Easyjet: simpathy marketing?
Per forza di cose sono costretto a viaggiare molto spesso (circa 2 volte al mese) con Easyjet.
Di solito non ascolto i discrosi di benvenuto ne’ di commiato che il personale legge al microfono, ma ultimamente ho notato qualcosa di “strano”.
La penultima volta che ho viaggiato un “simpatico” steward ha concluso con un paio di frasi “simpatiche”, tipo:
“Potete lasciare oggetti che non volete portare con voi, come giornali riviste, carte di credito o portafogli”
“Fuori troverete dei cani antidroga, quindi se dovete liberarvi di qualcosa lasciatelo pure direttamente sull’aereo” (il volo era Milano-Amsterdam…)
Ho pensato ad un burlone a fine turno che voleva farsi 2 risate.
Pero’ domenica un altro burlone conclude il volo con:
“Da parte del comandante Remo La Barca, del vice comandante Guido La Vespa e del pilota automatico vi auguriamo un buon soggiorno ad Amsterdam”
Ora, puo’ essere che sia stato cosi’ fortunello da beccare due artisti della risata in due voli consecutivi, ma potrebbe anche essere che Easyjet abbia dato istruzioni al personale di bordo di provare a fare i simpatici e rallegrare i passeggeri.
Nel secondo caso a mio parere non e’ una cattiva idea, pero’ magari si puo’ lavorare sulla qualita’ delle battute :)
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7 maggio 2008 @ 22:33
no, lo fanno anche i tipi di Rynair, è una strategia. avvicinano il personale al cliente (es: atterrati a Bergamo lo stewart ci dice “Benvenuti a Berlino”)…anche se poi incappano miseramente in altri scivoloni amministrativi su cui sto meditando un bell’post di bad mouth…>:)
8 maggio 2008 @ 07:39
Tutte le low cost, evidentemente, hanno copiato l’impostazione di southwest airlines, da cui “discendono”, Oltre alle battute, li’ pare che la crew si mettesse a cantare; non so se lo facciano ancora.
9 maggio 2008 @ 14:03
Su ryanair, andata e ritorno per parigi, durante la vendita di “gratta e vinci”, il pilota annuncia i premi: Fiat Duna con interni ghepardati e radica, Videoregistratore VHS, e un bellissimo Ciao elaborato. :) WLY
15 giugno 2008 @ 21:43
Easyjet è una low cost molto particolare.
Come tutte le low cost, che si offrono di traghettarvi da un aeroporto all’altro ma che non possono certo essere considerate delle vere compagnie aeree, vende biglietti a prezzi stracciati, e per farlo è costretta a eliminare tutto il superfluo. E fin qui niente da dire. Se comprate per pochi euro un Rolex falso dal cinesino al mercato non vi aspettate quello che può darvi un vero Rolex, e se comprate un passaggio aereo per 10 euro da Easyjet non vi aspettate i servizi, l’assistenza e le comodità che vi offre, chessò, Singapore Airlines.
I guai cominciano quando per non perdere soldi le low cost eliminano anche il necessario. Recentemente mi sono recato a Parigi e, per una scelta fatta da amici, ho usato questa compagnia. Niente da dire sul volo di andata: aereo impeccabile, ritardo alla partenza contenuto in meno di 30 minuti, personale gentile. Al ritorno le cose sono andate in tutt’altra maniera. Parigi era da vari giorni paralizzata dallo sciopero dei trasporti pubblici (niente metro, rer, autobus, taxi: peggio che in Italia!) e arrivare ad Orly è stata una vera impresa. E poi, proprio al momento di salire a bordo, scatta uno sciopero dei controllori aerei e Easyjet annuncia la cancellazione di tutte le sue partenze: le addette alla porta d’imbarco ci consegnano frettolosamente un foglio stampato con le scuse per i disagi non imputabili alla compagnia, chiudono tutto e spariscono prima di farsi linciare dalla folla inferocita (c’erano cinque voli in partenza). Le valigie dei (quasi-)viaggiatori vengono ammucchiate sul tapis roulant e ognuno prende quel che deve (o vuole).
Che c’entra Easyjet con l’improvviso sciopero dei controllori, direte voi? C’entra, c’entra. Perché in realtà i controllori in volo non erano affatto entrati in sciopero, e gli aerei delle altre compagnie (quelle vere) partivano e atterravano regolarmente ! Una vera e propria truffa.
Possibile? Eh si, possibile. D’altra parte ragioniamo: ai prezzi cui offre i biglietti, Easyjet incassa sui 4.000/4.500 euro per volo, quando riesce a riempire tutto un aereo. Una somma chiaramente insufficiente a coprire le spese (paga dei piloti e del personale di bordo, anche se pagati uno schifo, e a terra, costi di funzionamento e manutenzione, costi aeroportuali, costi di gestione in sede, ecc.). Se poi l’aereo non si riempie, magari perché una metà dei passeggeri sposta la partenza temendo di non poter arrivare in aeroporto, allora i conti vanno decisamente in rosso. Non per nulla la compagnia ha triplicato le sue perdite nel primo trimestre 2008 rispetto allo stesso periodo 2007. E a Easyjet non restano che due scelte: annullare il volo tout court (ma in questo caso dovrebbe per legge garantire ai mancati viaggiatori alcuni servizi di assistenza che non è in grado di offrire e pagare alcune penali che non è economicamente in grado di sostenere) oppure annullare il volo dandone la colpa a qualcun altro (per esempio ai controllori di volo, tanto sciopero più sciopero meno…, e in questo caso deve solo rimborsare il biglietto, contando sul fatto che la maggior parte di quelli che sono stati truffati non se ne renderà conto o non reagirà).
Ammettiamo che decidiate di non star zitti. Ecco la seconda sorpresa: in pratica Easyjet è una low cost fantasma. A Ciampino hanno fittato un banco accettazione dove lavorano alcune impiegate “a cottimo” che svolgono bene il loro lavoro (fare il check-in e i controlli all’imbarco) ma non hanno la minima idea di come contattare i responsabili (e suppongo che negli altri aeroporti italiani sia la stessa storia). E non c’è un ufficio della compagnia. A Orly stessa storia (anche se ci sono vari banchi accettazione e più impiegati). Apparentemente non esiste (può darsi che ci sia, ma allora è veramente nascosta meglio dei boss della mafia) una filiale italiana (e nemmeno francese) cui rivolgersi in caso di problemi o reclami, la sede operativa è a Londra (cioè nel terzo mondo dal punto della protezione dei consumatori e della regolamentazione sociale), e la sede legale è anche a Londra, ma il proprietario del logo e maggior azionista si trova in Svizzera (cioè al di fuori dell’Unione europea) e dichiara “The Easy brand currently operates more than a dozen industries mainly in travel, leisure, telecoms and personal finance”, il che fa pensare che Londra sia solo un punto di entrata per il mercato europeo. Nemmeno il logo appartiene alla compagnia: lo hanno fittato!
A questo punto che fare per richiedere le compensazioni previste dalle norme europee per il danno subito (ad esempio, nel mio caso, per tornare a casa ho dovuto comprare un nuovo biglietto a prezzo pieno)? Idea, cerchiamo sul sito web di Easyjet. Si, solo che anche lì non riuscite a pescare un indirizzo. Di solito le homepage delle società hanno sempre un “Chi siamo” che vi rimanda a una pagina con tutte le informazioni e i contatti utili. Con Easyjet, niente da fare. In verità c’è un “Come contattarci”, ma vi rimanda semplicemente a una FAQ con 20 pagine di domande e risposte standard su come fare i biglietti, come pagare, ecc.. Sto esagerando: cercando tra le oltre 200 faq trovate qualcosa, ma veramente ben nascosto: una serie di numeri telefonici per chiedere a un call center informazioni su come usare Internet, o per info standard in caso di mancata emissione del biglietto, e cose così ma non un numero per i reclami (c’è un numero per chiedere il rimborso del biglietto, ad esempio in caso di overbooking, ed è a pagamento. Vi rendete conto? Non solo non vi pigliano a bordo ma per ridarvi i soldi dovete pure pagare!). Poi c’è, molto molto ben nascosto, un link che vi rimanda a informazioni generali su Easyjet (la struttura societaria, i comunicati stampa in cui vi dicono quanto sono bravi, e, meraviglia!, anche l’indirizzo di Londra, anzi due, e il numero di fax. Solo che se telefonate ma non vi passano nessuno e il numero di fax è falso. Pare siano specialisti nelle false informazioni). E infine, nascosto non ricordo nemmeno più dove, esiste un template per trasmettere a Easyjet i vostri commenti (NON i vostri reclami) sulla compagnia: solo che vi segnalano subito che non rispondono se non in casi eccezionali, e comunque non prima di un mese!
In conclusione: ti truffano con falsi scioperi per giustificare l’annullazione del volo, con false giustificazioni per sottrarsi alle proprie responsabilità, e con informazioni bidone per evitare contatti con i clienti.
Un ultimo pensierino (ma è solo un pensierino non un’accusa): chi controlla se un aereo che fa la spola tra Parigi e Ciampino e che appartiene a un’azienda con sede legale in Svizzera e con sede operativa nel Regno Unito rispetta le norme sulla sicurezza dell’aeromobile e i tempi di revisione? Certo non l’ente aeronautico italiano (l’aereo passa soltanto in Italia), e nemmeno quello francese (per lo stesso motivo), e meno ancora quello inglese (è vero che l’aeromobile è registrato laggiù, ma non ci va mai), e per quanto riguarda la Svizzera, beh lasciamo perdere. E se Easyjet se ne frega altamente di rispettare le leggi che proteggono i viaggiatori, pensate veramente che si preoccupi di quelle che impongono norme tecniche e tempi di revisione degli aeromobili? (tanto più che la revisione di un aereo è veramente una grossa spesa)
Altri dettagli sulle mie disavventure con Easyjet? Consultate il mio sito http://easyjet.truffa.net
10 febbraio 2009 @ 15:25
Bèh ho letto il commento di Carlo Pappalardo del 15 giugno 2008, ed ho provato a fare alcune cose che ha scritto, purtroppo gli devo dare ragione, è impossibile contattare easy jet, non cè un numero verde dove sono rintracciabili, e alcuni numeri che ci sono sono a pagamento…. Speriamo che la easy jet migliori cosi era meglio la vecchia alitalia………