105 dubbi sulla pubblicità online in Italia
Su Pubblicità Italia leggo stamattina che 105.net “cambia colori per un giorno” per promuovere il nuovo MSN Messenger 7.0… Vado subito a curiosare sul sito e, non senza disappunto, noto che di pubblicità MSN non c’è traccia. Mi viene il dubbio di non vedere niente perché mi sto collegando dalla Svizzera però, visto il tipo di prodotto che dovrebbe essere pubblicizzato, mi domando che senso abbia la geolocalizzazione. Ma non è certo per un banner non trovato che mi “scandalizzo” quanto, piuttosto, per la pubblicità di Casino on Net che domina il lato destro della homepage. Che vantaggio economico questo inserzionista è in grado di garantire alla radio? Quanto vale invece, dal punto di vista dell’immagine, il danno legato all’associare il brand 105 (perché, in effetti, i grandi network radiofonici vengono promossi come marche) ad un sito di scommesse e gioco d’azzardo, soprattutto considerato il target, composto da moltissimi teenagers?
Devo ammettere che iniziare a scrivere qui su Imli con un un post polemico, un po’ mi dispiace ma, mi rammarico di più, nel vedere l’uso scellarato che molti siti italiani fanno dei loro spazi pubblicitari. Il “caso” di 105 è solo il più recente di una lunga lista di esempi nella quale primeggia, a mio modo di vedere, la pochezza della pubblicità sul sito de La Repubblica. Avete mai visto una bella pubblicità su quello che, probabilmente, è il sito italiano più visitato? A parte i formati fuori standard e i banner completamente sballati nelle dimensioni quando si passa da una pagina all’altra, io non ho visto molto altro.
Guardare il mondo della pubblicità online in Italia è come vedere un gatto che si mangia la coda. Publisher e inserzionisti con poca familiarità con il Web (ancora!), agenzie con poca fantasia o, peggio, con poca voglia di alzare la voce e proporre formati e creatività con un minimo di interattività e innovazione. Senz’altro, ogni tanto, troviamo anche qualcosa di buono ma perché la qualità è l’eccezione e non la regola? In fondo siamo nel 2005…
Aggiornamento delle 10.23: hanno aggiornato l’homepage di 105 e ora è tutta in linea con il brand MSN Messenger.
Nessun post simile.
9 maggio 2005 @ 10:32
il problema è che le agenzie non hanno bisogno di fantasia perchè la maggior parte dei clienti sa poco o nulla del web e qualsiasi cosa va bene. siamo nel 2005 ma, come abbiamo più volte detto qui su IMlog, purtroppo la cultura di Internet non è ancora penetrata nel mondo aziendale italiano.
la qualità è un’eccezione perchè la competenza del cliente (con conseguenti esigenze elevate e richieste specifiche) è un’eccezione…
9 maggio 2005 @ 11:35
Matteo, per come la vedo io, il cliente ha tutto il diritto di non essere competente. Dovrebbe invece essere più “aperto” mentalmente, lasciando maggior spazio alle agenzie specializzate ed una percentuale del budget pubblicitario destinato alla Rete che sia rappresentativo dell’audience potenziale.
Non c’è una responsabilità sola alla penuria di belle creatività (concordo con la valutazione di Martina), ma non dimentichiamo che i denari sul tavolo per creativi e grafici della Rete è quasi sempre marginale.
9 maggio 2005 @ 11:46
Mauro, sono d’accordo sul fatto che il budget spesso sia marginale, e questo è certamente un limite.
Sono d’accordo anche sul fatto che il cliente abbia il diritto di essere poco competente (ma fino ad un certo punto però). Quello che intendo, e mi accorgo di averlo espresso male in precedneza, è che le agenzie spesso si adattano alle competenze del cliente e non hanno il coraggio/la voglia di creare qualcosa di qualità se non espressamente richiesto. In pratica si accontentano di accontentare il cliente.
A volte come dici tu è colpa della chiusura del cliente, ma sono convinto anche che molte volte la colpa sia della pigrizia delle agenzie
9 maggio 2005 @ 11:51
Matteo, si, anche le agenzie sono spesso sulla difensiva e non rischiano più di tanto. Daltronde, sarebbe troppo facile se ci fosse una sola ragione per cui ’sto benedetto advertising online non decolla.
9 maggio 2005 @ 12:14
Forse il responsabile del sito non sa che la pubblicità ai casinò è vietata e che qualche tempo fa ci fu un’operazione della guardia di finanza (sotto la direzione della procura di Catania mi pare) che fece eliminare tutte le pubblicità relative ai casinò da famosi siti e portali italiani. Ignorantia legis neminem excusat. Ma se è probabile che l’ “editore” non sappia nulla di questa situazione, mi sembra veramente singolare che non ne sappia nulla l’agenzia che gli ha venduto la pubblicità. Il rischio non è solo quello di associare il proprio sito a pubblicità di un certo genere, ma di vedersi la finanza in ufficio alle 7 di mattina. L’ignoranza cmq non è mai una condizione auspicabile o giustificabile. Sapere è potere, anche poter scegliere se pubblicare una pubblicità legale o una illegale…
9 maggio 2005 @ 12:16
Io ora la “personalizzazione” della home page la vedo…non so se effettivamente è stata messa on-line in ritardo oppure se si tratta di un problema di cache del browser.
Riguardo alla pubblicità dei casinò online. 888.com ed anche altri siti di giochi online (come betandwin) ormai fanno anche pubblicità off-line (affissioni a Milano, in particolare in metropolitana). Sembra che la questione morale non si guardi più. Personalmente non credo nella necessità dei banner…ed ho qualche dubbio sulle personalizzazioni dei siti web. Diciamo che per quest’ultima situazione dipende da caso a caso. Credo più ad Internet come simil direct marketing…e questa non è certo una “scoperta” che faccio io.
9 maggio 2005 @ 12:30
Questione morale, Sebastiano? Credo che Federico faccesse riferimento a delle leggi.
9 maggio 2005 @ 13:29
Questa piccola ma significativa “case history” e i vostri commenti, da un lato mi confortano, da un lato mi intristiscono. Da un lato mi confortano per il “mal comune mezzo gaudio”: ciò che raccontate sulle scarsissime conoscenze dei clienti circa il mondo su cui, in definitiva, stanno per mettere dei soldi, è un dato di fatto che mi perseguita da sempre. Vi garantisco che anche nell’area della comunicazione e delle relazioni pubbliche, incontrare aziende che diano la sensazione di capire di cosa si sta parlando ( non si pretende la competenza specifica, non è dovuta) è un fatto rarissimo. Se poi ci concentriano sul discorso marketing e comunicazione su internet, siamo generalmente al delirio. Pochi giorni fa un’azienda vinicola ha pensato bene di dimostrare la sua profonda conoscenza dei media online e delle ultime tendenze “spammando” un post pubblicitario su un blog. Non vi dico poi cos’era il sito… una encicolpedia degli orrori e degli orrori online. Sarà anche stato un caso limite, ma è un buon sintomo della situazione generale. Chi, ognuno nella sua area di competenza, tenta di dare nella propria attività di consulenza un po’ di onesto valore aggiunto, si scontra con una realtà di mercato dove l’improvvisazione (nella migliore delle ipotesi) o la malafede producono disastri che, alla fine danneggiano i prodessionisti più onesti e preparati e , coma giustamante sottolineava Mauro, tarpano le ali al mercato, in molti sensi e sotto molteplici punti di vista. ( e questo intristisce…)
9 maggio 2005 @ 13:52
L’homepage sponsorizzata MSN è stata messa online verso le 10.20, praticamente in contemporanea con questo post.
9 maggio 2005 @ 14:39
Enrico,
ti prego…. dimmi di che azienda stai parlando! anche in privato, cognome at gmail punto com
9 maggio 2005 @ 16:16
Massimo, ti ho inviato l’info in privato… ti sei riavuto dopo la visita al sito ?
9 maggio 2005 @ 16:55
eh… mi sono fatto un bicchierino di vion, per restare in tema :-)
9 maggio 2005 @ 17:31
Emmmh…scusa Massimiliano ma quando ho commentato non avevo letto il commento di Federico. Il mio non era da intendersi in risposta al suo. Ad ogni modo è anche una questione morale…chissà che le leggi un giorno non possano cambiare (sotto pressione di non so quale lobby…come spesso accade). Ciò che è legale non necessariamente è “giusto”.
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