Torno ad occuparmi di un tema a me molto caro: l’interattività sulla televisione digitale, cercando di proseguire il discorso che ho cercato di impostare in interventi precedenti.
Lo sappiamo molto bene, è più facile insegnare qualcosa a qualcuno partendo da zero che cercare di modificare un comportamento già acquisito. E’ quindi più facile diffondere l’uso di un motore di ricerca sul web da parte di chi non aveva alcuna esperienza precedente, che cercare di convincere qualcuno a modificare le proprie abitudini di fruizione della televisione da una modalità passiva ad una attiva. Si è molto spesso detto e ripetuto che internet non è la televisione, ma anche che la televisione non è internet. I tentativi di portare internet in televisione sono falliti miseramente.
Ho letto con grande interesse la ricerca di Lyra research che ne ha pubblicato un piccolo estratto sul suo sito, a proposito degli interessi che gli spettatori americani hanno dichiarato di avere a proposito delle funzionalità e dei servizi interattivi sulla televisione digitale. Sarebbe davvero interessante poter disporre di uno studio relativo alla realtà italiana e poter esaminare in dettaglio la relazione tra interesse e propensione all’acquisto dei diversi servizi proposti a pagamento. Quale interattività offrire in quali contesti?

La televisione rimane un mezzo passivo, l’interattività per essere accettata deve essere in grado di offrire valore. Le esperienze internazionali di successo ed insuccesso sulla televisione digitale ci stanno insegnando che allo spettatore non interessa un’interattività tout court perché questo è quanto può offrire internet. Oggi che siamo all’anno zero se parliamo di televisione digitale interattiva, mi sembra di essere tornato indietro ai primi anni di internet dove qualcuno voleva rendere il proprio sito interattivo ad ogni costo, con forum, chat e quant’altro, senza domandarsi se cotanta interattività avrebbe contribuito a dare valore ai destinatari della comunicazione.
Non ho nessun numero per dimostrare le mie affermazioni, ma personalmente sono convinto che la maggior parte dei telespettatori siano in attesa di nuovi contenuti televisivi, di un’esperienza televisiva più immersiva e gratificante e che l’interattività può essere benvenuta ma solamente se non è fine a se stessa.

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