il logo della NaaE’ quanto hanno dichiarato due analisti McKinsey (Luis Ubinas e Jochen Heck) nel corso di un intervento alla conferenza annuale della Newspaper Association of America.

L’effetto internet, di fatto, si sta traducendo in una corsa al ribasso di prezzi pubblicitari; le tariffe una volta applicate dai giornali cartacei e giustificate da un lato dai costi di distribuzione/carta e dall’altro dalla assenza di alternative, non hanno più ragione di esistere con l’avvento ed il proliferare delle offerte di servizi sostitutivi via web.

Non si tratta quindi di un travaso di ricavi da cartaceo a web: l’efficenza delle aziende nate su web permette però a queste una politica di prezzi (a parità di risultati) che è fuori mercato per i player tradizionali.

A fare la differenza in questo campo, a mio modo di vedere, sarà proprio la capacità di strutturarsi in modo economico ed efficente; tenendo presente che i prezzi pubblicitari non torneranno a salire nei prossimi anni, diventa infatti cruciale riuscire a contenere i costi di gestione.

La componente tecnologica giocherà un ruolo fondamentale, ma solo in ottica di semplificazione dei processi; non credo che servizi come le Yellow Pages di Amazon o le mappe locali di Yahoo! possano rappresentare valore aggiunto in questa competizione.

Sono invece i servizi di “automazione” nella gestione delle inserzioni (penso ad Adwords) che vanno presi a modello perchè il calo dei ricavi è comunque inevitabile e quello che una volta era considerato l’eldorado dell’editoria, non tornerà più.

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