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Google - La scatola nera
Sul blog di Mauro Lupi è nato un interessante dibattito che ha come oggetto Google e il trattamento dei dati personali, vale a dire come Google tratta la nostra privacy, complice anche la puntata della rubrica Scenari di Rai3 (dal titolo “Il lato oscuro di Google” ) che ha intervistato Massimo Marchiori, professore all'Università di Venezia nonché al MIT di Boston. Di seguito i punti principali dell’intervista, ben riassunti da Mauro: 1) Google è una scatola nera ... che nel catalogare i siti funziona a raccomandazione 2) Google penalizza i competitor di chi paga per posizionarsi 3) Le tracce della nostra navigazione vengono vendute 4) Esistono dei dossier sulle navigazioni online di ognuno di noi che vengono vendute e che sono tra le fonti principali monetarie dei motori di ricerca. Personalmente sono mesi che contesto la situazione di monopolio creata da Google, unitamente al suo modus operandi quando si tratta una materia delicata come la privacy, che per molti è, evidentemente, solo una parola che serve ad occupare uno spazio fisico dentro ad un vocabolario. Purtroppo ci sono parecchie persone che fanno finta che non sia vero, e che il tutto sia solo una bolla di sapone. Per chi avesse dei dubbi, consiglio 2 cose: 2) Farsi un giro in quella meravigliosa pagina dedicata alla privacy versione Google. E sì che spunti su cui riflettere (per chi li vuole vedere) ce ne trovate davvero tanti... Commenti
Jacopo, non e' che io diffidi dei teorici, anche quando si presentano in questo modo. Ciò di cui si incolpa Google (in sintesi, taroccare il listing) ha già ucciso Altavista, e ucciderebbe Google as well. Escludo che siano così sciocchi da fare il medesimo errore 7 anni dopo, una vita rispetto alla velocità con cui è crescuito il mezzo (ad ogni modo la pagina personale di Marchiori è aggiornata al 2001, ma la linka ancora). Non vedo poi la logica che decreta l'equazione intervistato=sapiente. Google vende cosa cerca Jacopo Gonzales su Google o cosa cercano gli italiani? Paolo, premesso che quelle che tu chiami domande [banali? per carità rispetto l'opinione di tutti] non lo erano, ma semplicemente un riassunto di Mauro Lupi sui punti chiave dell'intervista a Massimo Marchiori (probabilmente intervistato in quanto ne sa più di noi tutti), non c'è bisogno di scomodare gli immaginari coccodrilli newyorkesi nè tantomeno i libri di fantascienza (che nemmeno leggo, però ti vedo ferrato sull'argomento). magari è tutta colpa di questa gif :-) Jacopo, mi pare peraltro che non ci sia alcun elemento neppure a favore delle 4 tesi. Fra l'altro la quarta parla in generale di "motori di ricerca" e dunque non di Google in particolare. Sai indicarmi un motore di ricerca che non utilizzi neppure un cookie, che cancelli i log file quotidianamente o non realizzi neppure una statistica delle ricerche effettuate? Inviato da: Stefano "Free.9" Scardovi @ 14.02.06 16:15e meno boutade2.0 ;-) Inviato da: Massimo Moruzzi @ 14.02.06 15:59jacopo, a dire il vero i 4 punti andrebbero provati da chi li propone, non confutati dagli altri, almeno fino a che non sono un dato di fatto. In ogni caso pregherei tutti quanti di mantenere un atteggiamento più pacato e più... 2.0 ;-)) Inviato da: Matteo.Balzani @ 14.02.06 15:51Scusa Jacopo, mi sembravano domande banali. Non avrai letto troppi romazi di fantascienza? Vedo tanto bla bla bla in questi commenti, ma soprattuto la mancanza di capacità, strumenti o abilità di chi (a forza di prosternarvi, a qualcuno verrà il mal di schiena)ancora non è stato in grado di confutare quanto quei 4 punti nel mio post esprimono. Ripeto solo chiacchere... Inviato da: Jacopo Gonzales @ 14.02.06 15:27sono d'accordo Federico, peccato che dei risultati di Google non palra nessuno, perchè i 9/10 di quelli che ne scrivono non hanno nemmeno gli strumenti per giudicarlo. In primis, non metterei le compagnie telefoniche (e ciò con cui si può fare) come 'esempi' di trasparenza e onestà. Anche il fatto che si possa sapere dove mi trovo in qualsiasi momento con un'approssimazione bassissima mi sembra singolare e il fatto poi che il genio di Bush abbia detto di essere riuscito a sventare un attentato a los angeles intercettando praticamente tutto il mondo mi conferma questa cosa. In Italia la situazione non è certo migliore. Tutti a ciarlare su Google.... intanto, negli USA vi sono società che stringono accordi con gli ISP e attraverso i log monitorano, per esempio, il traffico all'interno dei form di registrazione. Indi, rivendono a terzi i dati sui conversion rate e sulle vendite. le compagnie telefoniche tengono traccia, ovviamente, di tutti i numeri che chiamiamo. è violazione della privacy? non lo so, sta di fatto che non ho mai sentito nessuno che si lamentasse di questo. quando aprirò l'home page di google e vedrò scritto "guarda che ieri sera in bagno hai usato lo spazzolino della tua ragazza" inizierò a preoccuparmi :) Inviato da: Matteo.Balzani @ 14.02.06 14:07Siamo talmente dipendenti (psicologicamente, perché se domani non ci fosse più il lutto durerebbe solo alcunigionri) da Google che non ci rendiamo nemmeno conto di fatti, procedure e attività che - anche se non necessariamente possono portarci dei problemi nella nostra vita - sicuramente non sono rispettosi della nostra privacy (non tutti ce l'hanno ovviamente ma questo è un altro discorso). Don't be evil; ma se l'evil lo decidono loro, beh allora il claim è tautologico. insomma Jacopo, forse quello per il quale il silenzio sarebbe stato d'oro sei tu :) (anche se certo se fossi andato a vedere il tuo blog avrei capito che magari dici stupidate sul conto di google, ma almeno fai direct mktg come va fatto, ovvero sui motori di ricerca e non con "i profili" e "le demografiche" etc come fanno tanti "direct marketers" tradizionali e non ti avrei stupidamente accusato di essere uno di loro) Inviato da: Massimo Moruzzi @ 14.02.06 12:02Paolo e Stefano volevo commentare anch'io ma mi avete tolto le parole di bocca :) Inviato da: Matteo.Balzani @ 14.02.06 09:52Onestamente ritengo che la mia privacy non sia in pericolo a causa di Google. E dire che gli do le mie ricerche, il logging dei miei siti, la raccolta della pubblicita', una parte delle mie mail ed anche il mio blog. Di certo non gli do ne' gli daro' i dati del mio PC. Insomma, che google veda parte della mia vita sociale pubblica online non mi disturba finche' continua ad offrirmi in cambio servizi validi. Qualunque altro motore fa altrettanto, ma non mi pare renda altrettanto. Quando iniziera' a chiedermi piu' di quanto sono disposto a dargli allora tagliero' i ponti con Google. Inviato da: Stefano "Free.9" Scardovi @ 14.02.06 08:52L'ora del giorno, il tipo di browser, la lingua utilizzata dal browser e l'indirizzo IP, non sono dati personali, neanche secondo Rodotà (il che è tuttodire). L'indirizzo email e il nome lo sono, e Google non li tratta. Scusa ma che c'entra?!? Il senso del tuo commento è davvero oscuro...forse perchè non c'e' neppure. Poi di solito prima di commentare uno legge, si informa...tu addirittura nemmeno hai letto...e lo dichiari pure di non aver seguito un link. Delle volte Massimo il silenzio è d'oro. Inviato da: Jacopo Gonzales @ 13.02.06 18:45oddio - e so di dirlo in modo molto superficiale, senza nè aver seguito il link per vedere il tuo blog nè i link che proponi in questo posto - che se la prenda con google per questioni di privacy uno il cui blog è direct-marketing è davvero il colmo... Inviato da: Massimo Moruzzi @ 13.02.06 18:28 |