Google Video: c’è sempre una prima volta
Non sono certo il primo a dare la notizia dell’inaugurazione del servizio di e-commerce di Google Video, che permetterà di acquistare le partite NBA, le puntate dei serial della CBS e altro ancora man mano che procederanno gli accordi con la major.
Il sito è basic, come sempre, accompagnato anche da un bel blog, come ormai ogni prodotto della grande G.
La ricerca dei video è di default mista, free e pay, con la possibilità di rifinirla anche per dimensione del file (ma non per prezzo, per esempio).
Nulla da dire quindi sulle modalità del servizio e tutto il resto. L’aspetto però sul quale vorrei soffermarmi è un altro: è la prima volta, se ricordo bene, che Google vende qualcosa direttamente all’utente dei propri servizi e si fa pagare.
Nulla di male per carità, non voglio stare qui a parlare di “perdita dell’innocenza” o cose simili. Però mi sembra una svolta non da poco per i ragazzi di Mountain View.
Sono solo io a vederla come una cosa molto poco Web 2.0?
Chiariamo, non sono nè scandalizzato, nè deluso, nè altro, mi chiedo solo perchè e in che modo si sia maturata questa scelta per certi versi innovativa nel mondo Google. E’ un cambio di rotta o solo un episodio? Arriveranno altri servizi “pay”, tipo Gmail da 10GB, mappe personalizzate, ricerche targettizzate e così via?
Lo ammetto, un passaggio from free to fee di Google mi metterebbe in crisi non poco :)
Nessun post simile.
10 gennaio 2006 @ 15:56
Pensaci, non hai avuto la medesima senzazione quando nelle ricerche linde (senza banner ne’ altra pubblicita’) sono apparsi i primi AdWords?
10 gennaio 2006 @ 16:03
no, il punto è che l’utente non ha mai pagato nulla. il fatto di avere pubblicità non mi distura e non mi ha mai disturbato, anzi l’ho sempre vista come il mezzo per non far pagare l’utente…
10 gennaio 2006 @ 20:47
Web 2.0 non vuol dire free, infatti deve essere affiancato dal Business 2.0 altrimenti torniamo alla Bolla 1.0.
Quando qualcuno si presenta sul mercato con prodotti o servizi a pagamento, significa che ritiene di potere offrire un qualcosa di valore. Good luck to him/her.
10 gennaio 2006 @ 21:38
Matteo…mi sa che ti dimentichi di Adwords ;-)
Google vende quasi da sempre servizi…certo non al privato, ma alle aziende e alle agenzie sì.
La singolarità piuttosto risiede nel fatto che anche Google sposa il modello adfree…cavalcando l’onda montante di coloro (pur sempre una nicchia, ma potenzialmente redditizia) che si è rotta della pubblicità e spinge per scegliere e pagare (mentre oggi per la tv si paga, tramite il canone e i costi pubblicitari fatti ricadere sul costo dei beni di consumo, senza scegliere).
11 gennaio 2006 @ 09:53
@Sebastiano: ah già, effettivamente è una cosa così poco usata che mi è sfuggita… :)
è ovvio che intendevo l’utente finale del servizio: mentre la ricerca, la posta, le mappe, earth, desktop, ecc. sono completamente gratis per l’utilizzatore (proprio grazie al fatto che vengono finanziati da Adwords…), i video sono, anche, a pagamento. Non ditemi che è la stessa cosa…
@Maurizio: assolutamente d’accordo, anzi è fondamentale l’aspetto business, mi chiedo solo se e come questo cambierà le cose per Google e soprattutto se è l’inizio di qualcosa o solo un episodio
11 gennaio 2006 @ 17:24
Google fa sempre degli ottimi prodotti!
14 gennaio 2006 @ 00:19
Ricordo un altro servizio a pagamento di Google, ossia Google Answers (http://answers.google.com/answers/).
Sul fatto che google faccia SEMPRE degli ottimi prodotti personalmente ho le mie riserve…
16 gennaio 2006 @ 13:29
l’interessante opinione di Gaynelle Grover in merito: clicca qui
16 novembre 2008 @ 15:17
I fatti attuali stanno dimostrando che sta evolvendo verso tutti servizi a pagamento. Forse i risultati naturali sono così instabili per questo motivo.