Lycos + spam engine= Comundo.it
Dubito che nei progetti di Michael Mauldin o Bob Davis ci fosse quello di creare uno spam engine, quando nel lontano 1994 nasceva il motore di ricerca Lycos. Tutto sommato e per i primi anni, le cose per Lycos sembravano procedere al meglio. L’acquisizione di Tripod e Whowhere. Poi la vendita a Terra Networks che dopo un anno, nel 2001, vende Lycos alla coreana Daum Communications. Mettiamoci il crash delle dotcom con la concorrenza di Google come motore di ricerca e la dominanza di Yahoo nei web portal e le ragioni del declino appaiono abbastanza chiare.
Più oscuro rimane un altro passaggio. Ossia la necessità di un azienda di affidare il proprio brand e il proprio business model ad una pratica, quella dello spamdexing, molto poco politically correct, e soprattutto, almeno in linea teorica, di breve veduta, considerando gli algo dei vari motori che si evolvono o almeno dovrebbero evolversi. Questa politica è poi contro ogni decente guideline che miri a contenuti e servizi di qualità invece che a tricks for dummies. Perchè se anche motori di ricerca li inganni in mille modi, anche con gli spam engine di cui si è scandalosamente dotata Lycos, i navigatori, specie i più attenti, li inganni meno facilmente.
Tutto questo per dirvi che se vi capitasse di trovarvi sulle pagine di Comundo.it, sappiate fin d’ora che state navigando in uno spam engine di Lycos.Speriamo non sia tutto qui quello a cui si riduce il search marketing model che i vary player hanno da offrire.
Nessun post simile.
22 marzo 2006 @ 14:51
Siamo a posto se uno di quelli che fu (e dovrebbe essere) uno dei “nomi forti” di internet si riduce così…
22 marzo 2006 @ 16:07
penoso veramente. Cmq da tempo grandi player civettizzano i loro risultati di ricerca attraverso personaggi discutibili; anche motori italiani senza pretese fanno queste operazioni ma per lo meno intestano i domini ad altri; che Lycos lo faccia alla luce del sole mi fa un po’ pena. Forse i figli dei nostri figli staranno in un mercato decente; web’s gagarins…
24 marzo 2006 @ 13:57
scusate, ma perchè spam engine? non sono risultati veri, quelli sotto gli sponsored link?
p.s.
hai dimenticato un apostrofo: un’azienda (secondo paragrafo)
24 marzo 2006 @ 14:35
Io vedo gli sponsored di Overture (ovviamente) e i risultati organici di Lycos. Nella prova che ho fatto questi ultimi sono molto simili a quelli di Yahoo e MSN
24 marzo 2006 @ 15:20
E’ senza ombra di dubbio uno spam engine!!!!
24 marzo 2006 @ 15:50
ok, Antonio. io purtroppo ho fatto la terza elemtare e non ci arrivo. Mi spieghi perchè? grazie.
Massimo
24 marzo 2006 @ 15:52
ok, Antonio. io purtroppo ho fatto la terza elementare e non ci arrivo. Mi spieghi perchè? grazie.
Massimo
24 marzo 2006 @ 16:44
Mi dispiace Massimo che il suo corso di studi si sia interrotto così precocemente, magari quando avrà una diversa istruzione potrà meglio comprendere alcuni aspetti del web…meno male che in questo blog scrive qualcuno che ne capisce: Riva e Gonzales!!!!
24 marzo 2006 @ 16:56
@ Massimo
In breve uno spam engine è uno pseudo motore di ricerca concepito e creato per ottenere traffico da altri motori di ricerca facendosi indicizzare le proprie pagine di risultati per una data query. Inoltre non è munito di una propria tecnologia di spidering e non mira a fidelizzare i propri utenti. Basta?
La cosa grave però non è il fatto che esistano spam engine in giro per la rete (tutto sommato questo è risaputo). La cosa veramente grave è che li usi Lycos.
24 marzo 2006 @ 17:19
Ciao Jacopo,
grazie, ora è più chiaro. Tu, quindi, sei arrivato a sto ‘Comundo’ cercando qualcosa su, che so, google o yahoo o msn dove hai trovato una pagina di questo Comundo con i risultati di una query ’staticizzati’, giusto?
Quanto a lycos, per forza che lo fanno! Non solo non staranno benissimo - se ricordo bene hanno fatto un solo quarter in positivo in sei anni - ma per fare una roba del genere devi essere tu il proprietario della tech che ti dà i risultati organici, no? Voglio dire, se per i risultati organici usi yahoo, questi non ti vietano nelle loro condizioni di utilizzo la ’staticizzazione’ delle pagine coi risultati?
24 marzo 2006 @ 18:04
@Massimo
Esattamente. Nello specifico questa è lapagina che ho trovato indicizzata:
http://www.comundo.it/info/internet-marketing/
Non è vero che per fare una roba del genere devi essere tu il proprietario della tech che ti dà i risultati organici. Se io oggi per assurdo volessi creare uno spam engine lo potrei benissimo fare senza avere un motore di ricerca mio.
Non so se nella loro policy quelli di Yahoo! menzionino ciò. Sta di fatto che anche li se volessi non credo avrebbero modo di impedirlmelo.
Vi ripeto che lo scandalo sta nel fatto che Lycos si sia dotata di questi mezzucci. Io non sputtanerei mai la mia azienda, la sua storia, il suo brand con questi tentativi (sgamati ;-) come si dice a roma) come hanno fatto loro. Il gioco per me non vale la candela.
24 marzo 2006 @ 18:13
Comunque mi pare che la morale sia che questo internet a volte puo’ risolversi in una gran presa per il c***…specie se sei un utente inesperto.
Non che io abbia mai considerato Lycos nelle mie strategie di web marketing, però certo è che questa storia mi è d’insegnamento per sapere quale scelta non fare.
Ve li immaginate google o yahoo con le doorway…vi prego ;-)
24 marzo 2006 @ 18:17
beh, insomma. lo puoi fare tecnicamente. ma se è vietato, poi quelli di yahoo o chi per loro ti chiudono i rubinetti, no?
24 marzo 2006 @ 18:26
Magari mi appoggio a Comundo ;-)
25 marzo 2006 @ 12:31
e se poi ti chiudono i rubinetti anche loro, vuol dire che sono davvero in malafede.
25 marzo 2006 @ 18:40
Cari moralizzatori, a volte serve fare cassa… ora ci sono gli spam engine, un tempo c’erano doorway come questa:
http://www.elettronica-tecnologia.it/pocket_pc.html.
Magari chi faceva questo giochino adesso si e’ redento… o no?
25 marzo 2006 @ 22:11
non mi sono rdento :)
cmq io - purtroppo - non sono terra Lycos, sono un piccolo spaghetti webber che cerca di arrangiarsi come può; cosa che va benissimo per me o per te (posto che non si sa nemmeno chi sei, ma ho qualche sospettuccio), ma che non va bene per lycos; inoltre io ho anche detto che pratico attualmente attività black heat (cerca su google che cosa vuo dire), anche se il sito da te citato nemmeno le usa propriamente. Il messaggio era che è penoso che lo spamindexing sia effettuato da Lycos; se lo faccio io, puoi solo dirmi che non mi indicizzo bene, non che facico male.
Dimmi se hai capito.
federico
26 marzo 2006 @ 10:30
Federico, io ho capito e tutto sommato sono anche quasi d’accordo. dico ‘quasi’ per due motivi:
1.perchè mi sa che quelli di lycos sono messi ben peggio di qualsiasi spaghetti webber, visto che hanno uffici un po’ ovunque e tanti stipendi da pagare…
2.perchè se si fanno questi trucchetti poi non so se ha senso lamentarsi che i risultati per ‘hotel roma’ o per ‘lettore mp3′ su google sono scadenti; a meno che, si intende, tu non sia un vero hacker che ‘buca’ google (quasi) solo per mostrar loro le loro pecche, la qual cosa, però, mi sembra un po’ tirata per le orecchie.
26 marzo 2006 @ 10:32
p.s.
il punto 1. era ironico.
26 marzo 2006 @ 20:40
> pratico attualmente attività
> black heat (cerca su google che
> cosa vuo dire)
Black hat, non heat, altrimenti chi cerca su Google pensa tu sia un regista cinematografico.
27 marzo 2006 @ 12:57
Sono convinto che il Web Marketing sia una disciplina di per se’ “amorale”, in cui tutto e’ soggetto a selezione naturale. Che si parli di Lycos o altri, si fa quel che serve e porta risultati. Non mi sognerei mai di censurare chi fa “black hat seo”, alle contromisure ci pensino i motori stessi, assieme ai navigatori. Se Gonzales non ha mai considerato Lycos nelle proprie strategie, immagino che l’abbia fatto perche’ non era consistente coi propri obiettivi, e non abbia fatto un ragionamento a priori. Commenti sull’attuale situazione di Lycos in Italia non ne faccio: Internet e’ misurabile e i numeri sono parlanti, btw Lycos ha una reach quasi identica a quella di Leonardo. Se cio’ sia positivo o negativo lo lascio dire ad altri.
Ritornando al dibattito e cercando di stringere :-) il problema non e’ lo spamhindexing (pratica assolutamente legale), che lo faccia Riva o che lo faccia Lycos; semmai il problema e’ che la cosa funzioni (per ora). Non mi preoccuperei comunque piu’ di tanto, ci pensa l’audience a decretare la direzione del mezzo: l’hanno gia’ fatto uccidendo le pop-up (e non perche’ gli editori non le inserivano piu’) e decretando la fine di Altavista (non serviva piu’, Google era meglio).
26 febbraio 2007 @ 02:47
Continuiamo a parlare di “Spam engine” come se fossero i figli del demonio .. ultimamente ho notato che gli spam engine si trovano addirittura negli annunci AdWords di Google, chissà perchè quelli sono tollerati dalla grande G :O