Una nuova Suit per Google
Qualche tempo fa feci notare al mio amico Jacopo Gonzales che su Google erano presenti degli AdWords alquanto discutibili. Scrivemmo un paio di post, e la cosa sembrava finita lì; come al solito sembrava che la grande G non sarebbe stata minimamente intaccata dalle considerazioni di due appassionati italiani di web.
Le cose sono andate invece diversamente, a dimostrazione che scrivere, parlare e contestare (anche chi appare inattaccabile) può servire, non tanto per punire (questo non accadrà), quanto piuttosto per migliorare un prodotto o un servizio (come quello di Google) che non migliora concretamente da tanti anni.
Non contento di avere pubblicato la notizia su IMLI, Jacopo si decise a pubblicarla anche su un famoso forum U.S.A. dedicato proprio ai motori di ricerca; il thread fu molto letto (oltre 11 mila persone) e oltre al fatto che - come prima conseguenza - gli Adwords furono velocemente eliminati, c’è stato il fatto che un politico americano ha deciso di fare causa a Google per incitazione e distribuzione di pedopornografia.
Sottolineo subito che non sono d’accordo con le affermazioni del parlamentare statunitense, ma sono contento che a Mountain View ci sarà adesso qualcuno che si chiederà se non sia il caso di fare più attenzione alla policy editoriale, ma soprattutto alla sua applicazione, che regola la pubblicazione degli annunci. Voglio infine sottolineare che la cosa più grave non sono gli annunci che possono essere trovati su Google, ma i risultati organici, che sono infinitamente più cliccati e che - nel caso della pornografia minorile - non sono filtrati in nessun modo, senza alcuna giustificazione che non sia quella di una fittizia ‘libertà di ricerca’.
P.S.: Oggi ne parla anche Ansa.it ;-)
Nessun post simile.
6 maggio 2006 @ 15:10
Se ci dovesse essere una verifica preventiva degli annunci adwords, come gia’ succede per gli annunci di Yahoo Search, e non “ex-post” come avviene adesso, credo che gli scenari potrebbero essere due:
- Google dovrebbe assumere migliaia di persone in piu’ per evadere celermente le approvazioni senza uccidere il proprio fatturato, che comunque non crescerebbe
oppure
- Google potrebbe mettere in priorita’ le approvazioni degli annunci degli investitori piu’ “pesanti”, per limitare i danni
Vedo improbabili entrambe le ipotesi, anche perche’ quasi nessun operatore ne trarrebbe vantaggio, anzi: attendere settimane per vedere pubblicato il proprio annuncio avrebbe impatti disastrosi per molti. E’ molto piu’ efficiente lasciare agli inserzionisti la responsabilita’ delle proprie malefatte. In fin dei conti, se un terrorista stampa un volantino, non e’ che si debbano necessariamente incarcerare i produttori della stampante…
La mia personalissima esperienza comunque smentisce la tua ipotesi sulla maggiore performance dei risultati organici: nei casi che ho esaminato non accade, quantomeno se parliamo di posizioni adwords “premium”, ne’ come CTR, ne’ come conversion rate.
6 maggio 2006 @ 18:05
Interessante. Mi chiedo come mai google accetti annunci con simili contenuti eliminando contemporaneamente dalla norma di ADsense la possibilità di inserire i suoi box pubblicitari da siti con contenuti “soft core”. Dico, se accetta annunci Adwords pornografici, su quali siti poi li pubblica ?
6 maggio 2006 @ 21:42
Paolo il fatto che Google accetti, perchè de facto è così, un certo tipo di annunci è di per sè inaccettabile, punto.
Non credo manchino i soldi per assumere anche centinaia di persone a garanzia e tutela di un certo standard editoriale. Già hanno assunto migliaia di dipendenti, le menti più brillanti del pianeta a detta loro.
La presenza di tali adwords è un bell’esempio [inaccettabile] prima ancora che illegale di quello che le menti brillanti non sono state in grado di gestire.
In Italia, che ‘vanta’ un sistema giuridico assai più avanzato di quello statunitense, vige un principio legale tanto semplice quanto essenziale: la non conoscenza di una legge non costituisce una scusante.
Non sono certo gli utenti che hanno imposto a Google di seguire un certo modello di business e se non sono in grado di gestirlo quanto meno entro i limiti della legalità, dovrebbero cambiare rotta, e di corsa.
Appare chiaro come questo sistema sia pieno di falle. Intanto però i soldi in tasca su quelle campagne se li sono messi.
Inoltre il mio blog su blogspot, da quando ho messo un paio di post sul preteen sex si è riempito di pedofili, e indovina un po’ da che motore mi arrivano gli accessi?
E meno male che sostengono di combattere un certo tipo di content.
6 maggio 2006 @ 22:01
Tra l’altro, non per mettere altra carne sul fuoco, ma solo per segnalare all’attenzione di tutti voi lettori/autori, un esempio di quello che il search marketing ha prodotto (e solo perchè Paolo ha nominato Yahoo!).
Ne ho parlato l’altro giorno in un post su Marketingroutes.com, in quanto esempio scandaloso di quello che i grandi player del settore non vedono, nonostante i grandi passi in avanti che a loro detta fanno.
Insomma per farla breve, navigando per le pagine di Yahoo! Shopping che credo voi tutti conosciate, c’era uno che si vendeva un mitragliatore da combattimento usato, in grado di sparare a 2000 yard di distanza (circa 2 km), il tutto tranquillamente online, a poco meno di 3000 dollari. Certo il grilletto non è funzionante, ma i motori ci insegnano a riparare anche quello.
6 maggio 2006 @ 22:44
Sarebbe anche interessante sapere da Adwords perché cercando [tesine maturità] su Google viene pubblicizzato il sito http://www.tuttoagratis.com/studenti/ che se visitato con Internet Explorer installa AUTOMATICAMENTE il plugin e-nrgyplus che fa partire dialer a tradimento.
So che questo sito da mesi viene continuamente segnalato ad Adwords ma è ancora sul circuito Adwords.
Come mai?
Sarebbe bello sentire da qualcuno di Adwords cosa ne pensano di questa situazione assurda.
Una mia amica che si occupa di web marketing sta segnalando da mesi questa cosa e mi ha fatto vedere le risposte del team Adwords: SONO ASSURDE quelle mail di risposta, dicono sempre “stiamo facendo verifiche”, ma è dal 2 febbraio che dicono che verificano!!!
Non voglio che un utente che entra in un sito si trova il computer infettato perché il team Adwords in 4 mesi non è riuscito ancora ad eliminare quel sito dal circuito!!!
7 maggio 2006 @ 00:22
A dire la verita’, google non accetta un bel niente. Una volta inserito un annuncio adwords, rimane online quel lasso di tempo necessario ad essere intercettato dal team che si occupa di eliminarlo. Se poi vogliamo prendercela coi veri responsabili, costoro hanno un account e il piu’ delle volte una carta di credito con cui pagano: come fa probabilmente tutto[a]gratis.com, peraltro intestato a un indirizzo monegasco.
Se qualcuno ritiene che Google stia trasgredendo la legge, spieghi quale, se no si comporta come quel tizio che ha indagato 1000 persone, solo perche’ avevano usato lo stesso sistema di pagamento da cui erano transitati un paio di pedofili. Non sono un giurista ma su queste faccende c’e’ un raziocinio da rispettare
7 maggio 2006 @ 02:23
Non ho detto che qualcuno di Google sta facendo qualcosa di illegale, ci mancherebbe, finché non c’è una sentenza non posso certo dire io se qualcuno fa qualcosa di legale o illegale.
Le cosa che non mi vanno molto bene sono principalmente due:
- la policy di Google Adwords non consente i dialer;
- il sito segnalato che contiene software che si autoinstallano è stato segnalato da 4 mesi, RIPETUTAMENTE. E sono un po’ tantini secondo me.
Il comportamento di Google non mi sembra corretto ne verso gli altri inserzionisti Adwords, ne verso i webmaster che usano Adsense, ne sopratutto verso gli utenti che cliccando quegli annunci si trovano software installati in automatico.
Mi auguro che il team di Adwords in futuro cerchi di evitare certi siti e certi annunci e prenda in considerazione le segnalazioni.
Se poi la causa che hanno fatto a Google in America servirà a qualcosa per “pulire” alcuni annunci, meglio così.
7 maggio 2006 @ 08:53
@ Paolo. A parte il fatto che essere in prima posizione nei risultati organici di Google’e'piu’vantaggioso che essere primi con un adwords (a detta degli stessi di Google, oltre che essere un ‘fondamentale’ di chi lavora in Internet da almeno un paio di mesi) era ovvio che intendevo che la globalita’dei messaggi che vengono indicizzati e quindi visualizzati attraverso il listing organico raccoglie molti piu’utenti unici di quel che accada con gli adwords. Il 25% circa di tutte le ricerche di un SE e’pornografico e di questa parte circa il 10% e’dedicata a preteen, quindi, calcolando un ctr del 50% medio (ogni due ricerche, un click, se non lo sapessi) e calcolando anche decine di miliardi di ricerche in un solo anno, fatti un’ídea di quanti siti pedopornografici o borderline siano raggiungibili attraverso Google solo perche’non viene utilizzato non dico un sistema semantico di analisi della query, ma una semplice stop words list o stop function (anche lessicale; poi se vuoi ti spiego).
Venendo poi agli adwords, parto dal tuo ultimo commento. Il paragone col produttore della stampante e’quantomeno risibile. Google non produce hardware o frigoriferi, ma servizi; il paragone avresti dovuto farlo con un giornale che pubblica annunci di turismo sessuale o con una tipografia che stampa un volantino pedopornografico e non con chi produce stampanti. Venendo al reato di cui sarebbero responsabili quelli di Google, anche chi non ha studiato legge sa - come so io - che il reato (in Italia) si chiama ómissione di controllo’; se tu infatti hai un sito (diciamo un blog) e permetti che vengano scritte frasi violente o razzistiche (a prescindere dalla policy tua che poco interessa, come poso interessa qui la policy di Google) sei accusabile di ómissione di controllo. Non solo, il parlamento italiano ha anche deliberato che (con merito specifico alla pornografia minorile e ai reati di adescamento dei minori):
“Chiunque, al di fuori delle ipotesi dei commi precedenti, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga o pubblicizza il materiale pornografico di cui al primo comma, ovvero distribuisce o divulga notizie o messaggi pubblicitari finalizzati all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori degli anni diciotto, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da lire cinque milioni a lire cento milioni”.
Il reato e’quindi penale e non gode nemmeno dei vantaggi della condizionale per i non pregiudicati.
Puoi trovare tutto quanto ti serve per uscire dal tunnel dellínesperienza qui:http://www.interlex.it/regole/serviti.htm.
Venendo infine alla tua affermazione in merito al reclutamento di migliaia di persone addette alla analisi degli adwords: in primis il fatto che una cosa sia difficile da fare non vuol dire che possa non essere fatta (se costa tanto mettere i depuratori, le concerie non sono autorizzate a inquinare i fiumi). Inoltre, per il caso che abbiamo rilevato io e Jacopo (relativo al turismo sessuale), sarebbe stato sufficiente mettere anche qui una black list e visto che la feci io nel 2000 in un week end di agosto e che funzina ancora egregiamente, non penso che sia impossibile farla per un colosso come Google che opera da piu’di sette anni.
Adesso sei con-VINTO?
federico
7 maggio 2006 @ 09:21
Tempo fa feci una ricerca perchè volevo vederci più chiaro in questa faccenda del preteen che secondo me meritava di essere approfondita.
Scoprii tramite il tool che Google stesso mette a disposizione di tutti, che secondo Google, questi sono “sinonimi” o, a chiamarli come loro, parole chiave più specifiche di preteen:
preteen, lolita, teen, lolitas, lolitaz, nudist, loli, preteens, underage, preeteen, defloration, lolitasex, nymphets, pthc, teen sex, nudists, lolita mpeg, youngest, lolita mpegs, teen nude, teen porn, kiddy, teen gallery, teen model, teen porno, sexy teen, teen pics, lolita sex, yr, lolita bbs, nonude, preteen model, young teen, hot teen, nonnude, preteen models, trixie teen, naturists, teen tgp, teen video, teen xxx, lolita pics, gothic lolita, gay teen, teen titans, teen pussy, bunny, teen, teen models, pre teen, little teen, preteen nude, lolita porno, teen movies, teen fuck, teen for cash, asian teen, 101 lolitas, teen movie, smells like teen spirit, teen topanga, petite teen,lolita porn, teen ass, russian teen, teen girls, teen galleries, anal teen, lolita teen, black teen, teen boy, teen chat, preteen lolita, lolitas bbs, teen naked, teen hardcore, preteen bikini, young lolita, teen boys, teen kelly, little lolita, teen pink, moi lolita, www lolita, lolita nu, lolita com, teen foto, little lolitas, lolita nude, hairy teen, lolita tgp, teen feet, nudist gallery, nudist beach, russian lolita teen blowjob, teen pic, preteen bbs, lolitas sex, lolita network, teen com, lolita film, teen babes, lolita pics info.
Curioso notare come la maggior parte di queste keyword più che attingere al mondo del pre-adolescenziale, si riferiscano al mondo dell’adult e della pedopornografia.
Meno male che sono loro a dire che sono i risultati che contano.
No comment!
7 maggio 2006 @ 11:48
Jacopo, il tuo ultimo esempio sui sinonimi suona un po’ strano, se lo riferiamo, anziche’ a Google, all’attivita’ tecnicamente ineccepibile che Federico stesso conduce su Internet (Biscia.com, elettronica-tecnologia.it, che poi e’ lo stesso, almeno in questo istante, finche’ la pagina rimane online), in cui si fa esplicita menzione di “teen” e mondo studentesco in genere. Possiamo passare tutto il giorno a giocare sul lessico, io purtroppo devo lavorare, se no sarei in montagna o al lago. Le opinioni che ho letto mi sembrano egualmente condivisibili e opinabili, sicuramente non tutto mi sembra realisticamente attuabile.
Tuttavia, premesso che la vostra competenza e’ indubbiamente “above the average”, a parer mio ha tanti spazi per essere valorizzata sul mercato anziche’ ostentata filosofeggiando sui blog, con uno spirito piu’ dottrinale che pragmatico, e trasmettendo (magari involontariamente) l’impressione che gli altri non siano ritenuti alla propria altezza.
Dal canto mio, non accolgo l’invito di Federico a uscire dal tunnel dell’inesperienza: la mia esperienza e’ essere differente dalla sua, e trovo sia piu’ interessante ascoltare le lezioni altrui, quasi sempre utili, che pensare di essere sistematicamente in grado di darne, magari aggredendo chi osa eprimere dubbi o perplessita’ sul proprio approccio.
Buona domenica
Paolo
7 maggio 2006 @ 12:33
Paolo, le mie non volevano essere critiche contro di te, ci mancherebbe.
Mentre ti ringrazio per l’above the everage che ci rivolgi, mi dispiaccio se tu credi che io voglia far sentire altri “below”, perchè davvero non è mia intenzione. Anzi.
Se ci veniamo a confrontare e talvolta scontrare su imli, credo lo facciamo tutti perchè crediamo che insieme si capisca o si riesca talvolta a tirar fuori qualcosa in più dalle opinioni di tutti, fatta eccezione per i pippo baudo della situazione.
Mi piace pensare ed illudermi che talvolta appassionandosi si riescano a migliorare le cose.
Buona domenica a tutti!
8 maggio 2006 @ 13:41
@ Paolo. Per quanto riguarda Biscia.com, non parlo di preteen e di turismo sessuale ma utilizzo i termini teen che sono perfettamente legali e non presentano possibilita’di fraintendimento (come il termine preteen o l’esplicito club seventeen). Oltre al fatto che mi sembra ridcolo che tu mi paragoni a Google. Io sono soltanto un poveraccio e quindi non conto nulla. Google í’, conta molto ed e ‘obligato a fare molot di piu’ e molto meglio di quello che fa federico riva. Per venire infine al mio atteggiamento ‘professorale’, sono contretto ad averlo quando vedo scritte certe inesattezze (non dico boiate perche’poi ti arrabbi). Invece di dire cose generiche, rispondi per favore a tono e punto per punto al mio ultimo commento e dimmi che cosa ho sbagliato, senza citare Biscia o le mie caratteristiche caratteriali (che certamente dono discutibili e allo stesso tempo non degne di discussione). Aspetto la tua risposta sul merito e non sul metodo.
ciao
federico
8 maggio 2006 @ 14:18
Ciao Federico, nel merito il tuo sito, l’ultim volta che l’ho visto (dall’ufficio non posso…) parla di teen e linka successivamente altri siti che parlano di pre-teen. Tutto qui. Sei tu a dire che cio’ e’ illegale, non io. Per le altre cose, hai fornito opinioni (es. risultati naturali vs. Kw adv) laddove io, piu’ banalmente, mi limito a misurare cio’ che vedo. Probabilmente sono troppo pigro per lanciare teoremi o proclami.
8 maggio 2006 @ 14:29
ovviamente volevo scrivere “parlava”… ho toppato la consecutio temporum :-)
8 maggio 2006 @ 14:41
@ paolo: se sei pigro ti stimolo io
1) come spieghi il fatto che non ci siano stop funciotn o stop word list in google sia per gli annunci sia per organico
2)il reato di omissione di controllo ti e’chiaro nella sua applicabilita’a google e anche lo specifico reato di cui interlex?
federico
8 maggio 2006 @ 14:58
sui risultati organici non sono affatto d’accordo sull’inserimento di filtri. lo scopo di google è organizzare l’informazione non entrare nel merito, se no si rischia veramente la censura o di rendere troppo opinabile ciò che si può trovare e cosa no.
a questo punto allora bisognerebbe fare in modo che gli ISP controllino cosa pubblicano i propri clienti.
riguardo al controllo sono d’accordo che ci debba essere, ma anche che non possa che essere a posteriori e su segnalazione. farlo su tutto mi pare francamente impossibile
8 maggio 2006 @ 21:08
Ciao Matteo, in effetti la giurisprudenza italiana dice che e’opinabile cio’che si puo’cercare e cio’che non si puo’cercare. Il materiale pedopornografico non si puo’cercare. punto e basta e mi sembra ovvio. Se cerco ‘preteen russian pics’non ci sono dubbi su quali siano le mie intenzioni. Sarebbe quindi come se le pagine gialle permettessero di pubblicare annunci di pedofili o adescatori (con la attenuante che il sistema diinserimentro e’automatico).
So bene che la legge attuale protegge gli isp e anche i motori di ricerca, ma qui non parliamo di legge ma di buon senso.
e’vero che
Problema diverso è invece quello connesso alla responsabilità del provider per il richiamo a siti illeciti o con attività illecita, non semplicemente contenuto in un link, ma frutto di un’attività di ricerca del sito attraverso la rete: si tratta dei providers che offrono servizi di motore di ricerca. Anche in questo caso, coerentemente con la posizione tenuta da questa giurisprudenza, non sarà ipotizzabile una responsabilità in capo a tali soggetti in relazione ai siti illeciti o con attività illecita richiamati, essendo i providers estranei all’attività illecita. A diversa conclusione si potrebbe giungere nel caso in cui il motore di ricerca consentisse di reperire web pages (illecite) non più esistenti nei relativi siti in quanto dagli stessi rimosse. In una simile ipotesi il provider renderebbe “ancora in vita ed attuali dati illeciti non più altrimenti esistenti”, rendendosi così “unico responsabile causale del contenuto del sito richiamato”35 (http://www.altalex.com/index.php?idstr=0&idnot=9965)
ma e’anche vero che questa legge e’stata fatta per evitare che i motori siano subissati di migliaia di cause tra cui anche cause assurde. Cio’non significa pero’che un motore di ricerca non debbe prendere in considerazione l’eiminazione anche dai risultati organici di risultati di ricerca attivati a seguito di keywords che configurano la ricerca di çose’illegali (metto fra le çose’in questo caso sopratuttto il materiale pedopornografico).
Per quel che riguarda poi il fatto che
+++riguardo al controllo sono d’accordo che ci debba essere, ma anche che non possa che essere a posteriori e su segnalazione. farlo su tutto mi pare francamente impossibile
e’sicuramente impossibile evitare ogni infrazione, ma e’seplicissimo evitare errori marchiani come quello di cui parliamo qui relativo al turismo sessuale. Tieni poi conto che permettere che automaticamente ogni annuncio sia pubblicato significa permettere consapevolmente che per un determinato periodo (minuti o mesi)un sito illegale o immorale sia visto da un numero imprecisato di utenti (tra cui ovviamente gli stessi bambini).
Non si tratta di censura (che google non ha sempre disegnato), quanto di buon senso, quello che i latini chiamavano ‘grano salis’.
9 maggio 2006 @ 09:41
ciao federico,
sinceramente, pur essendo d’accordo con te riguardo alle intenzioni di chi fa una ricerca di quel tipo, se fossi proprietario di un motore di ricerca rivendicherei la mia estraneità ai contenuti che si trovano tramite il mio servizio e il mio diritto a non “filtrare” i risultati. Anzi, credo che questo aiuti anche chi deve perseguire chi commette illeciti tramite i propri siti.
non parlo di censura o altro, ma semplicemente del fatto che se vendo coltelli da cucina non voglio essere ritenuto responsabile se uno lo usa per uccidere la moglie…
riguardo al secondo punto, ovvero la parte a pagamento, penso che avrebbe senso rendere non acquistabili alcune keyword e impedire l’utilizzo di alcuni termini, ma credo che la lista sarebbe infinita e la cosa aggirabile come avviene con lo spam (V1ag3a ecc.)
9 maggio 2006 @ 18:39
>riguardo al secondo punto, ovvero la parte a pagamento, penso che avrebbe senso rendere non acquistabili alcune keyword e impedire l’utilizzo di alcuni termini
In effetti basterebbe utilizzare lo stesso metodo gia’ implementato per la brand protection. Il problema e’ questo che non funziona a dovere nel caso del broadmatch: per intenderci, un utente cerca “pre teen” e viene fuori l’annuncio su “teen”, anche se “pre teen” e’ blacklistato. Sperimento la cosa quotidianamente: e’ impossibile inserire termini inerenti a un brand protetto nel title o nella description, tuttavia annunci di competitor saltuariamente appaiono per il motivo che ho detto.
Rispondo a un precedente quesito di Federico, ieri l’ho perso:
>il reato di omissione di controllo ti e’chiaro nella sua applicabilita’a google e anche lo specifico reato di cui interlex
Mi e’ chiaro cio’ che intendi. Non mi e’ piu’ chiaro se tu pensi che Google si muova fuori dalla legalita’ (parlavi di annunci illegali) oppure no. Idem per quello che fai tu su Internet, dal momento che e’ assimilabile a cio’ che fa Google (il termine “pre-teen” e’ presente nel title di uno dei siti che tu presenti e linki dal tuo)
Su un’altra considerazione:
> Per venire infine al mio atteggiamento ‘professorale’, sono contretto ad averlo quando vedo scritte certe inesattezze (non dico boiate perche’poi ti arrabbi).
E’ la conferma che ti ritieni superiore e non metti in dubbio le tue ipotesi. L’autostima e’ una qualita’ importante. Io prendo la cosa come stimolo per incrementare le mie conoscenze nel mondo del SEO (chiedero’ a Marco Loguercio di venirmi a trovare piu’ spesso…), forse tu puoi raccogliere a tua volta lo stimolo a incrementare la frequentazione degli strumenti di Web Analytics.
>se sei pigro ti stimolo io
intendevo dire che sono pigro per mettermi a teorizzare, finche’ c’e’ da vendere sul web un prodotto “pure-digital”. E’ piu’ facile osservare la realta’ delle cose (senza pregiudizi) e agire di conseguenza.