Talvolta si guarda ad un motore di ricerca per lo shopping online, come Lycos Shopping o Trovaprezzi, come un mero comparatore di prezzi. Questo può indurre i merchant a valutare la convenienza di una propria presenza su tali siti solamente in base al fatto se vi siano diretti concorrenti già online.

Mi permetto di fare una riflessione sul tema. Il meccanismo di comparazione è certamente un importante fattore di aumento della conversione post-click: più offerte, per uno stesso prodotto, sono a disposizione dell’utente più elevata è la probabilità che il potenziale cliente visiti solamente il sito che ha messo in campo l’opportunità più attraente (non solo per il prezzo).

In realtà però vale anche un’altra dinamica. Chi vende articoli che, per loro natura o per l’evoluzione attuale del mercato, sono pressoché senza concorrenti non trae per questo minori benefici dall’essere presente su un comparatore. Anzi. Semplicemente questo esercente la farà da padrone nella propria categoria merceologica e godrà della possibilità di raggiungere milioni di navigatori Internet che si affidano ai canali shopping per avere informazioni ed offerte: non vi sarà comparazione con offerte concorrenziali, ma neanche la relativa pressione sui prezzi e sui margini. C’è davvero poco da perdere quindi visto che il modello è quasi sempre a cost-per-click, a fronte di molto da guadagnare: utenti che potrebbero essere interessati proprio a quel bene e che non avrebbero saputo trovare altrimenti il sito del merchant o che semplicemente si fidano di più quando vi accedono da portali già conosciuti ed apprezzati.

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