Oramai la parola permission marketing o se vi piace di più marketing collaborativo è entrato nel vocabolario di chi fa marketing digitale.

Spero che oramai la maggior parte dei frequentatori di IMlog siano convinti che un marketing intrusivo, imposto non funziona.

Ho avuto modo di scrivere in passato che la privacy debba a mio parere essere considerata un asset e non un vincolo, ecco perché ritengo che il meccanismo del doppio opt in sia veramente il minimo, da una parte per salvaguardare gli utenti e dall’altra per ottenere leads utili nel proprio database.


Ricordiamoci che chi si iscrive ad una qualsiasi lista ci da un permesso che può:

  1. essere sospeso

  2. essere revocato
  3. avere una validità temporale limitata
  4. essere spostato ad altre aree di interesse

L’utente deve a mio parere, avere la possibilità in ogni momento di modificare le sue preferenze e potere decidere se non ricevere più messaggi, aumentare o diminuirne la fruizione o modificare i contenuti che desidera ricevere.

Ovviamente i messaggi devono essere strettamente attinenti al permesso ricevuto, ciò significa che se un utente ha acconsentito a ricevere informazioni commerciali relative alle promozioni di prodotti di abbigliamento, non è possibile inviare senza la sua autorizzazione informazioni di natura diversa.

Per questa ragione ritengo che un marketer che si rispetti non debba fermarsi al doppio opt in, ma spingersi ancora più in profondità. In questo caso le domande da porsi devono essere quattro e non solo una relativamente al permesso.

Desidera l’utente ricevere messaggi da parte nostra? (opt in)
In quale momento possono essere inviati i messaggi? (opt when)
Con quale frequenza e modalità possono essere inviati i messaggi? (opt how)
Attraverso quali mezzi e dove possono essere inviati i messaggi? (opt where

In questo modo se costruiamo una comunicazione integrata che non utilizza solo la posta elettronica, ma anche il cellulare, diamo un vero servizio ai nostri clienti attuali e potenziali.

Che ne pensate?

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