Due mondi, due marketing
Una mia recentissima esperienza mi permette di aggiungere un piccolo contributo al dibattito aperto da Max in un recente post. Antefatto: a dicembre acquisto a Mediaworld un gioco per PC. Per vari motivi tento di installarlo solo in questi giorni. Risultato: crash di sistema. Installo patch, tento varie strade, nulla. Scrivo all’assistenza italiana. Dopo 6 giorni (6 giorni) mi rispondono una prima volta.
Dopo uno scambio di informazioni la diagnosi è che l’unico modo in cui potrebbe funzionare è utilizzarlo alla risoluzione minima e col minimo indispensabile di colori. Insomma , è come se comprassi una Ferrari e il concessionario mi dice : “Guardi, però sia gentile, usi solo la prima e la seconda, altrimenti salta la trasmissione” . Una risposta francamente inaccettabile, frustrante, e che per di più sembra addirittura ignorare la natura stessa del prodotto.
Non ci provo nemmeno e scrivo all’assistenza della casa produttrice americana.
In 12 ore (in tempo reale se consideriamo il fuso) mi risponde la signora Suzanne (una persona con nome e cognome e email diretto) che in sostanza mi dice: sappiamo che esiste un problema di compatibilità con un aggiornamento di XP, che a volte le patch non riescono a risolvere. Sostituiamo il suo gioco con uno a sua scelta tra i seguenti 7 titoli….
Qualcuno ha notato differenze ?
Nessun post simile.
30 giugno 2005 @ 11:44
quello di MW non si chiamava Suzanne?
30 giugno 2005 @ 11:47
Il margine? :)
30 giugno 2005 @ 11:49
@max @matteo: Ok ho fatto la domanda sbagliata… ;-)
30 giugno 2005 @ 11:52
Ho forse colpevolmente dimenticato di specificare che l’assistenza di cui parlo non è MW, ma il distributore italiano del gioco…
30 giugno 2005 @ 11:54
Ma che gioco era? ;-)
30 giugno 2005 @ 11:58
scherzi a parte in tutt’altro settore ho notato anch’io delle differenze culturali incredibili, in particolare con UK. lì ti rispondono direttamente, velocemente e spesso anche i dirigenti di grado elevato. in Italia se ti va bene ti rispondo (e potrei chiudere qui la frase) in modo anonimo, lentamente e in maniera strafottente.
ovviamente non voglio generalizzare, ma è una cosa che mi è capitata almeno 3/4 volte nell’area HR. sicuramente anche in Italia ci sono aziende che si occupano del customer care in maniera efficace, ma le differenze sono davvero innegabili
30 giugno 2005 @ 14:05
analogo comportamento per le selezioni di personali….Dall’estero ti rispondono sempre anche se il tuo cv non è selezionato , dall’Italia niente…
30 giugno 2005 @ 16:11
Smetterai di comprare qualsisia gioco distribuito dall’azienda italiana in oggetto? Probabilmente no..
1 luglio 2005 @ 15:11
Aggiornamento odierno: la casa americana produttrice del videogioco, nella persona della mia ormai vecchia amica Suzanne, mi ha comunicato che “..since you’ve been a dedicated customer to us..” non devo nemmeno riconsegnare il gioco non funzionante, (come vorrebbe la procedura normale) e stanno comunque già provvedendo alla spedizione del gioco che ho scelto.
@Aghenor: ci puoi scommettere che evito: piuttosto spendo qualche euro in più e li ordino via internet in inglese, tanto i miei pargoli non si spaventano per qualche dialogo in inglese, li traduce papà…
5 luglio 2005 @ 14:14
Da non credere. Il gioco in omaggio è già sulla mia scrivania, spedito per posta aerea dal Canada. (non era americana…) Datemi un pizzicotto…