Radiohead: titolo sbagliato?
Leggo da molte parti che solo il 38% degli utenti che hanno scaricato il nuovo album dei Radiohead, il che significa che il 62% ha colto l’occasione per scaricarlo “a sbafo”, probabilmente pensando che i Radiohead sono stati scemi a dare questa opportunità…
Sono invece ridicoli coloro che hanno deciso di approfittarne, a mio avviso, perchè hanno rovinato una bella idea.
Forse si sono confusi e pensavano che l’album non fosse quello nuovo ma “Hail to the thief” …
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9 novembre 2007 @ 16:32
a mio avviso l’idea dei Radiohead non è stata affatto un fallimento…del resto mi sembra perfettamente in linea con la filosofia della band. Ritengo si sia trattato di un tentativo coraggioso di svecchiare l’industria della distribuzione musicale avvicinandosi all’utente finale…fidelizzazione in stile web 2.0 e un ritorno di immagine notevole…una risposta ai metallica dell’era napster…un cambio di strategia commerciale che prende le distanze dalle major per tendere la mano ai fruitori…insomma un investimento in chiave futura che porterà sicuramente dei benefici al gruppo Tom Yorke. Riflessione personale: i Radiohead non mi sono mai piaciuti musicalmente (a parte qualche canzone) ma con quest’ultimo progetto hanno decisamente guadagnato la mia stima…un analista di campagne marketing come misurerebbe quest’effetto indiretto?
9 novembre 2007 @ 16:33
io continuo a non capire perchè la stampa stia trattando l’operazione dei Radiohead come un fallimento. Voglio dire: loro hanno incassato 10 volte di più che se avessero seguito la via “classica”, chi voleva ha pagato, chi non voleva non ha pagato. Tutti hanno una copia legale dell’album. I Radiohead hanno più informazioni sui propri fan di quante mai ne avrebbero potute chiedere alla casa discografica.
Dov’è che la cosa sarebbe andata male?
9 novembre 2007 @ 22:28
Secondo me è andata male per chi non ne capisc euna cippa… l’ignoranza è tanta in Italia, e sopratutto su questo genere di cose…
10 novembre 2007 @ 14:14
L’operazione Radiohead non è sicuramente stata un fallimento, ma ci ha anche insegnato che non potrebbe essere estesa in altri ambiti a cuor leggero. Tra l’economia di mercato e quella del dono, c’è l’economia dei free riders, non possiamo non tenerne conto.
11 novembre 2007 @ 00:20
Pare che, anche solo con quel 38%, abbiamo guadagnato già due milioni di sterline. E tutti per loro, senza quote da dare a case discografiche.
Io mi ero fermato a Ok Computer e questo non l’avrei mai comprato. Con questa idea però sono andato sul sito, ho versato il mio obolo e l’ho scaricato. Come rilancio del gruppo mi è parso grandioso. E gli effetti si vedrannoa nche quando faranno le tournè.
E se qualcuno ha scaricato a sbafo, pazienza. Questo sistema funziona così.
12 novembre 2007 @ 15:22
Ma andrebbe vista nel suo complesso. Quanto avrebbe venduto questo cd se fosse stato venduto nei negozi? E’ andata meglio o peggio? L’incasso comunque è tutto loro, non lo dividono con nessuno. Hanno incassato di più o di meno rispetto a una distribuzione tradizionale?
Altra domanda: perchè tutti criticano? E’ ovvio, perchè il passo è fatto! Hanno svelato un grande segreto, ora tutto è diverso: la musica sta in piedi senza major. La guerra di quest’ultime contro il p2p e le nuove forme di distribuzione erano per la loro stessa sopravvivenza, non la sopravvivenza delle musica!!! La musica forse senza di loro è anche più bella. Io credo che questo passaggio sia un pietra miliare. Ecco perchè tutti criticano. Sta per staccarsi una frana in questo mondo che rimette in discussione lo “status quo”. Subito dopo succederà anche nel cinema e in tutta l’industria dell’intrattenimento. Scomettiamo????
Lorenzo
13 novembre 2007 @ 05:09
Anche se non li apprezzo particolarmente per la looro musica c’è da dire che sono stati coraggiosi…