Amazon: lo (mancato) sviluppo tecnologico dell’Italia è cronico
Leggo in Blog4biz:
“Su Il Sole-24 ore di oggi, a pagina 2, Alessandro Merli intervista Diego Piacentini, numero due di Amazon. In poche parole, il dirigente spiega perchè il negozio virtuale statunitense non abbia ancora e non avrà per parecchio tempo una presenza diretta in Italia. Due le ragioni principali: la prima, interna ad Amazon, è la priorità che l’azienda Usa ha assegnato agli investimenti e alla crescita in Asia. La seconda, molto più grave, è il cronico ritardo tecnologico che affligge il mercato italiano, dove la banda larga e l’e-commerce sono ancora agli albori e dove, secondo Piacentini, due fattori frenano la crescita del sistema Italia: la scarsa volontà di fare ricerca e innovazione, ma anche e soprattutto la quasi inesistente propensione di chi investe a rischiare con progetti nuovi.”
Sono tristemente contento: non ce ne stiamo accorgendo solo noi.
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6 febbraio 2006 @ 13:15
Parole sante questo Piacentini!
Anche se non occorreva un genio per capire certe cose… Il bel paese è fermo!
6 febbraio 2006 @ 13:38
Sono stato questa mattina alla presentazione del Forum P.A a Palazzo Marino, dove si diceva che l’Italia per lo sviluppo del broadband è all’avanguardia e che il ritardo sulle infrastrutture sta per essere colmato.
6 febbraio 2006 @ 13:46
però abbiamo oltre 3 milioni di famiglie con il decoder x il digitale terrestre (il cui acquisto è stato sovvenzionato dallo stato) che possono vedere il Grande Fratello….nn so se mi spiego….
6 febbraio 2006 @ 14:24
Non mi pare che Amazon sia dunque esente da questo. Visto che non si sente di rischiare sul nostro mercato.
Io e’ da 9 anni che rischio sul mercato italiano in prima persona. Ma non ho i capitali per farlo crescere.
6 febbraio 2006 @ 15:07
Stefano, stai dando ragione implicitamente ad Andrea Cappello. Non ti è mai sfiorato il dubbio che se ti trovassi in America o altro Paese con una buona idea in mano, avresti avuto meno difficoltà di crescita?
6 febbraio 2006 @ 15:20
In Italia le buone idee funzionani molto meno… sarà la crescità sarà la genete non lo so… ma le idee fanno fatica ad emergere!!!
“secondo me”
6 febbraio 2006 @ 15:43
non è, più semplicemente, perchè siamo il Paese che legge meno libri di tutta l’Unione Europea (però siamo i maggiori consumatori di suonerie per cellulari) ?
6 febbraio 2006 @ 17:05
Una buona idea l’ho appena postata sul mio blog, e’ sotto CC se qualcuno riesce a farla implementare :-P
Il discorso e’ come mio figlio a fare il chierichetto: “Non lo faccio perche’ non c’e’ nessun altro che lo fa”. Ma se tutti pensano come lui quando mai ci sara’ qualcuno che fa il chierichetto?
Facile per Amazon stare alla finestra ed appena il mercato sara’ maturato (grazie anche alla mia fatica) entrare e fare piazza pulita.
Al di la che io possa aver scelto un settore “bastardo” ovvero target femminile (all’epoca poco attivo online) e manualistica.
6 febbraio 2006 @ 17:09
Riprendendo Max:
1) Siamo un paese ad alto consumo di cellulari
2) Siamo un paese ad altissimi costi di connettività in banda larga
3) Siamo un paese con una penetrazione di Internet “quasi” normale
In altre parole… “adeguatezza dell’offerta”… e una certa ottusita’.
Basta osservare una cose: avete mai visto quanta gente transita dalle casse automatizzate al supermercato e usa i contanti anzichè la carta (?!)
6 febbraio 2006 @ 18:17
Caro Paolo, lo stato attuale delle cose che tu fotografi è un effetto dovuto ad una causa, e non viceversa…
…o pensiamo che gli italiani siano un popolo meno evoluto degli altri?
…o pensiamo che non avere studiato inglese e informatica sia stata una scelta dei nostri genitori?
…o pensiamo che l’agevolazione per un decoder l’abbiamo chiesta noi?
…o pensiamo che siano stati gli italiani a chiedere che ci siano dei monopoli?
dare la colpa al caprone di essere un caprone è un pò riduttivo.. :)
6 febbraio 2006 @ 19:23
Non è fermo: hanno perso le chiavi della macchina, e stanno ancora contrattando - da decenni… - con il rottamatore sul prezzo di un kit di chiavi, chiusure e blocco accensione usati…
7 febbraio 2006 @ 14:30
ma che belle figure che facciamo all’estero eh?
7 febbraio 2006 @ 15:51
Rispondendo ad Andrea…
Se l’hanno chiesto gli italiani di avere dei monopoli? Certo, andavano a votare…
Peraltro avere tale Presidente del Consiglio (lungi da me dare giudizi) è un fatto perfettamente normale: non in europa, ma in paesi che gli italiani (forse a torto) ritengono arretrati.
Se vai a vedere, gli americani non consentirono ad un personaggio simile (Ross Perot) di arrivare alla meta. Meglio o peggio degli altri? Diciamo “diversi”.
7 febbraio 2006 @ 16:08
Chi sono i più grandi monopolisti? Quelli che la gente non sa che sono tali (mi sembra di solito soprattuto grazie alla non informazione o disinformazione voluta da chi controlla i media e il potere, che di solito vanno a braccetto con i monopolisti).
Chi sono i più grandi truffatori? Quelli che non sai che lo sono.
Forse il tuo esempio non è calzante… ;)
7 febbraio 2006 @ 16:47
Non temere di essere piu’ chiaro, anche perche’ se no non si capisce… almeno io, che saro’ un po’ piu’ tardo degli altri, non capisco :-)
29 marzo 2006 @ 20:24
signori in relazione all’eccomerce pensiamo solo al fatto che su 8.000 comuni italiani solo 2.000 sono serviti dalla banda larga, cosa che per mia esperienza personale diretta in germania non esite. li tutti i paesi anche i più piccoli hanno un minimo di connettività e non sono legati ne al vecchio odiato modem a 56 k e nè all’isdn.altro punto è l’eccessivo costo del servizio adsl in italia. lo sapevate che alice “telecomitalia” propone la sua adsl anche in germania, ma ad un prezzo molto più competitivo di quello italiano.