News 12/08/2005 - Bloglines style
12 ago. 2005 in
Avvistamenti, di Matteo.Balzani
- Anche Amazon usa AdSense! Provate a fer una ricerca e troverete un bel “Sponsored links”. qui la spiegazione del perche’. Ovviamente per aiutarsi ad offrire prezzi sempre piu’ bassi ai clienti…
- Repubblica.it: ha senso tappezzare il sito con banner che promuovono questo? D’accordo creare attesa, ma almeno due righe…
- Anche IBM si da’ al podcasting sul proprio sito IR
Nessun post simile.
16 agosto 2005 @ 21:06
Uhm, ma Amazon non doveva sbarazzarsi di Google con A9?
17 agosto 2005 @ 11:00
a tale proposito Giuseppe, leggi qui
17 agosto 2005 @ 13:19
A proposito di XL, il nuovo magazine di Repubblica. Credo che con la grafica e lo stile siano indietro almeno di una decina d’anni. Inoltre credo anche io che i teaser vadano creati e gestiti molto meglio di come abbiano fatto a Largo Fochetti. In effetti un banner in rotazione continua sull’homepage di Repubblica.it che linka direttamente ad una maxi-pagina copertina in formato flash non mi sembra granchè come idea, nè risulta particolarmente efficace, visto che nella stessa pagina non è riportata la benché minima notizia sul giornale (contenuti, prezzo, data di lancio, formato, ecc.)
17 agosto 2005 @ 14:05
appunto smeerch, quello che volevo dire e’ che va bene creare attesa, ma almeno una presentazione, due righe, qualcosa…
come grafica non sembra un gran che nemmeno a me, ma soprattutto non c’e’ nessun riferimento ai contenuti!
17 agosto 2005 @ 16:52
“Largo Fochetti” mi sa più di Capitalia Informatica che di Gruppo L’Espresso, ma vabbé… :-)
Per informazioni su XL, io avevo trovato qualcosa su Manzoni qualche tempo fa.
18 agosto 2005 @ 10:26
Ad essere sincero ai teaser classici non ho mai creduto sui mezzi interattivi che hanno risposta veloce, e i cui contenuti, a mio parere, spesso hanno memoria breve o brevissima. Penso che il meccanismo debba venire adattato. Inoltre ritengo che sia anche un fatto di credibilita’; un conto e’ l’Apple che fa il countdown sul suo sito, molto diverso creare l’aspettative per un nuovo progetto editoriale che con tutto il rispetto, non credo possa avere lo stesso impatto sui suoi pubblici. Concordo nuovamente con le osservazioni di Smeerch.