Focus eCommerce 2008
Maurizio mi segnala un’interessante ricerca di Casaleggio Associati sul mercato e-commerce italiano.
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10 marzo 2008 @ 17:28
L’ho guardata velocissimamente e non ho tempo di guardarmela meglio perchè sto andando da un cliente, ma non capisco la definizione di “crescita con il freno a mano” se l’incremento è effettivamente del +42% nel 2007. Non sapevo della presentazione sarei venuto volentieri alla camera di commercio.
11 marzo 2008 @ 11:01
Ci sono diverse motivazioni.
L’incremento è dovuto soprattutto ai nuovi entranti e alla forte crescita di settori che si stanno digitalizzando sempre di più come il turismo, il tempo libero e le assicurazioni.
I settori che spostano beni fisici invece frenano, l’alimentare in testa (dove molte aziende hanno disinvestito).
Nonostante la crescita del 42,2% a livello generale potrebbe essere ritenuta buona, va considerato che in buona parte è una crescita fisiologica e soprattutto che il gap rispetto agli altri Paesi non si sta colmando, anzi.
11 marzo 2008 @ 16:36
Grazie Maurizio, ora ho capito cosa intendi dire. Il freno a mano purtroppo ce l’ha il nostro paese che cresce ormai da 15 anni la metà della media europea.
Speriamo solo che chiunque vinca le elezioni si ricordi di togliere il freno quando si riparte.
11 marzo 2008 @ 16:38
E a proposito di freno a mano tirato: http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/mafia-3/boss-liberi/boss-liberi.html
11 marzo 2008 @ 17:35
Sono statio alla presentazione, meno interessante rispetto a quella dello scorso anno. Il succo è sempre quello. Cresciamo ma troppo poco rispetto agli altri. In più bisogna considerare che se nel turismo togliamo expedia e per l’abbigliamento yoox i numeri si riducono parecchio. E’ un problema di domanda (in Liguria il 52% dei comuni non ha la banda larga, per esempio) e di offerta. Molte ricerche dicono che alle imprese italiane l’e-commerce non interessa.
Saluti
Luigi Ferro
11 marzo 2008 @ 18:23
Luigi hai ragion, i problemi sono diversi. In questo l’ecommerce rispecchia la situazione italiana:
- infrastrutture. In italia abbiamo problemi anche a costruire box e garage che tolgono le macchine dalle strade, non parliamo poi di termovalorizzatori, TAV, etc. Nell’ecommerce manca la banda larga, ci siamo mossi tardi, la situazione di duopolio televisivo ha impedito la crescita della tv via cavo che negli altri paesi è stata ed è un vettore fondamentale delle banda larga con fibra ottica. Inoltre la penetrazione dei PC e dell’informatica individuale è storicamente arretrata rispetto a UK, Francia, germania etc.
- Cultura. In italia abbiamo solo il 12% della popolazione laureata contro il quasi 20% della media europea. Di conseguenza anche nell’ecommerce la cultura digitale fatica a diffondersi, c’è meno fiducia e più diffidenza
- Mercato. Come si è già detto da tempo l’economia italiana cresce circa la metà del resto d’europa, e un po’ tutti i settori, anche quelli che tirano come l’ecommerce, scontano comunque il benchmark europeo
- Sistemi finanziari. Anche i nostri mercati finanziari non reggono il confronto con i paesi più evoluti: scarsa propensione al rischio, Venture Capital ancora embrionale e molto prudente, finanziamenti pubblici dispersi in mille rivoli, piccole dimensioni della borsa italiana, elevatissimo peso delle banche. In più c’è ancora oggi un peso elevatissimo dell’evasione fiscale e una (conseguente) pressione fiscale elevata cui no corrsiponde un livello di servizio accettabile.