Dell’uso di LinkedIn: network ristretto o apertura?
Qualche giorno fa ho mandato l’invitation per connetterci su LinkedIn ad una persona che ha commentato sul blog.
Controllo sempre chi commenta e mi è sembrato automatico stabilire una connessione con chi commeta sul mio blog.
La persona mi ha risposto che preferiva aspettare di conoscerci di persona prima di accettare la mia invitation…
Devo dire che all’inizio ci sono rimasto male!
Ripensandoci però probabilmente molte persone sono molto più “gelose” del proprio network o comunque selettive di quanto lo sia io.
Il bello di avere un network come LinkedIn (o altri) è proprio quello di poter avere accesso a persone che non ho possibilità di conoscere di persona o che magari hanno cose in comune con me (lavorano nella stessa azienda ma dall’altra parte del mondo, hanno un blog interessante, sono amici di persone che conosco, hanno frequentato il mio stesso corso di laurea ecc.). Se dovessi avere solo le persone che conosco il valore aggiunto del network andrebbe a decadere, o almeno ad essere molto limitato.
Ovviamente ritengo assurdi i network che si vedono, di qualche consulente, con più di 1.500 contatti (anche se magari li conosce tutti eh, non si sa mai…), ma limitare un network di lavoro, per di più un network virtuale, alla conoscenza fisica mi sembra una contraddizione in termini.
Voi come lo usate? LinkedIn o LinkedOut?
Nessun post simile.
18 settembre 2007 @ 11:21
anche io sono convinto che linkedin sia uno strumento ad ampio raggio che deve essere usato per creare un network che comprenda sia persone che conosciamo realmente che quelle che conosciamo virtualmente. Il fatto di conoscere una persona a distanza non deve creare diffidenza o sospetti. Penso che il valore aggiunto di Linkedin sia proprio quello di creare le più ampie reti di conoscenze possibili. Per creare gruppi esclusivi ci sono altri sistemi e social
I’m Linked IN
18 settembre 2007 @ 12:19
A me e’ accaduta la stessa cosa, una volta sola. Ho provato a contattare una persona di cui volevo valutare l’assunzione, mi ha risposto che non mi conosceva e ha rifiutato. Direi comunque che quelli che conosco sono gia’ linkati nella mia rubrica telefonica :-)
18 settembre 2007 @ 12:20
D’accordo con quanto ha detto il tuo interlocutore (ero io? :) ).
Il punto è che c’è troppo spam in giro, decine di invitation che ti arrivano da persone che non conosci. Accettarle tutte significa perdere il valore dei social network basato sulal fiducia e la conoscenza.
Peraltro quasi tutte non hanno neanche la briga di scrivere qualcosa di personalizzato, forse è questa la cosa che più mi fa girare le scatole e solitamente io li chiamo con un nome, spammer.
Poi vabbe’, se mi scrivono almeno qualcosa di diverso da “i’d like to add you” solitamente accetto..
ciao
z
18 settembre 2007 @ 12:21
D’accordo con quanto ha detto il tuo interlocutore (ero io? :) ).
Il punto è che c’è troppo spam in giro, decine di invitation che ti arrivano da persone che non conosci. Accettarle tutte significa perdere il valore dei social network basato sulal fiducia e la conoscenza.
Peraltro quasi tutte non hanno neanche la briga di scrivere qualcosa di personalizzato, forse è questa la cosa che più mi fa girare le scatole e solitamente io li chiamo con un nome, spammer.
Poi vabbe’, se mi scrivono almeno qualcosa di diverso da “i’d like to add you” solitamente accetto..
ciao
z
18 settembre 2007 @ 12:44
D’accordo con chi ha rifiutato la connessione senza conoscerti. Dopo aver accettato un paio di presentazioni più o meno anonime, ho posto un blocco per cercare di mantenere quanto meno un volto alle persone che fanno parte del mio network: magari un giorno Linkedin potrà anche tornarmi utile, per cui cerco di renderlo affidabile :)
18 settembre 2007 @ 12:53
L’utilità di un social network come LinkedIN è anche di rimanere in contatto con persone che si erano perse di vista, oltre che allargare il giro di conoscenze professionali.
Nei miei contatti ci sono sia persone che conosco di persona, sia altre che ho conosciuto solo online, ma referenziate.
Comunque non penso esista la formula magica, ognuno si comporta come reputa + opportuno.
18 settembre 2007 @ 14:17
mmm, non mi avete tanto convinto… ovviamente se l’invitation fosse anonima nemmeno io la accetterei.
ma l’invitation di LinkedIn permette di vedere nome, cognome, profilo, ecc. E lì si fa una valutazione nel merito.
Tra l’altro leggere e commentare il blog di questa persona mi sembra più che sufficiente per accettarla nel proprio network
probabilmente il mio profilo non è piaciuto, eppure era il mio profilo migliore ;-)
@zeno: no, non eri tu, e adesso che so come la pensi ovviamente non ti manderò l’invitation :)
18 settembre 2007 @ 14:37
Penso che si possano tranquillamente aggiungere su LinkedIn anche persone che non si conoscono magari di persona, ma con cui si ha avuto occasione di avere contatti di lavoro, rapporti commerciali e di collaborazione.
Il tema forse non è tanto “virtuale vs reale” ma piuttosto “reale vs finto”: in questo senso il network, pur essendo effettivamente virtuale, mantiene quell’affidabilità e quindi quel valore cui accennava Max.
Io ho messo l’email visibile nel mio profilo LinkedIn soprattutto nell’ottica di poter essere ricontattata da chi ho perso di vista negli ultimi anni, ma rifiuto sistematicamente gli inviti che provengono da persone con cui non ho mai avuto nessun rapporto professionale presente o passato (e mi sa che il solo commentare un blog non può essere interpretato come contatto o conoscenza :-))
Il valore di LinkedIn rispetto ad altri social netowork come Facebook o MySpace risiede proprio nel suo essere 100% professionale e nel cercare di preservare un’aura di serietà e attendibilità (non a caso ha ospitato persino un Q&A con Barack Obama), quindi ritengo giustificato un maggior grado di selettività, funzionale alla crescita della piattaforma nel tempo.
18 settembre 2007 @ 14:53
>> (e mi sa che il solo commentare un blog non può essere interpretato come contatto o conoscenza :-))
probabilmente il fulcro della questione risiede qui. Il leggere e commentare il blog di qualcuno, soprattutto se un blog non di cazzeggio è a mio modo di vedere una forma di rapporto professionale
18 settembre 2007 @ 15:58
Matteo, tutto dipende dalla frequenza dei commenti, dal fatto che magari ci si possa scambiare qualche mail a seguito di uno scambio di vedute via post, etc.
Se una o più di queste condizioni si verificano, sono d’accordo con te, può essere inteso come un contatto professionale ma - almeno IMVHO - cmq non ancora come un rapporto professionale ;-)
18 settembre 2007 @ 16:00
personalmente quando mi arriva una invitation guardo chi l’ha mandata e se mi interessa, piu’ che quello che ha scritto :-D
18 settembre 2007 @ 16:03
Matteo, tutto dipende dalla frequenza dei commenti, dal fatto che magari ci si possa scambiare qualche mail a seguito di uno scambio di vedute via post, etc.
Se una o più di queste condizioni si verificano, sono d’accordo con te, può essere inteso come un contatto professionale ma - almeno IMVHO - cmq non ancora come un rapporto professionale ;-)
18 settembre 2007 @ 16:09
uff Laura, come sei difficile, per fortuna che sul mio network di LinkedIn ci sei già! :)
18 settembre 2007 @ 18:04
ciao! sono d’accordo con l’uso di LinkedIn che fate e mi sono imbattuto anche io nello stesso dilemma/problema. alcune persone sono “gelose” della loro rete e non la vogliono condividere. ma è proprio questo il bello: poter estendere le proprie conoscenze attraverso la piattaforma di social networking!
sono del tutto a favore di questa cosa e ne abbiamo parlato lungamente anche nel nostro blog di studenti di comunicazione e relazioni pubbliche: http://uniferpi.wordpress.com/2007/08/06/linkedin-neurona-o-xing-limportante-e-connettersi/
I’m LinedIN > http://www.linkedin.com/in/marcobardus
18 settembre 2007 @ 18:24
approfitto per chiedervi cosa ne pensate di questo gioco: http://www.lost.eu/65c23. si basa sul principio del social networking e sulla collaborazione tra utenti. che ve ne pare?
18 settembre 2007 @ 18:52
beh, una via di mezzo. se ti conosco ‘via blog’, conosco come la pensi su di un sacco di cose, molte di piu’ a volte di persone che conosco di persona.
io ho solo un rifiuto per i cacciatori di collegamenti professionisti, i 1500+ ecc. ecc.
18 settembre 2007 @ 20:16
Scusate, chi mi spiega a cosa servono le migliaia di contatti di persone che non si conoscono? Ammesso che io abbia accettato di entrare in contatto con i cercatori di contatto, poi non raccomanderò o metterò insieme persone. Non è un po’ una fatica sprecata? Comunque ha ragione Zeno, questi non fanno nemmeno gli sforzi di personalizzare la richiesta di invito.
19 settembre 2007 @ 09:32
maurizio, credo che tutti siano d’accordo sui “cacciatori di contatti”. il punto è sul livello di relazione sufficiente per essere connessi su LinkedIn.
Noi per esempio ci siamo connessi prima di conoscerci di persona, così come mi è successo con la maggior dei blogger, molti dei quali tuttora non ho mai visto
19 settembre 2007 @ 10:57
Diciamo che sugli estremi (cacciatori di spam, persone che nn si prendono la briga di personalizzare etc) siamo tutti d’accordo. Un po’ meno sulla zona grigia che ognuno può valutare come meglio crede.
Diciamo che se continuiamo a sentirci via blog ti manderò io l’invitation :)
ciao
z
19 settembre 2007 @ 19:30
Sono d’accordo con te e inoltre non capisco coloro che decidono di non rendere visibile i propri contatti nemmeno alle pernsone del proprio network.
Rimango tuttavia un po’ scettico sull’utilizzo in chiave business dello strumento, l’utilizzo che ne faccio in questo momento è più sbilanciato verso due fronti:
1) il mantenimento dei contatti con le persone che conosco un mondo in cui non si sta fermi nella stessa azienda per troppo tempo;
2) attività - strettamente correlata con il mio lavoro - di intelligence e scouting di nuovi contatti
(adesso ti mando l’invito ;-)
12 ottobre 2007 @ 02:14
Io sono per le vie di mezzo. Se so chi è che mi ha richiesto di essere aggiunto lo aggiungo. Per le raccomandazioni invece sono estremamente selettivo.
12 ottobre 2007 @ 09:50
assolutamente Ale, le raccomandazioni sono tutta un’altra cosa. Io per esempio ne ho fatte 4 su più di 400 contatti, e mai su richiesta