L’Italia è un Paese dove si fa poca ricerca. Il comparto della “Comunicazione” ne fa meno di tutti. Nelle filiali italiane delle agenzie di pubblicità internazionali, molte scelte creative vengono fatte altrove, il lavoro è frenetico e i clienti non valorizzano l’innovazione.


Le piccole agenzie non hanno le risorse per fare ricerca. Eppure ci sarebbe tanto bisogno di ricerca per sperimentare nuovi modelli creativi, nuove tecnologie di comunicazione, per progettare test di acceptance e per diffondere nuovi approcci di marketing.

Sappiamo tutti molto bene che la gente guarda sempre meno spot in televisione, che i modelli di comunicazione dell’affissione sono obsoleti, che i mezzi digitali sono utilizzati al minimo delle loro potenzialità, che la comunicazione integrata è preistoria……

Perché le associazioni di categoria come l’UPA, insieme a quelle della comunicazione come Assocomunicazione e Unicom non si mettono insieme per un serio progetto di ricerca sulla comunicazione? Perché non coinvolgono gli studenti delle scuole di comunicazione? Perché ai convegni vengono sempre invitati i soli noti? Ho frequentato molto recentemente diverse scuole di comunicazione e posso dire di avere incontrato diversi grandi talenti a cui spesso non viene offerta neanche una possibilità.

Perché qui in Italia è tutto così maledettamente complicato? Perché dare sempre la colpa a qualcun altro quando le cose non funzionano, quando basterebbe rimboccarsi le maniche?

Se in Italia si mettessero insieme le forze, se la gente smettesse di pensare al proprio orticello, se si pensasse più in grande, sono convinto che le risorse le troveremmo anche qui. Ne sono assolutamente certo.

Voi non ci credete? E’ possibile cambiare qualcosa?

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