WIRED sbarca in Italia!
Leggo sul Guardian che Wired lancera’ la versione italiana l’anno prossimo.
Il direttore sara’ Riccardo Luna, ex direttore de “Il Romanista”…
A parte questo mi chiedo se in Italia ci sia un pubblico per riviste di questo genere e soprattutto se la qualita’ della versione USA verra’ mantenuta.
Staremo a vedere nel 2009.
Verra’ inoltre rilanciata la versione UK, chiusa 11 anni fa!
PS: scopro che questa notizia non e’ cosi’ nuova, visto che Dagospia (eh no dai, non lo linko…) l’aveva data a fine febbraio.
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30 giugno 2008 @ 21:55
Sicuramente in Italia manca una rivista con una tale quantità e qualità di idee e analisi sulla tecnologia. Spero non si riduca ad una semplice traduzione della versione americana.
1 luglio 2008 @ 09:29
La notizia ha diversi mesi. Condè Nast ultimamente ha azzeccato praticamente tutti i lanci, perciò sono sicuro che avranno fatto i loro calcoli. Il pubblico, secondo me, è lo stesso di Nòva…
1 luglio 2008 @ 10:45
si’ ma Nova e’ un inserto settimanale di un quotidiano, mentre Wired sara’ un mensile, con un prezzo altino.
Non credo che se Nova esistesse per conto suo sarebbe sostenibile
1 luglio 2008 @ 11:22
I Know. Ma un prezzo altino mensile è un sacrificio che l’appassionato paga volentieri. Secondo me l’operazione ricalca quella della localizzazione di Rolling Stone: è una rivista colorata, che arreda, la bibbia di riferimento. E mi aspetto contenuti più accessibili e meno deliranti di Nova, con possibilità perciò di allargare la base oltre lo zoccolo duro.
1 luglio 2008 @ 11:49
Be’ Nova si basa su presupposti diversi. ricordate la battuta di Luca de Biase “il giovedì compri nova e ti danno in regalo il sole 24ore”?
ciao
z
1 luglio 2008 @ 12:52
Per me il pubblico è anche quello di Nova ma non solo. Sono stato abbonato per tanti anni alla rivista Wired. Ho disdetto l’abbonamento quando è stata acquistata da Condè Nast ed è diventata più modaiola smettendo per me di essere uno strumento informativo utile. Le persone che seguivo prima su Wired hanno oggi tutte un blog.
Credo che alcuni acquirenti di Nòva non acquisterebbero una versione italiana di Wired,ma anche che la rivista acquisirà lettori diversi dal bacino di Nòva.
1 luglio 2008 @ 21:39
Sarebbe bello vedere Portfolio di Conde Nast in Italia, altro che Wired, se vogliamo parlare di riviste cool e intelligenti.
Wired USA, per abbonamento (negli USA) te lo regalano quasi. :)
Lo facessero anche in Italia… tutto sta al mercato pubblicitario di riferimento, più che ai ricavi da edicola. C’è questa pubblicità? Vedremo
6 luglio 2008 @ 18:48
auguri (io la vedo non facile)
29 luglio 2008 @ 14:14
Non credo che il pubblico di Wired sia esattamente lo stesso di Nòva. Credo sia più giovane, più geek, relativamente meno interessato all’onniscienza del Web 2.0, meno interessato alle indagini di mercato pure, più curioso e più orientato verso articoli e storie attinenti alla tecnologia trattati in modo informale.
In Italia credo sia The Games Machine la rivista che maggiormente si avvicina allo stile di Wired, pur restando circoscritta ad una nicchia di mercato (quella dei videogames, una nicchia tuttavia esagerata nelle dimensioni e nei numeri).