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Alcune osservazioni sui sistemi di "Paid Inclusion" e sui motori di ricerca.
I sistemi di inclusione a pagamento all'interno dei motori di ricerca, del tipo "Keyword Advertising" (pubblicità contestuale alle keyword, quindi non si tratta di una vera e propria inclusione nel DB dei siti "cercabili") o "CPC", fino a che livello di numero di investitori non cominciano a soffrire di eccessivo affollamento, e quindi di una perdita complessiva di efficacia degli investimenti? Qualche settimana fa Clickz.com ha pubblicato un articolo dove viene trattato questo problema, riferito alla pubblicità on-line; riassumendo l'articolo viene detto che gli investimenti in on-line advertising, in USA, sono aumentati grazie ad un incremento delle performance che ha indotto gli investitori a credere un po' di più nel mezzo, ma la crescita del numero di investitori potrebbe causare un calo delle performance, e quindi il venir meno del presunto motivo principale dell'aumento di investitori. C'è qualcosa di sbagliato in questo tipo di ragionamento circolare? Un'altra questione che mi sembra interessante è l'importanza del posizionamento nelle prime posizioni all'interno dei motori di ricerca. E' noto che i SEO utilizzano il posizionamento in testa ai motori come indice centrale della loro abilità, nonché come obiettivo da centrare assolutamente per garantirsi la visibilità e la felicità del cliente. Ma, da conoscitore teorico della registrazione all'interno dei motori di ricerca (non è mai stata al centro del mio lavoro), mi chiedo se anche il posizionamento ha una sua importanza relativa, in particolare rispetto al numero di visitatori provenienti dal motore di ricerca X. Se da X mi arriva sempre lo stesso numero di visitatori, perché io, azienda con un sito web sul quale sviluppo business, mi devo preoccupare se (a causa di uno spider ballerino) ho perso dieci posizioni in un mese?
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