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Intervista a Paolo Vanossi di Tradedoubler
A seguito del bel thread che abbiamo registrato qualche giorno fa in merito a Pay per action, cookie, revenue sharing, web awareness etc, ho pensato che sarebbe stato bello sentire il country manager della società che in Italia fonda quasi tutto il proprio business sulla logica del pay per action o pay per performance che dir si voglia. Ho quindi intervistato Paolo Vanossi per IMLI.
FR: Quando nasce TD in Italia? FR: Sono stati appena pubblicati i dati relativi all'esercizio 2004. Puoi darci lo scorporo della situazione italiana? FR: Quali sono i tre mercati europei che vanno meglio dell'Italia? FR: Perché TD non aggredisce un mercato ricco come quello statunitense? FR: Che cosa puoi dire che TD abbia portato in Italia che prima non c'era? FR: Pensi che oltre a Zanox ci saranno altre società, come Commission Junction, che punteranno al mercato italiano?Tu hai sentito qualcosa a riguardo? FR: Quanti sono i vostri affiliati/editori? FR: Conoscendo per esperienza i programmi di affiliazione, so che spesso il 90% del fatturato è generato dal 10% degli affiliati; questo vale anche per TD? FR: Quanti i merchant attivi e quanti quelli che avete servito dalla fondazione? FR: Quando vi rivolgete al cliente, qual è la primissima preoccupazione che riscontrate? FR: La soluzione del ppa è solitamente proposta da voi oppure è il cliente a richiederla? FR: Che cosa pensi dello stato di salute dell'e-commerce in Italia? FR: Il volume di tradedoubler è triplicato, ma non quello dell'e-commerce italiano. In Italia c'è una penetrazione delle carte di credito di 1/6 rispetto agli U.s.a. e inferiore a tutti gli altri paesi europei. Secondo te perché la carta di credito(motore dell'e-commerce) è così poco diffusa e soprattutto poco utilizzata in Italia? Sono domande che attengono più a un ricercatore di mercato, ma vorrei il tuo parere su questo punto. FR: L'info-commerce è un fenomeno conosciuto dalle grandi società off-line? FR: Questo vuol dire che il ppa lascerà sempre più spazio al ppc? FR: So che avete la tecnologia per contare anche le impression? Pensi che arriverà il giorno in cui TD venderà pubblicità a impression? FR: Pensi che la pubblicità in internet possa produrre brand awareness? FR: Ci sono molte ricerche che infatti dimostrano l'esistenza della web awareness, anche per formati apparentemente 'neutri' come i motori di ricerca. Dal momento che tu stessi dichiari che questa componente - per quanto non prioritaria - esiste, perché non computarla al momento della compravendita di spazi pubblicitari? FR: In U.s.a è nato da poco un motore di ricerca (Snap.com) che vende pubblicità in modalità ppa . Pensi che altri motori di ricerca seguiranno questa policy? Ti immagini Google che vende pubblicità in ppa? FR: Che cosa pensi in merito alla ricerca della Jupiter research che ha dimostrato che i cookie vengono cancellati (soprattutto automaticamente) molto più del previsto, mostrandone le inefficienze per eseguire il tracking delle vendite e dei lead? FR: Qual è la percentuale delle transazioni effettuate che poi vengono stornate dai merchant. Tipicamente: viene venduta una macchina fotografica che poi viene rimandata al mittente. Quanto incidono resi e charge back sul volume delle vendite? FR: La tua percentuale è decisamente lontana da quella della Jupiter. Avrai sicuramente letto del dibattito che è attivo in U.s.a e anche in Italia relativamente a questo tema. Si parla anche di "cookie crisis" e non solo per il tracking delle vendite. Non pensi che questo possa rappresentare un grave problema per TD? FR: Perchè non decolla lo strumento del coupon elettronico? FR: Condivido pienamente il giudizio di immaturità sulla situazione italiana, ma tu non sei affatto uno spettatore passivo. Come country manager della società leader in Italia nelle soluzione ppa, non pensi che sia un tuo target quello di rendere il mercato più maturo introducendo sistemi di tracking più sicuri? Perché non lo introducete voi per primi il coupon elettronico? FR: Quali sono le differenze che individui maggiormente fra i clienti italiani e quelli degli altri paesi europei in cui TD è presente? FR: Tu mi parli di clienti abituati male da altri operatori, ma quanti clienti annoverate fra i primi 100 gruppi italiani? Non pensi che ci troviamo di fronte a un 'marketing divide' molto forte che impedisce a società nate decine di anni prima della nascita di Internet di avvicinarsi a questo medium? FR: Qual è secondo te il motivo per cui l'e-commerce in Italia non è mai decollato? FR: Di fatto siamo il fanalino di coda, anche come utilizzo di Internet. In Italia si naviga mediamente 8 ore al mese. Siamo gli ultimi fra tutti i paesi sviluppati. Mi hai parlato prima di un mercato pubblicitario immaturo. La pubblicità è lo specchio dell'economia. La pubblicità in Internet è di poco superiore a quella nei cinema. Non pensi che ci sia troppo ottimismo di facciata? FR: Quali sono gli ostacoli più grandi che impediscono a molte società di avvicinarsi al mondo della pubblicità online? FR: Ci sono tante società che non vogliono promuovere un prodotto ma solo pubblicizzare il proprio marchio. Non pensi che l’interazione a tutti i costi possa essere un grande limite che non fa decollare la pubblicità? Inoltre anche con la carta stampata e la tv si possono tracciare le vendite. Prima hai parlato di un mercato immaturo relativamente al coupon elettronico. Come sicuramente sai, la Fininvest cominciò a vendere in pay per performance (anche se al tempo non si chiamava così). Ora non si sognerebbero di farlo. Non ti sembra che sia il pay per action stesso un segnale di immaturità del mercato? FR: Quali sono invece le esigenze delle agenzie e dei centri media con cui lavorate? FR: Che tu sappia, ci sono società che analizzano gli effetti delle proprie campagne in internet con indagini di mercato oltre che con l’utilizzo dei sistemi di tracking da voi offerti? FR: Perché un webmaster dovrebbe scegliere TradeDoubler, quando può guadagnare con AdSense? FR: Perché però secondo te ci sono società che pagano 40 centesimi in CPC su Overture e con TD pagano un CPC fattuale di 1 o 2 centesimi. Come spieghi questo delta? FR: Il traffico dei motori di ricerca converte decine di volte di più di quello di un sito che ospita le vostre creatività e i vostri link? FR: Come vedi il futuro dell'e-commerce in Italia? FR: Pensi che ci possano essere delle politiche ad hoc per che possano essere adottate per incentivare la diffusione/utilizzo di Internet in Italia? Oppure bisogna 'lasciare fare all'economia'senza intervenire? Commenti
Come, 5 anni? Charlotta l'ho conosciuta a gennaio 2001 che stava quasi per lanciare... Inviato da: Massimo Moruzzi @ 25.04.05 10:05bella intervista, veloce e frizzante. mi sarebbe piaciuto (ma detto mai che qualche azienda non lo stia gia' realizzando) un approfondimento relativo a quanti siano gli utenti italiani che ad oggi usano sistemi di pulizia dei propri pc dai cookie. (sto attendendo in merito risposte da parte di Microsoft su quanti siano stati i download della versione beta del proprio antispyware da utenti italiani). Un panel personale su utenti effettivamente molto "evoluti" e abituali fruitori di tecnologie p2p, e chat, composto da circa un centinaio di utenti, mi da valori di utilizzo di software quali lavasoft adaware, spybot search and destroy etc.. pari a circa l'80% che lo utilizzano almeno una volta alla settimana, un buon 10% allo spegnimento o riavvio del pc. Bella l'osservazione di Federico relativa a "Tu mi parli di clienti abituati male da altri operatori, ma quanti clienti annoverate fra i primi 100 gruppi italiani?". e ottima e saggia la risposta... di Paolo che pero' arriva molto piu' sotto ma secondo me meglio si ricollega alla domanda.... se non ci sono.. e per "I cattivi consiglieri. Tutti quegli operatori che ancora sostengono che Internet è come la televisione o la carta stampata. Sono la maggioranza purtroppo e sentendo loro passa veramente la voglia di investire in pubblicità online. Evito di fare i nomi, ma credo che siamo capiti..." In ogni caso complimenti. La chiusura che verte sui contenuti e' realmente la parte piu' vera e piu' vicina a coloro ai quali tradedoubler si offre e di cui tradedoubler ha bisogno, ma non solo tradedoubler, bensì il panorama internet italiano: Contenuti... realta' web che abbiano contenuto. L'affiliation marketing lavora al meglio dove c'è il contenuto.. la conversione del advertising avviene dove c'è ed esiste il contenuto, succoso, e questo in italia un po' manca. sono tante le domande che mi piacerebbe porre a Paolo, a riuscirlo a sentire, ma la gran parte le ho gia' viste risposte qui! ;) Inviato da: thomas grones @ 19.04.05 18:08 |