Advertising: il nuovo che avanza
Quando dico che stiamo entrando in una nuova era del digitale, non credo proprio di esagerare.
Quando affermo che la pubblicità televisiva è destinata ad essere rivoluzionata, non è una boutade.
Ecco perché insisto a gran voce: concentrarci sui formati pubblicitari e sulle tecnologie non ci porterà lontano, se non avremo ben compreso l’evoluzione dei modelli di fruizione dei contenuti digitali.
Intanto che qui si attendono tempi migliori, Tivo sta già lavorando sulla possibilità di fruizione dei programmi televisivi sull’Ipod e sulle consolle di gioco.
Per favore non dite che il business è as usual. Non è il caso.
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21 novembre 2005 @ 19:11
Maurizio, ma davvero sei convinto che la rivoluzione digitale della pubblicità farà il suo corso attraverso la il mezzo tradizionale ? Non credi piuttosto che sia più verosimile che tutto vada a confluire in un unico big media rappresentato da internet ? La Warner ha appena reso disponibili online non so quante centinaia di migliaia di ore di televisione gratuita degli anni passati. Ed è solo la punta dell’iceberg. Ma alla fine, forse, non è neppure il mezzo la cosa più importante. Quello che conta è che è la modalità di fruizione dei contenuti che sta cambiando, indipendentemente dal device utilizzato. Tutto verso quel web 2.0 di cui tanto si è parlato e si continua a discutere ?
21 novembre 2005 @ 19:46
Sono assolutamente d’accordo con te Filippo, non è il mezzo che conta e che conterà nè la piattaforma di distribuzione, ma il punto centrale saranno sempre i modelli di fruizione.
L’era in cui stiamo entrando sarà caratterizzata dalla complessità, assisteremo quindi contemporaneamente a processi di convergenza e divergenza, grandi schermi e piccoli schermi, grandi produzioni e contenuti generati dagli utenti. La contraddizione (apparente) sarà la regola. Questo significa che non ci sarà più un unico modello di riferimento.