12 milioni di dollari per una figuraccia!
Questa è la cifra offerta da Michelin (Via AdAge) per rifondere gli spettatori che avevano pagato una media di 100$ a biglietto per assistere al Gran Premio di Formula 1 di Indianapolis dello scorso 19 giugno.
Ecco la dichiarazione “Michelin deeply regrets that the public was deprived of an exciting race and therefore wishes to be the first, among the different groups involved in the Indianapolis race, to make a strong gesture towards the spectators“.
Pare anche che ci sia da parte della casa francese la disponibilità a “investire” altri 5 milioni di dollari in biglietti per il gran premio del 2006; costoso come PR, no?
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30 giugno 2005 @ 15:18
Costoso parecchio, ma coraggioso e, in fondo, necessario per recuperare immagine. Al di là dei diritti dei poveri spettatori paganti, mi sembra che Michelin avesse bisogno in tempi brevi di trovare un gesto “forte” e positivo per far dimenticare il più rapidamente possibile che il tutto è successo perchè non sono stati capaci di fornire pneumatici in grado di correre, che è per loro una debacle non da poco (visto che in formula uno ci stanno esattamente per dimostrare il contrario..) senza dimenticare il “particolare” del mercato americano dei pneumatici…
4 luglio 2005 @ 11:16
Non so se avete notato l’enfasi e l’ossessiva attenzione con cui la regia francese ieri ha inquadrato il logo Michelin dopo la vittoria … era come avere nell’orecchio una vocina piuttosto insistente che ripeteva “avete visto? avete visto ? abbiamo vinto, abbiamo vinto !Indianapolis è stato un caso, un caso sfortunato vi dico…” Anche Alonso si è tolto il cappellino e indicava sorridente il marchio in oggetto alle telecamere… ma correva su una Renault o su una Michelin ..?
4 luglio 2005 @ 11:36
Secondo me sarebbe utile che Michelin organizzasse una manifestazione proprio in quel circuito per dimostrare che sanno fare anche i (o gli, non ho mai capito) pneumatici per auto che corrono.
Modi, tempi e costi sono fuori dalla mia portata, ma di certo sarebbe un riscatto maggiore di questa offerta squisitamente economica (mi rimborsano il biglietto, non la delusione).
4 luglio 2005 @ 11:37
Secondo me sarebbe utile che Michelin organizzasse una manifestazione proprio in quel circuito per dimostrare che sanno fare anche i (o gli, non ho mai capito) pneumatici per auto che corrono.
Modi, tempi e costi sono fuori dalla mia portata, ma di certo sarebbe un riscatto maggiore di questa offerta squisitamente economica (mi rimborsano il biglietto, non la delusione).
4 luglio 2005 @ 11:50
Secondo me sarebbe utile che Michelin organizzasse una manifestazione proprio in quel circuito per dimostrare che sanno fare anche i (o gli, non ho mai capito) pneumatici per auto che corrono.
Modi, tempi e costi sono fuori dalla mia portata, ma di certo sarebbe un riscatto maggiore di questa offerta squisitamente economica (mi rimborsano il biglietto, non la delusione).
17 luglio 2005 @ 19:46
Intervengo con un certo ritardo in questo post.
Si sa che quel giorno, dopo contrattazioni con la FIA (la federazione che organizza il campionato di formula 1), le macchine gommate Michelin hanno avuto il “permesso” di non correre la gara (pur presentandosi al via, al fine di non invalidare la gara). E’ chiaro - secondo me - che la FIA ha contrattato questo “permesso” chiedendo in cambio di essere messa al riparo da eventuali richieste di risarcimento da parte del pubblico pagante. Ecco come, io credo, è nata l’offerta di rimborso da parte di Michelin. Il recupero di immagine c’entra solo incidentalmente. Anche l’eventualità che Michelin regali dei biglietti per la corsa dell’anno prossimo può essere legata al timore della FIA che quanto accaduto possa far calare il pubblico nella prossima edizione. Ergo potrebbero aver chiesto a Michelin una contromisura affinché questo rischio venga allontanato.