Frodi online: solo 4 su 1.000… ed è pure tanto!
Ho aspettato qualche giorno prima di scrivere questo post in attesa che il dato comunicato dal Politecnico di Milano - 0,4% il tasso di disconoscimento delle spese effettuate online attraverso carte di credito nel 2006 - venisse commentato dai vari operatori.
Non ho però visto dibattiti e quindi mi permetto di ringraziare i ricercatori per questo dato che, anche con i caveat che vado a riportare, mi pare importante poter comunicare e sottolineare. “4 su 1000″ è una bella risposta a tutti coloro, utenti e giornalisti, che si ostinano a considerare l’e-commerce come il luogo principe delle truffe e delle clonazioni, soprattutto se consideriamo che Internet è spesso la destinazione, più che l’origine, degli acquisti fraudolenti e che il dato certamente non sfigura di fronte alle esperienze del commercio offline.
Il caveat è che il dato appare a molti, merchant e non, addirittura sovrastimato, essendo probabilmente figlio di un’analisi più complessiva che quindi non fa onore agli operatori top del settore.
Tirando le somme: raccontiamo questo numero, raffrontiamolo a tassi addirittura più elevati di Francia e UK, e continuiamo ad acquistare online: un mercato sempre più sicuro e conveniente.
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9 gennaio 2007 @ 18:57
Ciao Andrea,
Se avessi letto prima la notizia e soprattutto avessi avuto un po’ di tempo l’avrei sicuramente commentata.
I modestissimi dati in mio possesso dicono che il valore e’ certamente sovrastimato ma personalmente avrei ritenuto ragionevole anche un valore maggiore.
Certamente questo e’ un “tasso finale”, in buona sostanza sono frodi andate a buon fine e non i tentativi di frode.
Cerco di spiegarmi, ormai chi vende beni di valore unitario importante ha una serie di misure difensive tali da limitare al massimo il rischio frode, solo in alcuni casi limiti viene preso per buono un pagamento che in un secondo tempo viene disconosciuto.
A me e’ capitato solo una volta, ed il bello (o forse il brutto) e’ che veramente la carta era del cliente solo che era stata bloccata per l’uso fraudolento fatto altrove e cosi’ per prevenire ogni “statistica” ho stornato l’operazione e ricevuto i soldi tramite bonifico.
Un ultimo dettaglio poi vado anche a casa dopo una giornata di corsa, i maggiori problemi ce li hanno certamente gli operatori di e.commerce puro (ad esempio il download di software) perche’ e’ piu’ difficile reperire il truffatore.
11 gennaio 2007 @ 11:48
In fondo lo sapevamo già. Certo ora che esistono dei dati forse qualche giornalista potrà rifeltterci sopra, ma non ho molta fiducia n questo senso. Il demonio Internet, tutto sesso, phishing e truffe è molto più pratico e attraente da comunicare. Vedremo…