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05.08.04Le ragioni del gap pubblicitario online
Qualche anno fa, nel periodo in cui completavo la tesi di laurea sul "Web Advertising: strategie e strumenti di pianificazione" ricordo di aver letto decine di studi ed analisi da parte dei maggiori istituti di ricerche di mercato e tutti convergevano su di un punto; il valore della pubblicità online sarebbe cresciuto negli anni tra il 1996 ed il 2005 in modo proporzionale alla crescita degli utenti attivi. Tutti si aspettavano insomma che ad una crescita di utilizzo dovesse necessariamente corrispondere nuove opportunità di sponsorizzazione o promozione e dunque la nascita di un nuovo mercato pubblicitario. In questo post Seth Godin, citando Marketing Vox, sottolina invece l'esistenza di un gap tra consumo di internet (in Usa arrivato al 12%) e corrispondente spesa pubblicitaria (ferma a poco più del 2% sul totale). Insomma, cresce l'utilizzo ed il peso del web nella vita dei consumatori, e tuttavia non cresce in modo corrispondente il peso che gli inserzionisti danno ad internet nel loro media mix. La domanda a questo punto è una sola: come mai? Si tratta di un problema di modelli? Un problema di formati? Di filosofia nell'approccio al media? Cosa? Probabilmente tutti questi punti messi insieme; molte delle previsioni fatte negli anni del boom si sono rilevate poco più di un lancio di dadi, e tuttavia manca ancora una serena consapevolezza delle potenzialità e dei limiti del mezzo. Nel suo post Seth Godin sostiene che proprio nello spazio tra consumo ed investimento si inseriscono oggi, con sponsorizzazioni anche sovradimensionate, i player che domani domineranno la competizione di brand (in un parallelo con quello che accadde negli anni 50 e 60 per gli investimenti pubblicitari in TV); non credo però di poter condividere questa visione. eBay, Google, ed anche Yahoo! (ma solo nell'ultimo biennio) stanno dimostrando come sia possibile creare valore da questo "consumo" di media, ma in che modo hanno raggiunto questo obiettivo? Reinventando la pubblicità; mica roba da poco, me ne rendo conto, ma ... nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile :) @ 05.08.04 10:39
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