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Linee aeree: a scuola di trasparenza
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: Internet per le aziende | Data: Sabato, 15 Gennaio 2005 

Alzi la mano, chi fra voi, non ha almeno una volta confrontato i prezzi dei biglietti delle linee aeree. Alcune competono sui prezzi e altre sul comfort e sulla qualità del servizio.
Che senso hanno queste promozioni di Alitalia quando, quello che conta per il consumatore, non è sapere quanta parte del prezzo richiesto va alle compagnie aeree e quanta parte sono tasse, piuttosto quanto è l’esborso totale a fronte di un determinato livello di servizio?

I consumatori non sono stupidi, soprattutto quelli che cercano informazioni sulla rete e sanno giudicare benissimo. E’ evidente che con le campagnie aeree low cost non possiamo scegliere gli orari che vogliamo, gli aeroporti sono solitamente lontani e quindi dobbiamo includere anche altri costi in aggiunta al prezzo del biglietto. Esiste un mercato per il low cost, ed esiste un mercato per il trasporto aereo molto confortevole

Per favore non prendeteci in giro dicendoci che un biglietto
Milano-Roma parte da 49 euro (solo andata) quando alla fine dobbiamo pagare di più. Alitalia dovrebbe chiarisi e chiarirci se vuole competere sul prezzo oppure sul servizio qualunque cosa decida di fare un po' di trasparenza non guasta

Commenti

Concordo con l'analisi di Paolo Cereda anche se credo che ad esempio Ryan Air sia un po' più trasparente, ma il punto che volevo sottolineare è un altro. Se Alitalia sa di non potere competere sul prezzo perchè insiste sul quel terreno attraverso una comunicazione non completa? Alla fine come scrivevo è il singolo utente che mette in confronto le varie tariffe considerando quanto effettivamente deve spendere. Anche utilizzando servizi come Expedia che spesso utilizzo anche io, il confronto si fa sempre sui costi complessivi. Quando Alitalia ritornerà sul terreno del valore, probabilmente i suoi clienti saranno più fidelizzati rispetto ad oggi? Io lo sono? certamente no, visto che quasi tutte le compagnie aeree, mi trattano malissimo, scelgo di volta in volta secondo convenienza, avendo in tasca più tessere frequent flyer.

Inviato da: Maurizio Goetz @ 18.01.05 13:20

Sono una frequent flier e se non fosse che molti low cost effettivamente partono da aeroporti relativamente scomodi (scomodi in Italia dove i trasporti sono pessimi e lenti - ma gia' piu' convenienti in citta' come Londra dove anche a Stansted c'e' un autobus per Londra ogni 20 minuti 24 ore al giorno) li prenderei molto piu' spesso perche' a livello di comfort vi garantisco che non sempre i sedili sui velivoli alitalia sono tanto piu larghi di quelli che trovate sui voli Ryanair. E non ditemi che e' il panino liofilizzato e il cremino al caffe' che fanno la differenza...
Per la tresparenza delle tariffe io solitamente uso una delle agenzie di viaggio online, come Expedia.it, dove ho la scelta tra tutte le maggiori compagnie aeree e dove i prezzi, spesso gli stessi che trovo sui siti delle compagnie, includono gia' le tasse. Saluti.

Inviato da: Elena @ 18.01.05 01:00

Concordo sull'analisi di base, pero' direi che il discorso vale anche per i vettori low cost. In sostanza non capisco l'esempio legato ad Alitalia.Spese "extra" a parte (mi riferisco ai costi aggiuntivi per raggiungere le citta'dagli aeroporti utilizzati dai vettori low cost), anche i vettori low cost stessi presentano le tariffe assolutamente nello stesso modo dei vettori tradizionali. Provate un qualsiasi sito web delle low cost e vedrete che il modo di esporre la tariffa e' il medesimo. Costo del biglietto + tasse che vengono pero' mostrate all'utente in seguito e non in bell'evidenza nelle home page dove invece esaltano i prezzi bassissimi (senza costi occulti). Quindi, d'accordo sul discorso di base, non entro in ambito target passeggeri dei vettori low cost e tradizionali, ma ritengo opportuno sottolineare che entrambi i vettori utilizzano lo stesso metodo di marketing per attrarre i cosumatori.
E ancora non voglio entrare nel discorso del perche' i vettori tradizionali non possono competere sui costi con i vettori low cost, pero' di una cosa sono certo, mi sembra che, da utilizzatore di vettori tradizionali, questi di sicuro non puntino sulla qualita'(vedi comfort). Sulle tratte dei low cost, quindi voli nazionali o europei penso che il comfort sia ormai lontano dagli standard di anni fa.

Inviato da: paolo cereda @ 17.01.05 13:53

Quello che racconti è un fatto tipico del mercato dei servizi, il quale - rispetto ai prodotti fisici - presenta più spesso costi "occulti". L'esempio eclatante è quello dei gestori di telefonia mobile e fissa che, quando parlano di tariffe, non menzionano mai l'esistenza di canoni e costi di ricarica che, spalmati sul costo delle telefonate, vanno ad incrementare il prezzo reale dei servizi. Pare che nessuna di queste aziende (Alitalia, TIM, Telecom, e co.) si renda conto del boomerang d'immagine che inevitabilmente un giorno tornerà loro indietro.

Inviato da: Sebastiano Pagani @ 15.01.05 15:45

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