Crisi dei giornali Vs crisi dell’informazione
E’ da tanto che si parla della “crisi della carta stampata” ed e’ da un po’ che volevo scrivere questo post, ma paradossalmente lo stimolo finale mi e’ arrivato proprio leggendo un giornale cartaceo, Internazionale.
Ne aveva parlato anche Beppe Grillo sul suo blog (io non lo leggo, ho visto il link su quello di Mantellini, ndb), con la sua solita demagogia simil-berlusconiana, che mi ha portato a smettere di leggerlo, soprattutto dopo la clamorosa bufala della censura di Google contro il suo blog.
Su Internazionale (n. 785) ci sono diversi articoli sul tema, tratti da Time, The Athlantic, The Nation e anche un post di Seth Godin, pubblicato anche sul suo blog.
Nella sua rubrica inoltre il direttore Giovanni De Mauro pone la questione in un modo che condivido:
“I giornalisti non hanno mai avuto tanti lettori come oggi. Grazie a internet i loro articoli raggiungono un numero enorme di persone, soprattutto giovani. Il New York Times vende meno di 1 milione di copie su carta, ma online ha piu’ di 20 milioni di visitatori unici al mese.
I giornali sono in crisi, non l’informazione. Oggi si leggono e si scrivono piu’ notizie di quanto sia mai successo nella storia dell’umanita’. Siamo in grado di informarci piu’ rapidamente e piu’ approfonditamente di 30, 20 o anche solo 10 anni fa. Cercare, raccogliere e distribuire notizie non e’ mai stato cosi’ facile e a buon mercato. Insomma, si e’ esauriro un modello industriale ed economico, non il mestiere di giornalista ne’ il bisogno di essere informati.
Naturalmente biognera’ trovare alternative a quel modello. Ma non e’ la fine del mondo.
C’era un tempo in cui per comunicare con gli altri facevamo dei disegni nelle grotte. Qualcuno ne sente la mancanza?”
Devo dire che concordo quasi su tutto.
Personalmente poi penso che il problema sia solo dei quotidiani e non dei giornali di approfondimento. Una notizia di ieri letta oggi sul giornale e’ gia’ vecchia, e inoltre so solo l’opinione dell’autore in merito, mentre online prima di tutto ho la notizia immediatamante, e poi ho molteplici fonti e i commenti dei lettori, dei blogger e spesso dei miei amici, tramite Facebook e altri social network.
D’altro canto non rinuncerei mai a Internazionale cartaceo (e infatti sono abbonato anche adesso che vivo ad Amsterdam e mi costa molto di piu’), perche’ non so voi ma io non riesco a leggere online un articolo di 5 pagine sulla crisi economica in Islanda.
Un altro problema sta nella pubblicita’: per quale motivo 1 milione di lettori dell’edizione cartacea dovrebbe contare di piu’ di 20 milioni di lettori online? Perche’ il problema e’ tutto li’, non nel prezzo di copertina, che copre una trascurabile parte dei costi.
Alcune iniziative (come Radiohead e Tophost) insegnano, poi, che se gli utenti apprezzano un contenuto o un servizio sono disposti a pagare, o meglio a micro-pagare.
Un sistema vincente ancora non c’e', ma credo che moltissima gente sarebbe disposta a pagare 10 o 15 centesimi come ricompensa per un buon articolo di approfondimento o per un’inchiesta ben fatta.
Personalmente non leggo quasi mai l’edizione cartacea dei quotidiani, ma uso internet per quel tipo di informaizioni e non mi interessa comunque il 75% di quello che ci viene pubblicato, dall’oroscopo, al gossip, al meteo, allo sport, visto che online si trovano informazioni migliori, piu’ fresche e piu’ complete.
Pero’ leggo Internazionale, appunto, a volte Wired (quello americano, non quello italiano) e altre riviste di settore: quelli sono contenuti molto piu’ difficili di “gustare” online.
Come dice De Mauro l’informazione non e’ mai stata cosi’ importante, e non abbiamo mai avuto a che fare con cosi’ tanta informazione come oggi. Ma il modello con cui i quotidiani forniscono l’informazione sta fallendo ed e’ necessario trovarne un altro, o meglio degli altri.
E la soluzione non sta certo nei blog. Un giornalismo professionale e’ necessario, ma le redazioni dovranno essere ristrutturate.
E’ successo tante altre volte in altri settori, e spero che l’industria dell’informazione sia un po’ piu’ lungimirante di quella musicale… Secondo me e’ ancora in tempo!
Nessun post simile.
22 marzo 2009 @ 23:47
Beh, mi sembra l’edizione rivista e aggiornata del tanto celebrato “content is king”: come dire che il contenuto prevale sulla piattaforma. O meglio, il contenuto sceglie il canale che meglio lo esprime e lo veicola, non vicevera.
Da questo punto di vista concordo ed è per questo che sono ottimista riguardo al futuro dei libri e - come da te accennato - del giornalismo di approfondimento su carta. Temo però che, visti i numeri (bassi), sopravviveranno per lo più testate destinate a diventare molto di nicchia e che quindi dovranno garantire contenuti super-premium per poter sperare di sopravvivere economicamente.
23 marzo 2009 @ 01:40
[...] Approfondimento fonte: Crisi dei giornali Vs crisi dell’informazione [...]
27 maggio 2009 @ 11:29
[...] Crisi dei giornali Vs crisi dell’informazione [...]
24 settembre 2009 @ 23:50
salve sig matteo,
sarebbe così gentile da fornirmi del materiale sulla crisi dei giornali?
ho deciso di scegliere questo argomento come tesi di laurea,
pero’ cercando di parlare della crisi dei quotidiani in america.
attendo sue notizie
a presto
grazie
stefano
28 settembre 2009 @ 14:38
s.o.s. salviamo il mondo!!!!!!!!!!!!!!
sstatesentendo cosa si sta dicendo per la tel.dopo la puntata di annozero.vogliamo far diventare il pesidente un personaggio storico!!!!!!!!!
essendo che vi o scritto messaggi infiniti e non so che tipo di persone sono venute a visitare la paggina,ora vi invio un messaggio che e stato gia pubblicato a internet
(questa email che ora vi o spedita invece io personalmente russo francesco sto ingrado di risolvervi il probblema crisi che oggi vi sta soffocando. sapete che ogni lavoro dopo alcuni anni, se e fatto bene alla fine a i suoi risultati, e proprio grazie al mio lavoro sono stato ingrado di sviluppare le tecniche necessario per risolvere il problema crisi. come voi sapete la crisi non e stata ancora risolta e ci dobbiamo aspettare di tutto,infatti anni precedenti o scritto a politici nei forum dove si parla di crisi ad anno zero e in piu o inviato il fac simile del progetto a palazzo ghigi a roma ma senza nesun risultato.(forse non l”anno capito) perche quello che o scritto anni precedenti su internet si e avverato tutto .quindi vuoldire che il mio progetto funziona ,perche durante questo periodo io lo messo in prova e quali sono i risultati !!!!!!!!! il contrario di quello che sta succedendo. da diversi mesi o pubblicato il fc simile del progetto,(ovviamente con le parti mancanti)sul mio sito vedete eleggendo cercate di capirlo e vedrete che mettendolo in opera vi troverete il probblema risolto. allora seguimi link http://fransua.beepworld.it infondo alla paggina troverai il link che vi portera al progetto, pero osservate una cosa che infondo alla pag.link sopra elencato gia mesi precedenti avevo scritto parte del progetto come si chiama il progetto, e tutto quello che puo fare sta scritto tutto sul progetto fac-simile ricordatevi una cosa che fino a oggi lo stato quandi soldi a bruciato!!!!!!!! il mio progetto vi dico di piu i soldi allo stato c”e li fa guadagnare, e al presidente ,il nome SILVIO BERLUSCONIlo rendera storico(perche la crisi non e facile da risolvere e un probblema mondiale)non facciamo finire di agravare le cose ,se potete fare qualcosa tutte le mie informazioni pers. si trovano nel sito. “in pratica che scopo o di scrivervi questo ,ma si tratta di salvare il mondo. perche come gia vi o detto il bello deve ancra arrivare.” vi saluto e buona giornata francesco a dimenticavo la foto dell”allegato che vi o spedita e il3millennio(futuro)un mondo da creare,e che ristabbilira tutte le cose. avetevisto ad annozero di cosa si e parlato e di chi si e parlato,cosa vi dicevo io riguardo la crisi ,quali erono i risultati e attualmente oggi quali sono!!!!!!!!!!!!girate sui forum dove si parla di politica.