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Creatività = ROI? Post complicato...
In realtà questo post doveva essere solo una segnalazione di una pubblicità che mi aveva fatto sorridere. Questa: L'ho trovata sul blog di Monkey Business, l'agenzia di Massimo Carraro. Ho continuato a curiosare sul sito e ho scaricato un simpatico pdf con alcune pubblicità motlo divertenti. Vi consiglio di scaricarlo: alcune le avrete sicuramente già viste ma ce ne sono di straordinarie. Comunque il pdf si conclude con una frase: sense of humor = return on investments. Ovvero la creatività consente di avere migliori risultati commerciali?
Il problema è quello ben noto che possiamo riassumere in "di chi era quella pubblicità con la ragazza sul motoscafo?". Ovvero la pubblicita' diventa fine a se stessa e il prodotto passa in secondo piano. La cosa fondamentale, che finora raramente ho visto, è IMHO la condivisione degli obiettivi tra l'azienda e l'agenzia pubblicitaria: qualsiasi attività creativa deve avere un riscontro concreto e, possibilmente, misurabile. Non dico che tutto deve essere riportato esclusivamente alla performance, ma è un buon inizio per valutare. Mi sa che sono andato off topic sul mio stesso post :)
advertising creativity agency roi |
Permalink | 18:04
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Commenti
Il D&Ad inglese ha pubblicato una serie di studi sull'impatto della creatività sul successo commerciale di ALCUNI casi. Non è la cosa più scientifica del mondo, ma è interessante. http://www.dandad.org/inspiration/creativityworks/adcase.html Inviato da: Marco Massarotto @ 14.01.08 09:54"e se devo dirla tutta quelli rimasti clamorosamnte indietro sono proprio le agenzie" sante parole! Inviato da: Matteo.Balzani @ 06.01.08 01:05ciao e grazie di aver citato monkey business, la nostra amatissima mini-agenzia di pubblicità artigianale. la frasina sullo humour=roi era un gioco, per provocare (mi pare di averci anche messo un punto di domanda, adesso non ricordo)... più in generale il tuo post mi ispira un sacco di cose, ma non voglio dilungarmi, quindi mi limito a due pensierini... 1 - la dicotomia creativo vs. vendite non è necessariamnte, sempre vera. come pasquale barbella ha detto una volta, ci sono campagne creative che vendono molto, campagne non creative che vendono molto, campagne creative che non vendono ecc ecc 2 - è giusto porre l'attenzione sulla convergenza degli obiettivi tra cliente e agenzia, come accenni tu. peccato che - notizia di questi giorni - anche in italia la gente passa più tempo su internet che davanti alla tv, per giunta proprio nelle ore di prima serata, cioè quando gli spazi tv costano di più. io non so, il mio osservatorio è piccolo e marginalista, ma mai come ora vedo i clienti distantissimi dalle agenzie (e se devo dirla tutta quelli rimasti clamorosamnte indietro sono proprio le agenzie). un saluto e buon 2008, |