Price comparison anche… senza comparison!
Talvolta si guarda ad un motore di ricerca per lo shopping online, come Lycos Shopping o Trovaprezzi, come un mero comparatore di prezzi. Questo può indurre i merchant a valutare la convenienza di una propria presenza su tali siti solamente in base al fatto se vi siano diretti concorrenti già online.
Mi permetto di fare una riflessione sul tema. Il meccanismo di comparazione è certamente un importante fattore di aumento della conversione post-click: più offerte, per uno stesso prodotto, sono a disposizione dell’utente più elevata è la probabilità che il potenziale cliente visiti solamente il sito che ha messo in campo l’opportunità più attraente (non solo per il prezzo).
In realtà però vale anche un’altra dinamica. Chi vende articoli che, per loro natura o per l’evoluzione attuale del mercato, sono pressoché senza concorrenti non trae per questo minori benefici dall’essere presente su un comparatore. Anzi. Semplicemente questo esercente la farà da padrone nella propria categoria merceologica e godrà della possibilità di raggiungere milioni di navigatori Internet che si affidano ai canali shopping per avere informazioni ed offerte: non vi sarà comparazione con offerte concorrenziali, ma neanche la relativa pressione sui prezzi e sui margini. C’è davvero poco da perdere quindi visto che il modello è quasi sempre a cost-per-click, a fronte di molto da guadagnare: utenti che potrebbero essere interessati proprio a quel bene e che non avrebbero saputo trovare altrimenti il sito del merchant o che semplicemente si fidano di più quando vi accedono da portali già conosciuti ed apprezzati.
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23 maggio 2006 @ 22:06
Quando il costo è a click occorre considerare alcuni ulteriori elemento su cui non ti sei soffermato che afferisce alla dimensione del branding: la possibilità di avere un canale di comunicazione efficace per promuovere nuovi prodotti, quella di potere fare sperimentazioni a basso prezzo per prodotti da lanciare per non parlare di un ulteriore canale di vendita per smaltire le giacenze. Gli esempi si possono moltiplicare. I siti di comparazione non sono ancora utilizzati pienamente come strumenti di marketing per tutto quello che possono offire.
24 maggio 2006 @ 11:20
Quando il costo è a click occorre considerare alcuni ulteriori elementi su cui non ti sei soffermato che afferiscono alla dimensione del branding: la possibilità di avere un canale di comunicazione efficace per promuovere nuovi prodotti, quella di potere fare sperimentazioni a basso prezzo per prodotti da lanciare per non parlare di un ulteriore canale di vendita per smaltire le giacenze. Gli esempi si possono moltiplicare. I siti di comparazione non sono ancora utilizzati pienamente come strumenti di marketing per tutto quello che possono offire.
27 maggio 2006 @ 21:05
secondo me non funzionano neanche al meglio!
possibile che confrontano tra tutti i siti di vendita online?
io ci credo poco… soprattutto quando vedo più o meno gli stessi nomi!
29 maggio 2006 @ 09:04
Steno, ovviamente confrontano tra tutti i loro clienti, non tra tutti gli shop online… se no non avrebbero un modello di business ;-)
E’ anche vero però che, in quelli fatti bene, puoi ordinare per prezzo, comprendendo o escludendo le spese di spedizione, quindi, in particolare in settori molto concorrenziali, sono sicuramente fondamentali per trovare il prodotto che cerchi al prezzo migliore.
E vero, altresì, che in questo momento forse ci sono troppi comparatori e non tutti ben fatti
13 agosto 2006 @ 21:40
pagati da pangora
31 maggio 2008 @ 08:23
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