettatore.”

Credo che una migliore contestualizzazione tra contenuti e servizi interattivi solo se l’interattività è funzionale all’esperienza dell’utente, possa essere la strada da seguire, altrimenti avremo fatto un passo indietro.

Come per internet, anche per la tv digitale datemi una buona ragione ed io interagirò… ma con chi e cosa?

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