Dalla tv a YouTube? Roba da ninja!
Gli amici di Ninja Marketing hanno seguito un interessante progetto di viralizzazione di uno spot tv su YouTube.
Si tratta di Brico Io, la catena di bricolage.
La cosa che mi ha colpito, al di là della creatività e dello stile, è che per YouTube sia stata creato uno spot ad hoc e non semplicemente riutilizzato lo spot.
Per dirle con parole ninja:
“Tuttavia, il nostro obiettivo principale è stato quello di mettere in evidenza come non si possa ‘viralizzare’ lo spot televisivo, come spesso ci chiedono clienti e centri media. Nei canali ‘user generated’ è necessario cambiare tecnica ed estetica, rideclinando il concept della campagna secondo dinamiche ‘relazionali’ e cercando di stimolare o prendere parte ad una conversazione.”
Sono molto d’accordo su questo punto, non basta mettere in circolo un video perchè diventi effettivamente “virale”.
Credo però non sia facile arrivare a questo passaggio, perchè prima bisogna spiegare alle aziende co’è un video virale, cos’è YouTube e cosa possono ottenere dall’essere presenti sotto nquesta forma.
Complimenti dunque ai ninja, che ci sono riusciti, sperando che questo approccio sia sempre più seguito!
Nessun post simile.
23 luglio 2007 @ 19:24
La cosa triste è che si è costretti a fare queste sperimentazioni con i ritagli di budget se non a proprie spese. Ricordo che il premiato spot virale di Dove che ha vinto a Cannes è stato fatto grazie all’insistenza dell’autore perchè l’idea inizialmente non aveva convinto l’azienda.
Ci vorrebbe più coraggio di sperimentare, visto che si buttano così tanti soldi.
23 luglio 2007 @ 19:49
credo che, ahimè, i marketing manager delle aziende preferiscano buttarli in posti che conoscono piuttosto che tentare di farli fruttare in posti che non conoscono…
Almeno se sbagli un investimento su un mezzo collaudato puoi sempre trovare una scusa, mentre se lo sbagli su qualcosa di nuovo che hai proposto tu la responsabilità è solo tua
23 luglio 2007 @ 20:33
Mi piace molto l’idea di ripensare lo spot per il viral, ma forse a questo video manca qualche elemento di viralità “forte”: in un mese di presenza su YouTube ha fatto 1340 views, 7 commenti e 5 link, che non è esattamente una dimensione epidemica. Non voglio paragonare le mele con le pere, ma il video Dove ha avuto milioni di views (il video principale ne ha avuti 4 e mezzo), superando la visibilità di uno spot.
Apprezzo molto l’intenzione che rompe un taboo italiano, ma IMHO si poteva osare di più. La mimica dell’attore sa troppo di spot, il gimmick insegue quello di Lasse senza eguagliarlo.
La sfida è aperta: gli UGC hanno alzato parecchio l’asticella.
(Poi magari domani il video avrà 100.000 views :) )
24 luglio 2007 @ 15:34
Grazie mille per il post. Ci tengo a precisare - non per mettere le mani avanti, ma perchè è effettivamente così - che il video “The Worker’s Beat” è stato realizzato senza la volontà di perseguire obiettivi di marketing precisi (notorietà o di vendita), bensì più come “esperimento semiotico”. Il cliente ha infatti commissionato ai Ninja LAB uno spot televisivo (in questi giorni on air sulle reti RAI), e uno spot radio. Il video per YouTube è stato quindi prodotto da noi più per alimentare un dibattito interno al mercato, che con “aspirazioni virali”, come ha scritto qualcuno. Una variante molto più virale avrebbe infatti previsto che l’attore si tagliasse una mano con la sega circolare ;)… ma non credo il cliente ce l’avrebbe fatto fare. Un saluto a tutti!