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EBA - Everything but audacious
Come annunciato, buona parte del mondo pubblicitario italiano si è trovato per discutere di tutto ma non di pubblicità, ovviamente si è parlato quasi solo di pubblicità :). Nella discussione a margine dell'incontro principale è emerso come le aziende non stiano osando: le possibilità offerte da internet non vengono colte e i manager preferiscono la più tradizionale televisione e gli altri mezzi "tradizionali" per comunicare con i propri clienti. In un incontro a cui sono stato invitato, ho assistito ad una bella presentazione di un progetto di comunicazione per promuovere un servizio di instant messaging. Un progetto molto coraggioso e secondo me in linea con una strategia di comunicazione sviluppata solo per internet. Ovviamente chi era presente (altre agenzie e altri manager) ha sollevato il dubbio che la strategia fosse troppo audace e che l'elemento alla base fosse troppo spinto. Non so perchè ma mi è parso di cogliere una contraddizione non da poco.
advertising convegno comunicazione |
Permalink | 08:54
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Commenti
Ero presente alla sessione della mattina ma onestamente non l'ho trovata molto interessante. Mi aveva molto colpita il nome della manifestazione perchè vi leggevo un evento che in qualche modo voleva parlare di qualcosa di diverso e le mie aspettative per la prima parte della giornata purtroppo sono state ampiamente deluse. Devo essere sincera, non sono stata molto attenta, tuttavia ho sentito qualcuno parlare del fatto che le aziende non stanno osando e ho riabbassato subito la testa per dedicarmi alla lettura di un libro che fortunamente avevo portato con me. Ricordo che questo è un blog di marketing, quindi le argomentazioni di Paolo sono ragionevoli. L'innovazione non può e non deve essere fine a se stessa, almeno fintanto che parliamo di marketing. Non e' che io voglia essere aziendalista a tutti costi, ma dare la colpa a chi "malvagiamente" non mette i soldi, perche' "Internet non gli piace", lo trovo un po' limitativo e non totalmente rappresentativo della realta'. Molto spesso mi trovo a chiacchierare con persone, anche per nulla internettiane, che ricoprono importanti responsabilita', e sanno cogliere profondamente cio' che il mezzo offre. Forse hanno tutti il torto di essere un po' pragmatici, e tagliano fuori tanti "progetti belli" che non funzionano. L'innovazione non e' fine a se stessa e deve portare a un vantaggio competitivo. Nel caso rappresentato dal mio datore di lavoro, l'innovazione e' frutto dell'idea di un allegro cinquantenne che non aveva neanche il pc sul tavolo. Aggiungo una mia considerazione sul tema sollevato da Maurizio relativo all'innovazione: 2) in assenza di finanziamenti pubblici, deve costare pochissimo o quasi niente. Questo e' quanto ho potuto appurare in 15 anni di lavoro occupandomi di innovazione online. E vale sia al Nord, che al Centro che al Sud. Le aziende piu' aperte all'innovazione sono di solito filiali italiane di societa' straniere, spesso americane o giapponesi. E' triste, ma e' cosi' e condivido quanto dice Maurizio. Inviato da: Eugenio La Mesa @ 09.06.06 13:36Temo proprio che quello che affermi sia paurosamente vero! Permettimi di citarti. Riprendo volentieri la tua frase e mi accodo: "Visto che in questo Paese, nessuno ha il coraggio di dire le cose come stanno, a costo di attirarmi critiche colossali, lo faccio io". Sono molto critico. Si fanno i convegni sull'innovazione ma si ha paura di osare e mostrare l'innovazione. Si fanno vedere le cose vecchie e si chiamano i soliti noti. |