Xooglers: the Google diaspora
Recentemente, in una pizzeria take away di Amsterdam, ho letto un articolo molto interessante (disponibile anche online) su Esquire, intitolato “The Google Diaspora”.
Nell’articolo si parla degli Xooglers, ovvero degli ex-googlers che stanno lasciando l’azienda per fondare altre aziende, entrare a far parte di startup (Facebook e Friendfeed) o fare i venture capitalist, come i 3 fondatori di Merus Capital.
In pratica quello che si suggerisce e’ che Google e’ una scuola unica e un passaggio fondamentale per la carriera, ma che a questo punto e’ diventato un posto dove non sempre e’ possibile sviluppare idee e nuovi progetti come invece era possibile qualche anno fa.
Il che sembra del tutto normale considerata la dimensione che l’azienda e il suo business hanno raggiunto.
Trattanere i talenti e’ diventato davvero un problema per la grande G?
A giudicare pero’ da alcune delle aziende create dagli xooglers forse qualcuno avrebbe fatto bene a restare a Moutain View qualche annetto in piu…
-Jane and robot
-Ooyala
-Imo.im
-The Mechanical Zoo
-The StoreBook
Disclaimer: immagine da Blogoscoped
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12 ottobre 2008 @ 23:07
No, per Google non è un problema trattenere i dipendenti, semmai è vero il contrario.
Guarda un po’ il sistema finanziario (è vero che oggi scricchiola, ma è comunque la base di ogni attività economica). Il segretario al tesoro USA per quale banca d’affari USA ha lavorato? Goldman Sachs. Il governatore della banca d’Italia? Goldman Sachs. Come altre decine di persone che ricoprono cariche di altissimo livello in giro per il mondo.
Avendo propri uomini (ben conosciuti e ben preparati) in giro si possono concludere molti più affari che con i diretti concorrenti. Ovviamente non dico che le due persone citate non siano neutrali, ma di certo chi li ha formati ha una relazione più amichevole rispetto ad altri.
12 ottobre 2008 @ 23:09
No, per Google non è un problema trattenere i dipendenti, semmai è vero il contrario.
Guarda un po’ il sistema finanziario (è vero che oggi scricchiola, ma è comunque la base di ogni attività economica). Il segretario al tesoro USA per quale banca d’affari USA ha lavorato? Goldman Sachs. Il governatore della banca d’Italia? Goldman Sachs. Come altre decine di persone che ricoprono cariche di altissimo livello in giro per il mondo.
Avendo propri uomini (ben conosciuti e ben preparati) in giro si possono concludere molti più affari che con i diretti concorrenti. Ovviamente non dico che le due persone citate non siano neutrali, ma di certo chi li ha formati ha una relazione più amichevole rispetto ad altri.
13 ottobre 2008 @ 10:48
Quindi secondo te a loro fa addirittura comodo “perdere” le persone?
13 ottobre 2008 @ 20:19
Non è che faccia comodo perderli. Ma a volte questo consente di ampliare la sfera di influenza.
Magari poi le stesse nuove aziende possono essere acquistate da Google per ampliare la propria sfera di controllo.
Non sempre si può usare il personale interno per creare, a volte deve pure lavorare e la “dipendenza” tende a limitare la creatività.
17 ottobre 2008 @ 11:46
Ciao Matteo, concordo con Stefano.
Vero anche che quando una persona che ricopre un ruolo importante in una azienda se ne va crea un danno ma successivamente può portare dei vantaggi (chiaramente se non se ne va su un’isola ai caraibi a prendere il sole…)
Ciao
Riccardo