Le PMI italiane ed il WEB - 2a parte
Non è il prodotto/servizio a fare la differenza ma la relazione.
Nella prima parte di questo articolo, ripensare il marketing, si sono evidenziate le diverse modalità di approccio al web delle imprese italiane e come ancora ci si trovi davanti ad aziende hightech (quindi in grande confidenza con il media Internet) ed aziende lowtech (cioè ancora poco avvezze all’utilizzo di un media strategico come il web).
Il fermento di questi ultimi mesi però mi induce a pensare che finalmente la maggior parte delle PMI si stia accorgendo che non salire sul treno della rete si può rivelare un film drammatico per il futuro delle imprese; questa fretta che possiamo anche assimilare all’ansia da risultato porta però a prendere decisioni troppo avventate o comunque poco ponderate che si tramutano poi nella progettazione e nella realizzazione di siti che si rivelano, rispetto al sistema internet, come strumenti poco idonei alla realizzazione di una corretta politica di marketing web. Si pensa ancora che il sito sia solo una mera vetrina o comunque uno strumento che non serve a vendere, e non c’è nulla di più sbagliato.
Affrontare il web con superficialità o con poca conoscenza del media porta alla dispersione delle risorse ed al raggiungimento di scarsi risultati rispetto alle aspettative; di contro un’analisi approfondita relativamente alle modalità comunicative, ai sistemi di ottimizzazione dei siti web, all’utilizzo ed alla presenza strategica nei motori di ricerca, consente, come dimostrano numerosi studi in merito, il conseguimento di eccellenti risultati. Quindi il pensiero, ancora prima che ad una visualizzazione grafica del sito, va alla definizione di una precisa e concreta strategia di comunicazione web atta ad ottenere ed instaurare una consolidata e duratura relazione con il target di riferimento.
Oggi conosciamo tutto rispetto a prodotti/servizi, non ci sono segreti, non esistono listini che possano rimanere riservati; il mercato è quindi alla ricerca di qualcosa di differente, che sia distintivo, caratteristico, che dimostri stile e coerenza, trasparenza ed accessibilità, che consenta un dialogo real time e che ci faccia sentire partecipi e coinvolti emotivamente: il mercato cerca la relazione. Bisogna che tutto il sistema azienda sia proiettato alla creazione di una ragnatela relazionale condivisa ed inserita adeguatamente nelle prassi e nelle modalità operative, essendo consci che solo partendo da una profonda conoscenza del mercato, dei clienti acquisiti e dei prospect, si possa affrontare il futuro con personalità e caratteristiche distintive.
La gestione della informazioni e la capacità di analisi rispetto a quanto emerge durante “la relazione” consente l’ottimizzazione del rapporto prodotto/cliente e di instaurare un clima di fiducia e di affetto verso la marca che oggi, molto più di quanto si possa credere, si rivela determinante. Ma la relazione è qualche cosa di più profondo di un semplice scambio di informazioni di primo livello, sottintende la capacità di operare attraverso l’ottica del Precision Marketing ( Marketing di precisione, cioè mirato espressamente ad un piccolo segmento del target di riferimento) ed al rapporto One2One (uno ad uno, considerando il mercato come sistema di singole persone uniche ed irripetibili, assimilabili si a micro segmenti, ma sempre e comunque persone).
Il web consente di attivare un sistema relazionale profondo, concreto ed estremamente importante. Le grandi aziende lo hanno intuito e lo stanno applicando; le PMI ci stanno arrivando, alcune con passi da sprinter altre ancora non hanno sentito il colpo dello starter. Gli strumenti ci sono, il media è perfetto (anche se perfettibile), il mercato è pronto; mancano, in alcuni casi, la visione rispetto a quanto ottenibile attraverso il web, la volontà di approfondire l’argomento o, e questo è ancor più grave, la capacità imprenditoriale di mettersi in discussione.
Affrontare il mercato a viso aperto significa mostrare il fianco, i propri pregi e le proprie debolezze, ma è proprio questo che il mercato vuole, trasparenza, dignità ed umiltà. Davanti a queste modalità comunicative la relazione prende vita, si scalda, diventa costruttiva, partecipe, consente alle imprese di migliorarsi ed ai clienti di ottenere un prodotto/servizio sempre più “tagliato a misura” modello “drop” per intenderci. Il sito web, le news letter, la precisione e-mail marketing, i form per il dialogo con il cliente, i forum, i gruppi di interesse… quante sono le possibilità di incontrare il proprio mercato?
Lascio a voi la riflessione in merito. Prima di chiudere questo articolo desidero però aprire un’altra porta del corridoio internettiano: Non si può prescindere dal fatto che oggi la maggior parte degli acquisti effettuati off line (cioè acquisti non fatti in internet ma nei negozi B2C o nei luoghi deputati al B2B) sia guidato ed influenzato da internet. Meditiamo imprese, meditiamo!
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5 maggio 2006 @ 14:15
non compro nulla (o quasi, ovviamente) se prima non ho controllato su internet…
“meditiamo imprese, meditiamo!”