Google, da squalo a sushi?
Interessante la teoria “darwiniana” di Laura Ries nel contestare l’apparente strategia (per il momento di successo, per la verità) di Google di occuparsi di qualsiasi cosa, dal VOIP al WIFI, dai blog alla mail, dai sistemi operativi all’ecommerce.
But today, rich and powerful Google is going backwards on the food chain. Google was once a small nimble fish that became an killer whale, and now looks more like an octopus. Google has its tentacles in way too many divergent businesses.
The problem is that the octopus model for running a business is all wrong. Building a strong base and then stretching out your tentacles in all directions gets your brand in trouble. It confuses the consumer as to what your brand stands for. It confuses the company as it what it stands for. It confuses management as to who the enemy is. It confuses R&D as to what direction to go. It confuses the advertising agency as to what the message is. It confuses the public relations agency as to what the buzz is.
Google starebbe ripetendo l’errore di Microsoft, l’ultimo grande octopus: occuparsi di tutto, dai tablet all’xbox, senza risultare profittevole in nessuna di queste attività collaterali. E alla fine l’octopus diventa sushi nelle fauci del prossimo small killer nimble fish.
Nessun post simile.
8 settembre 2005 @ 12:08
Che combinazione. Proprio ieri ho affrontato questo argomento al telefono con un amico “scriptista”. Al termine della lunga conversazione, abbiamo stabilito che :
- Google ha le ricerche e le adwords come proprio core business
- Microsoft ha i sistemi operativi come proprio core business
- Google fa un sacco di altre cose e le fa tutte benissimo
- Microsoft fa un sacco di altre cose e le fa tutte piuttosto male
Il risultato finale, inutile dirlo, pende dalla parte di Google, ma fino a quando moi chiedo ?
Avanzo una mia personale preoccupazione : non è che Google da gigante buono rischia - con la propria potenza - di stravolgere la propria immagine e di divenire il cattivo monopolista “inconcorribile” ? Il nemico da sconfiggere ? A mio avviso è un rischio psicologico serio a cui ogni leader è soggetto. E attenzione, più si rafforza Google, più il “resto del mondo” sente la necessità di un valido competitor.
Se questo non sarà Microsoft, come è probabile, si apriranno le porte ad un terzo nuovo soggetto che abbia le capacità economiche e le idee per lanciarsi sul mercato.
8 settembre 2005 @ 12:12
Nel mio blog Matteo Brondi ha pubblicato parte di un articolo secondo me molto interessante, che riassume quello che alcuni cominciano a pensare: (http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/scienza_e_tecnologia/affin3/google/google.html)
“Google si configura sempre più come un sistema operativo ombra, genio totalizzante del nostro monitor, che plasma e coordina tanto le funzioni di archiviazione e ricerca delle informazioni quanto quelle di comunicazione col mondo esterno, via voce o via testo”
8 settembre 2005 @ 12:29
Non sono d’accordo sulla diversificazione come ’sempre nefasta’. L’economia e tante società di successo insegnano il contrario; c’è però un fatto da considerare e che mi fa pensare che Google ‘rischia’ più di altri. Tutto il potre di Google si regge ancora (parlo di brand anche) sul motore di ricerca. Se Google perderà la leadership nella ricerca, finirà semplicemente come Altavista, con yutti i googletalk e i google desktop (che ‘valgono’ tanto in quanto sono di google e non per particolari caratteristiche positive). A mio modesto avviso la strategia di Google è finalizzata a ‘occupare’ quanto più possibile proprio per non trovarsi un giorno a riconoscere la superiorità di un altro motore di ricerca e a vedere il travaso (bastano pochi mesi) dalla grande G alla grande X. La ’stickyness’ per i siti è molto dura da raggiungere e forse avere un browser o un sistema operativo, o una linea verra e propria potrebbe essere un buon paracadute nel caso la gente cominci ad accorgersi che ‘in fondo google non è il miglior motore di ricerca al mondo’…Direi che quindi la strategia è giusta. Bisogna vedere se perderanno il dominio della search (cosa che nessuno può sapere) e se nel frattempo saranno riusciti a ‘infilarsi’ da tutte le parti. Ricordiamcoi anche che Microsoft non ha mai avuto un competitor ‘one click away’…in internet le cose si muovono molto più velocemente. Salgono più velocemente e scendono più velocemente. IMO.
8 settembre 2005 @ 18:35
non sono d’accordo con la visione dell’octopus.
Google fa strumenti per la ricerca, dal lato dell’utente che cerca informazioni e dal lato dell’azienda che cerca attenzione appropriata. Ogni nuova applicazione che Google ha prodotto è legata a doppio filo a quelle precendenti, di cui è un’estensione. Google Talk da Gmail, Gmail da Gruppi, Gruppi da Google Search. Desktop, Toolbar ancora da Google Search. Personalized Homepage per coordinarli tutti. Più che un octopus a me pare un puzzle, in cui ogni pezzo chiarisce ed estende ciò che già c’è e fa da base per ciò che verrà.
In realtà Google fa una cosa sola. Ma per chi è abituato a considerarle in maniera distinta queste appaiono diverse.
8 settembre 2005 @ 19:25
tempo fa parlai della ‘portalizzazione’ di google. la cosa continua. se tu dici che un messenger ha a che fare con la ricerca hai le idee molto confuse. idem per quanto riguarda la mail free. che cosa ha a che fare con la ricerca? niente. niente di male quindi, ma non ha niente a che fare con un motore di ricerca. idem per quel che riguarda google wallet e tutto quello che verrà. sono pronto a capire le relazioni con la ricerca di quello che ti ho citato. se me le spieghi sei bravissimo ;)
8 settembre 2005 @ 19:55
Concordo con l’analisi di Federico. Non fa una piega. Gmail e Google Talk non c’entrano nulla con la ricerca, nè in senso stretto nè in senso più ampio. Poi per quanto riguarda l’analisi di Filippo (che suona come un sillogismo)che dice che :
Google fa un sacco di altre cose e le fa tutte benissimo
Beh non mi pare davvero. La maggior parte dei servizi di Google è in versione beta(non esattamente sinonimo di serietà e stabilità)cosa che per un azienda di quel tipo è direi inaccettabile (e meno male che, ironia della sorte, sono proprio loro a dire:”è meglio dedicarsi veramente bene a una sola cosa”). Pensate se tutti quei servizi in beta li avesse rilasciato Microsoft…Giusto per farvi un esempio:pensate a Froogle. Sono 2 anni e mezzo almeno che sta li ed è ancora in beta. Aspettiamo un altro po’ a rilasciare la versione definitiva…
Per quanto riguarda poi google web accelerator è stato un po’ un flop che inoltre ha causato parecchi problemi tecnici a molti utenti danneggiando applicazioni web ed altro.
Inoltre stanno facendo talmente TROPPE cose che le persone (che sono poi i loro utenti) non riescono nemmeno a stargli dietro ( gli addetti ai lavori non fanno testo) ma un gran numero di persone non sanno nemmeno che sono molti servizi di google, e questa colpa non è certo imputabile agli utenti (dovrebbero essere loro a curarsi di fare adeguata pubblicità), dal momento che non è pensabile di affidarsi sempre e solo al viral marketing e a qualche box di adwords. Il loro viral marketing secondo me comincia a non essere poi così efficace, almeno non come agli inizi. Smentiamo inoltre il concetto diffuso che tutti i servizi di google sono gratis per gli utenti: google answers ne è un esempio lampante. Tu utente paghi loro (forse) rispondono. Leviamoci per favore i paraocchi quando parliamo di google e cominciamo ad essere obiettivi.
8 settembre 2005 @ 20:17
Bè, con il “tutte le altre le fa benissimo” mi riferivo ai progetti princiapali come “Google News”, “GMail”, “Adsense e Adwords”, tutte cose che al momento sembrano funzionare molto bene. Anche Google talk ha ottime prospettive di riuscita, soprattutto considerando il potere di penetrazione e comunicazione che ha Google.
IN ogni caso, rileggendo il mio post, noterai che l’argomento sollevato era un’altro e cioè, la possibilità che tutto quanto sta facendo Google gli si ritorca contro a livello di immagine quando si sentirà la necessità di un valido competitor (se già non si sente).
L’articolo uscito stamane su Repubblica (che ho letto poco dopo aver postato qui), mi sembra metta in luce in modo molto più preciso del mio quello che cercavo di dire.
8 settembre 2005 @ 21:57
La vostra analisi è incompleta perché certe dinamiche si giustificano esclusivamente dal punto di vista finaziario, (le dinamiche di borsa) e hanno logiche completamente diverse da quelle di natura più “industriale che descrivete”. Diciamo che ci sono pezzi del mosaico che ci mancano, ma non essendo io un esperto di borsa, posso solo constatare che i dati in mio possesso per ogni valutazione sono parziali, altrimenti certe scelte di cui avete scritto, non si spiegano.
8 settembre 2005 @ 23:51
Io piuttosto che l’aspetto finanziario e/o industriale, mi riferivo all’aspetto psicologico determinato da una dominanza oggettiva sul mercato.
Del resto, anche la borsa, non viaggia attraverso una forte componente psicologica di chi vende ed acquista azioni ?
9 settembre 2005 @ 09:32
Gmail tratta le mie mail con la stessa tecnologia che usa google search per indicizzare le pagine (ricordi “search, don’t sort”?) in maniera totalmente diversa da qualsiasi altro servizio simile, il fatto che mi dia 2gb e rotti svolge la funzione della cache. In più nasce come strumento per la partecipazione a Gruppi, da cui riprende la strutturazione in discussioni, la possibilità di gestire diversi alias su uno stesso indirizzo, il sistema delle etichette invece che delle cartelle.
Google Talk *non* è un messenger. Per fare quello c’è Messenger e tanti altri. Talk è semplicemente una piccola estensione di quello che i gmailers facevano già tramite il Gmail Notifier (ti dice in tempo reale quando ricevi un messaggio) e di cui infatti è la base tecnologica e il sostituto.
Quindi insisto con la visione - puzzle, in cui il disegno generale è rendere l’informazione accessibile e utile.
9 settembre 2005 @ 10:53
Giusto per comunicarvi una news interessante:
Google da oggi può annoverare tra i suoi dipendenti nientemeno che Vinton Cerf, conosciuto ai piu’ come uno dei padri di Internet. Il suo compito sarà quello di sviluppare per il googleplex nuove applicazioni internet…
(http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=internetNews&storyID=2005-09-09T063350Z_01_LAN920596_RTRIDST_0_OITIN-JS-GOOGLE-CERF.XML)
9 settembre 2005 @ 11:16
Come Jacopo ha anticipato oggi c’è stato l’annuncio direi clamoroso di questa assunzione, la cui cifra rimane segreta. Sicuramente si tratta di un grosso sforzo per portare avanti progetti innovativi, quali l’interconnessione tra reti terrestri e network spaziali.
Secondo le previsioni dello stesso Cert questi nuovi strumenti di comunicazione potrebbero essere rivoluzionari.
Di sicuro lo scommettere su progetti così innovativi è molto coraggioso da parte di Google, anche se qualcuno potrebbe notare che rientra nella visione di Google come “Grande Fratello” di cui qualche amico parlava ieri.
9 settembre 2005 @ 18:21
network spaziali?
non capisco
9 settembre 2005 @ 18:38
Qualche info sul progetto IPN cui stava lavorando la new entry di casa google la trovate qui:
http://www.ipnsig.org/aboutstudy.htm
Tranquilli che gli alieni non ci hanno ancora conquistato :-)