|
||||
|
||||
Il marketing scopre l'opensource (e viceversa)
Sono passati quattro anni da quando parlai al Linux Meeting, e ricordo ancora bene l'apprensione nel parlare di "opensource per le aziende" a una platea composta di smanettoni duri e puri (tra l'altro qualche commento pepato c'è ancora in qualche forum, del tipo "era un commerciale..."). Alla fine, dissi, "va bene il webserver, il mailserver, l'instant messaging, ecc. ecc. ma quello che manca è qualcosa che possa essere usato dalle aziende per il proprio business, come un gestionale o un software di business intelligence..." Dall'aria stupita della platea, si capiva molto bene quanto Linux e il movimento del software libero fossero lontani anni luce dal marketing, e niente lasciava presagire un loro utilizzo per software piu' vicini alla realta' quotidiana delle vendite, dell'analisi di marketing, della business intelligence, del data mining, del CRM. Ho continuato a pensarlo fino alla lettura di questo articolo su Clickz.com, in cui si passano in rassegna diversi software web-based utili ad avvicinare l'azienda a sistemi che solitamente costano, solamente per le licenze, cifre fuori portata per realta' medio-piccole. E non solo: se quattro anni fa, con il costo dei programmatori ai massimi storici poteva essere conveniente acquistare una licenza pacchettizzata, ad alto costo, purche' fosse customizzabile in tempi brevi, nel 2004 la disponibilità e il costo dei programmatori si sono rovesciati. Il mondo è cambiato: vale la pena di prendere in considerazione questi software liberi, anche a costo di spendere soldi in personalizzazioni successive. PS2 come l'iPod?
La nuova PS2, che uscirà a novembre, avrà una particolarità interessante: non avrà nessuna novità o miglioramento a livello tecnologico nè di funzionalità. Ok, detta così non si capisce: la novità riguarderà esclusivamente il design! La nuova PS2 infatti sarà più piccola del 65% (come si vede nella foto) e peserà solo 900 grammi. Lo scopo dichiarato del CEO di Sony, Ken Kutaragi, è di farla diventare un vero e proprio status symbol. In altre parole Sony vorrebbe ricalcare il successo ottenuto dall'iPod, il lettore Mp3 della Apple che ormai è un must in America ed anche in Europa: fare jogging o girare per strada con le ormai mitiche cuffiette bianche significa essere cool. Per una console appare più difficile eguagliarne la modalità di utilizzo (comunque è già pronta la PPS: Portable PlayStation), ma certamente uno status symbol lo è già. Ma soprattutto domina il mercato senza quasi sentire la concorrenza di Xbox e Gamecube. Forse a breve verrà considerata come un immancabile oggetto di design per le case dei bobos di tutto il mondo, oltre che un accessorio necessario per le camerette dei bambini... Gbrowser?
Repubblica.it segnala un articolo del Washington Post (a quanto pare non presente sul sito web del quotidiano) in cui si ipotizza l'ingresso di Google nel mercato dei browser (Max ne aveva già parlato in un post di qualche tempo fa). Effettivamente l'idea non pare così campata in aria. L'integrazione mail-toolbar-search-browser (e magari anche blog?) è verosimilmente uno degli obiettivi a medio-lungo termine del re dei search engines. Mah, per il momento sono solo voci, ma per mettersi avanti a Mountain View hanno già registrato il dominio Gbrowser.com... La vostra ultima e-mail
Non riesco proprio ad esimermi, compiendo i necessari gesti scaramantici, dal parlare del singolare progetto di e-commerce messo in piedi dalla Società ispanico-brasiliana Global Spectrum SL. Se non altro perchè il servizio è talmente particolare ed innovativo che potrebbe anche macinare utenza... Raggiungendo infatti il Sito di Elultimoemail è possibile inviare messaggi e-mail postumi a chi vi ha voluto bene o comunque a chi desideriate comunicare le vostre ultime volontà. I piani di iscrizione sono quattro: si parte da quello gratuito che vi permetterà di inviare un unico messaggio, fino ad arrivare al Master, con il quale potrete inviare un numero di messaggi postumi illimitati, allegare files e oggetti multimediali e avere uno spazio web, il tutto spendendo 18.99 €/anno oppure 199.99 €, garantendovi in questo caso il servizio fino al triste giorno della vostra dipartita. Il tutto è strutturato assai bene, con pagine SSL ove necessario, un sito graficamente accettabile e alquanto leggero ed usabile, una presentazione marketing ben equilibrata considerando il delicato argomento. Riporto qui la testimonianza di un utente così come presentata sulle pagine del Sito: "Our death is the most significant event that happens to us and this site is the only one I found that helps me make end-of-life decisions before that event..." Ultimo tassello: come sarà informata la Global Spectrum che avrete raggiunto le verdi praterie? Dovrete incaricare una persona di fiducia che si occupera di spedire loro il certificato di morte. Funzionerà? Spero di campare abbastanza per scoprirlo... Cosa può fare la tua azienda con un blog?
Ok, forse sono un po' ripetitivo, ma sono convinto che i blog possano essere un ottimo strumento per alcune aziende per poter entrare in contatto con i propri clienti, reali o potenziali, e perchè no anche di generare business. Su MarketingProfs.com ho trovato questo articolo che, seppur non recentissimo (29 giugno), mi è sembrato molto interessante, e soprattutto elenca una decina di casi di corporate blog ben fatti. Io ho dato un'occhiata a quello della rivista Fast Company, che mi pare non male. All'inizio riporta il seguente disclaimer: "The opinions of individual Fast Company Now contributors don't necessarily reflect the editorial position of Fast Company magazine as a whole". E' una comunicazione importante, perchè sottintende che tutti i collaboratori si esprimono liberamente all'interno del blog, la qual cosa coinvolge il lettore, lo spinge a intervenire e lo fa sentire parte di una community di persone, mettendolo ad un livello di parità con chi scrive i post, quasi leggesse un blog personale. Non ho ancora avuto tempo di guardare con attenzione gli altri blog segnalati (tra cui IBM, DaimlerChrysler e Jupiter Research), magari se volete fatelo anche voi e ditemi la vostra. Segnalatemi anche altri blog aziendali di successo o comunque a vostro avviso efficaci, che non siano ovviamente i soliti noi (Google, Yahoo, AdMaiora ecc.). Concludo con un'altra citazione che condivido da quest'articolo: A9, una nuova autostrada?
È di settimana scorsa la notizia del lancio "ufficiale" di un nuovo motore di ricerca e precisamente di A9, sviluppato per conto di Amazon da un ex-dipendente di Yahoo. Tecnologicamente nulla di nuovo, si tratta di un motore di ricerca che utilizza l'API di Google: A9 invia la richiesta al motorone e in risposta riceve il risultato, che viene pubblicato in maniera più o meno personalizzato, ed è questa una delle novità più interessanti. Quello che però più mi ha sorpreso sono l'interfaccia e la ricchezza di contenuti dei risultati. Selezionando delle opzioni sotto forma di bottoni, la ricerca può essere effettuata nei contenuti dell'IMDB, nelle immagini presenti in rete, nei testi dei libri venduti da Amazon e sono certo che presto ne troveremo di nuove. L'usabilità del prodotto è ottima, in pochi minuti mi sono appropriato dell'interfaccia e mi sono divertito ad attivare e disattivare le opzioni di ricerca, passando dagli elenchi delle immagini, al database di IMDB. La domanda che più o meno tutti si stanno ponendo è come Bezos intenda aumentare i profitti del suo mega-bookstore. Inizialmente è chiaro che A9 percepirà i ricavi in quanto partner di Google, ma poi? Vendite di libri/cd/dvd/qualsiasi altra cosa? Pare che la lotta di potere nel mondo dei motori di ricerca si stia spostando verso l'ecommerce: dopo Kelkoo e Froogle, anche Amazon si inserisce a pieno titolo tra i contendenti. Microsoft e Telecom assieme per la WebTV
E' di pochi giorni fa la notizia di un accordo tra la Microsoft e Telecom Italia per la sperimentazione anche in Italia della piattaforma Microsoft Iptv, ovvero la TV su protocollo IP. La sperimentazione inizierà nei primi mesi del 2005 e coinvolgerà, nella prima fase di test, circa un migliaio di utenti Alice, in due modi: tramite il portale RossoAlice e, per i clienti ADSL, tramite l'accesso diretto tramite la propria TV. Ovviamente tutto sarà basato sulla tecnologia proprietaria Windows Media 9 Series, ma in questo caso non credo che la posizione dominante possa aiutare più di tanto la diffusione di questo strumento. A mio parere la possibile integrazione tra TV e web sta nella digitalizzazione e nell'archiviazione dei contenuti (per esempio RaiClick), non nell'interattività a tutti i costi. Invece di rispondere ad un'esigenza degli utilizzatori si sta cercando, secondo me, di creare un nuovo bisogno. In generale non vedo particolarmente di buon occhio l'integrazione assoluta, nel senso dell'integrazione di aspetti che poco hanno a che fare tra loro. Il criterio alla base di queste operazioni dovrebbe essere la creazione di un vantaggio o la riduzione di un disagio per chi si serve una o più tecnologie. Mercoledì cinema
Non posso definirmi un cinefilo, mi piace andare al cinema, ma nella maggior parte dei casi non sono in grado di ricordarmi gli attori di quel film e in quali altri film quegli attori hanno recitato; a meno che si tratti di un mio cult movie, ma anche in quel caso i collegamenti possono sfuggirmi. Matteo invece è una di quelle persone che non appena citi un film iniziano a sciorinare l'elenco degli attori, del regista e di tutti i film ad essi collegati, a volte può anche essere piacevole :) Da qualche mese, da quando mi sono trasferito a Londra, ho attivato un abbonamento ad un gestore inglese, precisamente Orange, ma non intendo tediarvi con tariffe e sconti vari, piuttosto dopo qualche giorno dall'attivazione ho letto su un quotidiano di una promozione riservata ai clienti Orange: gli Orange Wednesday, ossia la possibilità di andare al cinema in due al mercoledì pagando un solo biglietto. Questo significa risparmiare da 13 Euro a 20 Euro per assistere a qualsiasi proiezione nei cinema che aderiscono alla promozione di Orange. Per ricevere il biglietto gratuito è sufficiente inviare un SMS con cinema nel testo e come risposta ecco cosa si riceve:
This is your Orange Wednesdays ticket for 08 Sep: xxxxxxxxx. Show text at ticket office of partecipating cinema to get 2 for the price of 1. Terms:orange.co.uk/film
Al mercoledi è sufficiente comunicare il codice ricevuto alla cassa per acquistare due biglietti al prezzo di uno. La cassiera attraverso il POS comunica il codice del cliente a Orange, ricevendo in risposta l'autorizzazione a procedere. I giorni seguenti il mercoledì Orange invia un altro SMS che cambia se il cliente ha o meno utilizzato la promozione:
Shamed you missed the film on Wednesday. To go next week text YES to 241. Terms:orange.co.uk/film. To end remiders text STOP to 241.
Hope you enjoyed the film on Wednesday. To request a ticket to go again next week, just reply YES. To opt out of film texts reply STOP
Da qualche settimana mi sto chiedendo quali possano essere i benefici di una promozione del genere, non i miei che sono abbastanza evidenti :) ma quelli di Orange: fidelizzazione? Revenue sharing sulle consumazioni? Incentivi per nuovi abbonati? Ancora non ho trovato una risposta definitiva, forse chi ha ideato questa promozione intende raggiungere un mix di questi obiettivi. Nel frattempo questo mercoledì mi godrò "I, Robot" nel cinema dietro casa. Nuova tipologia di ricerca su Yahoo, ma non per tutti...
Il blog aziendale di Yahoo! Search, recentemente segnalato da Massimiliano (ma in realtà scoperto da Giuseppe n.d.r.), svolge egregiamente la funzione che a mio parere tutti i blog aziendali (o meglio quei pochi che ci sono...), in particolare per le internet company, dovrebbero svolgere: segnalare i nuovi progetti o le nuove funzionalità che l'azienda sta testando e pensando di introdurre. La funzionalità è interessante, anche se a dire il vero già lo fa Kelkoo, sempre di proprietà di Yahoo! peraltro. La maschera di ricerca è molto ben fatta e permette l'inserimento di molti dettagli, e la sistematizzazione dei risultati mi pare ottima. E le versioni precedenti? Cosa dicono di te i tuoi clienti? Chiedilo al Blog!
Iniziano a proliferare online le offerte, di nuove e vecchie compagnie, che promettono a clienti desiderosi di conoscere meglio il proprio mercato uno strumento innovativo ed estremamente efficace: l'analisi dei Blog. E' il caso ad esempio di Blabble; il principale obiettivo di questa nuova realtà, come dichiara il fondatore Matt Rice, è dare supporto alle ricerche di mercato dei propri clienti fornendo informazioni cruciali come "quante persone parlano del particolare prodotto/servizio oggi?" o ancora "quali parole sono usate maggiormente quando queste persone descrivono particolari prodotti o servizi?" Per far questo la compagnia di Rice ha sviluppato un processo di analisi dei testi dei singoli post in grado poi di riaggregare queste informazioni sulla base di specifiche richieste; in definitiva dunque il punto finale è capire se esiste interesse ad esempio intorno ad un particolare evento e se questo interesse è di carattere positivo o negativo. Ma Blabble non è chiaramente l'unico esempio di analisi sui blog funzionale ad una ricerca di mercato; altro caso di prodotto che segue le medesime caratteristiche è infatti BlogPulse sviluppato da Intelliseek, azienda impegnata proprio nell'area del marketing intelligence. Lo scorso 8 settembre, BlogPulse ha lanciato una nuova iniziativa denominata Campaign Radar 2004 con l'intento di tracciare ed analizzare i personaggi più rilevanti, i temi ed i commenti all'interno di Blog in qualche modo collegati alla campagna per le elezioni presidenziali degli USA del prossimo novembre. Cresce dunque il valore percepito per quel mercato di conversazioni definito dalle chiacchiere dei bloggers e proprio partendo dalla presa di coscienza delle potenzialità del mezzo un giovane laureato della London Business School, Umair Haque, ha pensato bene di proporsi come intermediario tra inserzionisti e bloggers per proporre a questi ultimi di redigere dei post, in forma di advertorial, che fossero centrati su un tema o su di un prodotto segnalato dall'inserzionista. Sto parlando di BlogVersations che nella sua home page si presenta come "a new way to market". In pratica si tratta semplicemente di un tentativo di rendere commerciali le tesi dell'ormai "storico" ClueTrain Manifesto; i mercati sono conversazioni ed oggi queste conversazioni avvengono sui Blog. Babelteka.org, biblioteca pubblica distribuita.
Dalla home page di Babelteka.org: "Distributed Library Project è un progetto freesoftware che nasce in California nella seconda metà del 2003 allo scopo di favorire il prestito di opere (libri, musica, video) tra persone che hanno interessi comuni. BabelTeka è un'implementazione di DLP rivolta principalmente allo scambio di opere in lingua italiana." Babelteka è un progetto approdato on-line da poche settimane, il cui scopo principale è stimolare la condivisione della conoscenza. E' particolarmente significativo che in questo progetto Internet è utilizzata per favorire lo scambio di "materiali fisici" (non solo bit, quindi), e (come avviene anche nel caso di Bookcrossing) svilupparne la conseguente attività di socializzazione. Interessante a questo proposito leggere il messaggio di "lancio" di Babelteka, apparso su una mailing list: "E' nata Babelteka.org". A mio parere questo progetto implica (volutamente?), delle discussioni e una critica sul copyright e sulle normative che mirano a limitare la libertà che l'utente ha (dovrebbe avere) di fare ciò che preferisce (scambio, prestito, regalo) di un "supporto di cultura" regolarmente acquistato. Questa libertà, non nascondiamolo, è fortemente a rischio quando si tratta, ad esempio, della musica digitale acquistata nei vari negozi on-line. Parlando con chiunque, tutti si sentono defraudati da certe limitazioni presenti su supporti regolarmente acquistati, eppure il processo di erosione dei "diritti di proprietà" procede in maniera impermeabile ai malumori dei consumatori. Quindi, con Babelteka, non si tratta solo di condividere la conoscenza o di creare una socializzazione intorno ad uno scambio culturale, ma di costituire una socialità cosciente e sfuggente da certe vessatorie "regole di mercato". Nuovo sito per IKEA
IKEA ha recentemente rinnovato il proprio sito web, del quale avevo già parlato non molto tempo fa. L'aspetto che a mio modo di vedere ha subito il miglioramento maggiore è quello delle schede prodotto: curate, ben fatte, con tutti i dettagli (per es. misura e peso dell'imballo), la possibilità di vedere l'oggetto in tutti i colori disponibili e soprattutto la possibilità di verificare la disponibilità del prodotto nel negozio desiderato. Una frase presente nelle schede ha a mio avviso un significato importante: " Spiacenti, questo prodotto non è in vendita sul sito". La cosa lascerebbe intendere che in futuro, almeno per alcuni prodotti, sarà possibile l'acquisto online. L'ingresso del colosso svedese nel mercato e-commerce potrebbe essere di quelli col botto, oppure potrebbe generare un pericoloso conflitto di canale. Proprio per questo motivo secondo me stanno facendo le cose con cautela e stanno valutando se e come fare il grande passo. Sempre nelle schede prodotto è stato messo in atto un meccansimo di cross-selling e di segnalazione dei tool disponibili in relazione alla tipologia di prodotto (es: planner cucine). Qualche appunto di usabilità: manca un link di ritorno alla home page, raggiungibile solo cliccando sul logo, e mi pare evidente che il tag TITLE non si stato interpretato correttamente... Il rinnovo del sito e la frase presente nelle schede lasciano pensare che IKEA stia piano piano adottando una strategia web più consapevole, seppur con una giustificata cautela. Sicuramente l'ingresso di un player di questo livello non può che giovare all'ecommerce in generale. Bisognerà vedere quanto e come il web riuscirà ad essere profittevole per IKEA, o meglio come IKEA riuscirà a sfruttare la propria grandissima brand-awareness anche online. Vola ancora più basso
Roma-Barcellona: 32 Euro andata e ritorno. Non è l'ultima trovata Alitalia per recuperare quote di mercato, ma il costo di un biglietto Ryanair, la linea aerea a basso costo leader in Europa. Se volete scoprire i segreti del successo della linea aerea irlandese vi consiglio di leggere il libro "Ryanair: How a Small Irish Airline Conquered Europe" di Siobhan Creaton, che racconta la storia di questo business in continua espansione. Questo libro esce qualche tempo dopo quello scritto da Barbara Cassani su GO, una delle prime compagnie low cost giunte sul mercato italiano nel 1999 e successivamente acquistata da Easyjet. Non sto pensando di lanciare una compagnia low cost, sono solo incuriosito dal perchè il volo tra Milano e Londra possa costare meno di un biglietto per andare da Firenze a Milano con l'Eurostar. Senza dimenticare che Ryanair sta producendo utili da diversi anni. Il focus è su un settore nel quale si stanno affermando compagnie aeree che offrono un servizio "senza fronzoli" ma che hanno aperto nuovi mercati e hanno consentito a milioni di persone di migliorare la propria mobilità. La filosofia di Ryanair si può sintetizzare con la risposta brusca che il CEO, Michael O'Leary, diede ad un cliente pendolare del cielo che si lamentava di un ritardo di qualche ora: "Come diavolo puoi lamentarti di un servizio che ti ha permesso di raggiungere la tua famiglia ogni fine settimana quando prima la tua famiglia potevi incontrarla solo una volta al mese?". Il libro introduce la storia della famiglia Ryan, appunto, irlandesi purosangue che negli anni '70 fondarono una azienda di leasing di aeromobili che consentì a Aer Lingus (la compagnia di bandiera irlandese) di risparmiare milioni di sterline affittando aerei anzichè comprarli. Dall'esperienza acquisita con questa attività Mr Ryan decide di fondare una compagnia che segua la stessa filosofia di American Airlines, la capostipite del low cost. Il primo volo, le prime reazioni, i primi biglietti venduti a metà degli anni ottanta. Le prime difficoltà dovute ad un mancato rigore e controllo dei costi. Un buco di 20 milioni di sterline. Il rischio del tracollo, evitato grazie all'apertura di nuove rotte e all'aiuto del governo irlandese che percepì il vantaggio dell'indotto prodotto da un'azienda che sì stava disturbando il monopolio di Aer Lingus, ma che creava nuovi posti di lavoro e nuovi flussi turistici. Con l'arrivo di O'Leary viene introdotto un nuovo rigore e una nuova filosofia aziendale: molta più attenzione ai costi (la sua formazione è finanziaria) e alle politiche pubblcitarie e promozionali a basso costo. Il personaggio diventa famoso per la sua schiettezza e per il suo linguaggio colorito, che spesso rasenta la volgarità, ma che richiama facilmente l'attenzione dei media. La storia si incrocia più volte con quella di GO e delle maggiori compagnie internazionali, ma il testo non giunge mai ad analizzare i dettagli che invece ho colto leggendo il libro della Cassani. Il testo è comunque interessante e pieno di spunti per chi come me è interessato al marketing e a giungere a destinazione in modo economico e veloce. Una curiosità: se su un volo Ryanair doveste sentire il pilota parlare con un forte accento dell'Europa orientale, sappiate che i piloti rumeni sono un'istituzione in Ryanair, famosi per essere poco costosi e con una notevole esperienza. Nessun problema quindi, gli italiani potranno lasciarsi andare ad uno dei celebri applausi corali di fine volo. |