Spam o non spam ?
La notizia , riportata tra gli altri da Punto Informatico, della decisione di AOL e Yahoo di offrire alle aziende la possibilità di bypassare i filtri antispam pagando, non può non lasciare davvero perplessi. Lo spam è spam, e una email pubblicitaria che ricevo senza averla richiesta non diventa legittima solo perchè il mittente paga un “francobollo” digitale. Per quanto “indorata” dai portavoce dei due portali, mi sembra una brutta notizia.
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6 febbraio 2006 @ 19:03
un incredibile passo indietro! molto poco web 2.0…
6 febbraio 2006 @ 20:03
al momento è La Questione. I fornitori di servizi vogliono appropriarsi di una quota dei profitti di chi, quei servizi, li usa per scopi commerciali. Aol e Yahoo con le email, At&t con l’accesso a internet. Un po’ come se Autostrade, oltre al pedaggio, chiedesse una quota dei profitti ai corrieri. Se questa cosa prende piede potrebbe significare davvero la morte di internet come lo conosciamo.
6 febbraio 2006 @ 22:20
Che scivolata
6 febbraio 2006 @ 23:56
mah… mi sembra improbabile che un’azienda “trusted” si metta a fare spam. a meno che non stiate facendo un errore de lessico, come quegli “utonti” un po’ complessati, ai quali non sembra vero di poter latrare il loro “cancellami immediatamente dai tuoi archivi se no ti denuncio”. Salvo ricordarsi (dopo la spiegazione dell’inserzionista) che hanno riempito una form e dato un consenso, nemmeno flaggato di default su “consento”.
prima di fare troppa retorica, ricordiamo che il vero spam è un reato penale, e che basta una piccola svista per avere la gdf in casa. e a ben vedere, i form di IMLI…. :-) (scherzo)
7 febbraio 2006 @ 09:42
paolo, il punto non è se è probabile o improbabile, ma il fatto (grave) che si dia la possibilità di farlo semplicemente pagando.
se non è spam perchè dovrebbero pagare per non passare dai filtri anti-spam? :)
per quanto riguarda i form di IMlog rispondo solo in presenza del mio avvocato… :-D
7 febbraio 2006 @ 10:32
Credo che tu sappia come Yahoo! filtri anche le mail perfettamante legittime (come le mie :-)) O mi stai dicendo che se vengono filtrate io faccio spam verso i miei prospect?!
Anyway, il tuo form e’ privo di informativa e consenso :-)) adesso mi iscrivo e poi chiedo un risarcimento di 200€, come da prassi e sport prediletto dei saccenti del web :-)
7 febbraio 2006 @ 11:03
sto dicendo che se col filtro antispam vengono bloccate e pagando passano o c’è qualcosa che non va nel filtro o Yahoo! ha deciso di lucrare in maniera poco trasparente e poco onesta nei confronti degli utenti.
il problema è da parte di chi offre un servizio, non da parte di chi ne usufruisce.
ha uno spiacevole senso di “corruzione”: come se ti dicessero “in questo locale non si può fumare, perchè danneggia la salute delle persone”. Però se allunghi 50 € puoi fumare.
Allora, o prima non faceva male o continua a far male anche se hai pagato 50 €
7 febbraio 2006 @ 14:42
Dunque, ragionando secondo il tuo esempio, la mia interpretazione e’ questa: chi faceva male prima continua a farlo anche con francobollo. Se Yahoo da’ il francobollo a uno spammer, finisce nei guai: oltre ad aiutare la polizia postale ad acciuffare lo spammer, diventa corresponsabile. Quindi faccio veramente fatica a vedere la cosa come un evento triste.
In ogni caso, quando vedo esperti di Internet che lanciano queste Jihad contro le forme di direct marketing online, non posso non immaginare un Web privo di contenuti gratis e facilmente fruibili. La gente non è disposta a pagare per leggere gli articoli di un portale o un sito di news; quindi questo stesso sito deve vendere pubblicità (legale, ovviamente). Se non c’e’ pubblicità da vendere, addio contenuti. Addio articoli da citare. Magari, addio “esperti di Internet. Punto.
7 febbraio 2006 @ 16:02
guarda, se c’è uno che è favorevole all’utilizzo della pubblicità online sono io, anche per ragioni porfessionali :)
e poi ho sempre elogiato il business model di Google, che utilizza la pubblicità per mantenere free i servizi all’utente finale.
non si tratta di jihad, ma sinceramente il fatto che basti pagare per passare un filtro anti-spam mi sembra concettualmente sbagliato, tutto qui.
8 febbraio 2006 @ 12:31
Vorrei solo aggiungere che una scelta come quella di Yahoo e AOL è anche il sintomo di una preoccupante mancanza di creatività e capacità di innovazione: davvero non ci sono modelli alternativi per la comunicazione online delle aziende ? Solo lo spam col bollino ? Le aziende non saanno fare niente di più costruttivo che infilarmi a forza nella casella di posta una email pubblicitaria ? Non mi sembra un passo avanti, ma il Web 0.5 ….
Lo so che lo cito troppo spesso, ma “markets are conversations” proprio non entra nella zucca a nessuno eh ?
8 febbraio 2006 @ 22:19
…accenno anche qua il discorso che ho approfondito sul mio blog. Credo che la scelta (se verrà confermata) di AOL e Yahoo! mira in realtà a trasferire su chi genera traffico i costi che da questo traffico conseguono (occupazione di banda e spazio mail box=costi, per semplificare). Come concetto non è sbagliato, il problema è che questo non deve esentare ogni messaggio dal passare tramite i filtri anti-spam, anzi fossi in AOL e Yahoo! cercherei di renderli più efficaci studiando un modo efficace per eliminare le mail indesiderate impedendo che vadano ad occupare risorse hardware (e quindi portare costi).
10 febbraio 2006 @ 14:46
Enrico, potresti esporre cio’ che tu intendi per Spam?
Grazie
10 febbraio 2006 @ 17:42
@Paolo. Una comunicazione promozionale o pubblicitaria proveniente da aziende, siti, etc. a cui non ho mai chiesto informazioni sui loro prodotti o, la parte peggiore, le tonnellate di email che mi offrono tutti i santi giorni mutui, viagra, vibratori, titoli accademici senza studiare, etc etc. Oppure, se vuoi una definizione più generale che ho trovato:
“Spam è un email non voluta da chi la riceve, di solito inviata senza richiesta a un gran numero di destinatari.”
Senza opt-in, insomma, le probabilità che ci troviamo di fronte a spam sono elevate.
Ma il punto chiave mi sembra quello indicato anche da Matteo: se i filtri anto-spam sono concepiti per eliminare posta non richiesta mandata in massa, offrire a pagamento la possibiltà di “saltarli” a piè pari mi sembra sbagliato. E poi ribadisco: ma davvero non c’è niente di meglio ? Il web marketing è tutto qui ?
10 febbraio 2006 @ 18:56
Dunque: e’ ovvio che le varie email sul Viagra (o v1agr4 o altro) sono spam. Per il resto, si tratta di email pubblicitarie che tu non hai richiesto, ma avevi autorizzato, magari per goderti l’Internet Gratis.
E’ ovvio che Goodmail Systems (qualcuno si è preso la briga di visitare il loro sito?) interessa esclusivamente investitori che non fanno spam.
Se è tutto qui il Web Marketing? Esprimo un mio desiderio: che il mercato continui pure a essere affollato di venditori di sogni, che calpestano il pragmatismo e continuano ad allontanare i nuovi investitori ai primi riscontri sul ROI. In pochi continueremo ad approfittare di spazi invenduti e prezzi bassi. Nel frattempo l’utilizzo di Internet cresce a due cifre, e l’online adv del 3%. Che cosa ti aspetti nel breve periodo? Stiamo parlando di pochi cm di monitor in cui al limite far girare un po’ di francobollini animati, qualche text link e magari di incunearci sopra i risultati di Google. Al limite, cerchiamo le persone piu’ adatte a cui inviare le nostre mail pubblicitarie. Qualcuno, come te, ringhia quando le riceve, ma nessuno l’ha costretto ad accettarle.
Insomma, lo spam col bollino non e’ spam. Tutto qui.
E il paradigma del web 2.0? Beh, è composto da cose da cose che player anche poco evoluti utilizzano già, o da supercazzole. E poi perchè mischiare sistematicamente le caratteristiche di un ambiente (il Web) con gli strumenti utili a fare business? Non è passato un po’ troppo tempo per continuare a girare attorno a un Web che parla di se stesso? Il Web Marketing è a sostegno di prodotti e di economics, mica dei nostri pippotti estetico-autoreferenziali :-)
10 febbraio 2006 @ 21:40
Caro Paolo, lo spam è quello che ricevo senza evere espresso interesse a ricevere, punto.
Se per accedere a qualcosa che mi interessava (e che per me rappresentava in qualche modo un valore), mi hanno chiesto l’indirizzo email, questo non autorizza nessuno a inviarmi poi messaggi su cose che non mi interessano e che mi intasano la casella e il server di posta. Perchè ricevo messaggi di offerte turistiche, musica, vini, libri, se non ho mai ESPRESSAMENTE chiesto di riceverle ? E perchè nell’80% dei casi (sono ottimista)non si riesce a “disiscriversi” dalla dannata mailing list ?
Caro Paolo, lo spam col bollino, è spam .
13 febbraio 2006 @ 10:26
scusate, ma questo scambio di commenti mi ricorda molto proprio la scenetta dei Monty Python da cui tutto è nato :-D
13 febbraio 2006 @ 11:04
Una fogliolina, una fogliolina ancora… ;-))
13 febbraio 2006 @ 14:55
Non voglio essere troppo invadente in casa d’altri, ho risposto altrove :-)
13 febbraio 2006 @ 15:18
figurati Paolo, fai come se fossi a casa tua!
sai, noi del web 2.0 siamo molto ospitali :-D
13 febbraio 2006 @ 16:03
Per cursiosita’, qual è la tua definizione di Web 2.0? :-)
13 febbraio 2006 @ 16:06
Per curiosita’, qual è la tua definizione di Web 2.0? :-)
13 febbraio 2006 @ 16:30
Paolo sono stato “altrove”.. , blogstar a chi ??? ;-D
23 febbraio 2007 @ 17:50
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23 febbraio 2007 @ 17:52
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